lunedì 23 settembre 2013

Intrecci e trame vitali

La vita è costruita in modo tale che 
gli eventi non possono mai corrispondere 
alle nostre aspettative.
Charlotte Bronte

I narratori vanno a caccia di storie, quasi mai per raccontare semplicemente una serie di eventi. Lo fanno per trovare un contenitore che permetta loro di esprimersi compiutamente. La trama, fondamentalmente, è un sottile filo che serve per accompagnare il lettore. Quello che è davvero importante è ciò che rimane attaccato al susseguirsi di fatti e azioni. Tuttavia anche l’involucro ha una sua valenza in quanto permette, crea le premesse, rende possibile, lo svolgimento delle vicende.
Ciò ha un preciso riscontro nella vita.
La serie di eventi che caratterizza la nostra esistenza è strutturata in modo tale da poter far emergere tutte le lezioni, gli insegnamenti, le conoscenze che sono necessarie al nostro sviluppo interiore e alla nostra evoluzione. Nella trama che sottende alla nostra esistenza siamo chiamati a leggere e a riconoscere le leggi che regolano la creazione, a prendere appunti, ad istruirci.
Tante volte ci chiediamo come mai uno scrittore abbia scelto di raccontare proprio quella storia. Allo stesso modo, spesso ci lamentiamo di quello che accade nella nostra vita e ci fermiamo lì senza mai sospettare che  quella sia stata la cosa migliore che ci potesse capitare. Per questa nostra distrazione continua, invece di esaminare l’accaduto,  assumendo un atteggiamento umile e costruttivo come scolari sui banchi di scuola dell’esistenza, ci ribelliamo, tentiamo con ogni mezzo di rimuoverlo dalla nostra coscienza e  ce ne allontaniamo rabbiosi e sdegnati. Invece di osservare a fondo un evento perturbante, vorremmo non fosse mai accaduto, tentiamo con ogni mezzo di sottrarci, pensando che non ci riguardi, che non tocchi a noi, che ci sia un errore, che si tratti di sfortuna, del caso, di una coincidenza. 
Tuttavia, anche ciò che ci appare odioso o spiacevole, nient’altro che un’esperienza negativa, nasconde un insegnamento che ci è indispensabile e la riprova di questa verità sta nel fatto che, qualora la nostra miopia ci faccia scappare invece di affrontare la prova a noi riservata, questa rispondendo inesorabilmente ad una legge cosmica, ritornerà a noi per essere esperita. Nulla avviene per farci un dispetto. Fuggire, voltare le spalle, è negare l’evidenza e andare contro il nostro stesso interesse.


La vita svolge il suo compito in modo magnifico: ci sottopone costantemente ad esami, prove di e lungo il percorso, affinchè possiamo concretamente renderci conto se abbiamo ben compreso le lezioni che riteniamo di aver imparato. Lo fa con stile, costruendoci attorno storie che sta a noi leggere, interpretare, meditare, rielaborare, attenti a non confondere il contenitore con il contenuto. Non siamo piccoli passeggeri su un autobus che ci porta verso destinazioni ignote, sovente contro la nostra volontà. Siamo guidatori coscienti che si avventurano in territori sconfinati con gli occhi ben aperti per esplorare e fare nostre le esperienze che la nostra anima ha scelto di fare. Con questa consapevolezza risvegliata il viaggio sarà molto più utile di quanto avessimo mai sperato: non un travagliato rincorrere una logica che ci sfugge, ma un saggio apprendistato pieno di gioia e di entusiasmo. 
Fabrizio


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