lunedì 29 dicembre 2014

Lumi di pace


Quello che vi impedisce di vivere in pace con voi stessi 
è l'idea che vi siete fatti della pace,
che per voi è completamente scollegata 
dall'armonioso funzionamento del corpo.
La pace c'è già ed è una pace straordinaria.
Uppali Gopala Krishnamurti

L'anno del Cavallo di Legno, un anno per la pace, volge ormai al termine, ma il periodo delle vacanze invernali è ancora ricco di occasioni d'incontro con il prossimo: durante le feste abbiamo modo di rivedere persone care, amici, parenti e conoscenti, e se da un lato è sempre gradito presentarsi con un pensiero, un piccolo regalo simbolo del nostro desiderio di donare, regalare benessere si dimostra una scelta ancora più saggia.


Le possibilità sono moltissime, per accordare gusti, creatività e naturalezza, pertanto abbiamo optato per tre idee regalo in grado di accontentare tutti:

  1. Miele: in genere grandi e piccini amano questo dolcificante naturale dalle mille virtù. I mieli più indicati nella stagione fredda sono di castagno, agrumi, tiglio, eucalipto, timo, abete. Molto particolare e dai costi piuttosto elevati, è il miele di manuka, ricavato dai pollini di un arbusto che vive solo in Australia e Nuova Zelanda, da prendere in considerazione per chi è alla ricerca di un vero e proprio antibiotico naturale.
  2. Pomate e unguenti: alcuni prodotti fitoterapeutici, biologici e vegani, sono efficaci rimedi a moltissimi disturbi. Ad un prezzo ragionevole è possibile regalare un piccolo kit di pronto intervento da tenere in casa: pomata o olio all'arnica (contusioni, distorsioni, prevenzione di ematomi e gonfiori), pomata all'artiglio del diavolo (contratture muscolari, dolori articolari, contrasta i reumatismi causati da infreddature o invecchiamento), pomata o olio alla calendula (arrossamenti e irritazioni cutanee, allevia il prurito, idrata e protegge anche la pelle secca o sensibile). Infine, il classico unguento balsamico (a base di oli essenziali di eucalipto, issopo, lavanda, menta, mirto, pino, timo e camomilla) che decongestiona e libera le vie respiratorie.
  3. Oli essenziali: sono migliaia e dalle svariate proprietà. Per un regalo, l'ideale è optare per delle miscele mirate di oli essenziali biologici puri, da utilizzare nel diffusore, che non richiedono particolari precauzioni d'uso e profumano gradevolmente l'ambiente. Un mix balsamico (eucalipto e timo) e montano (abete, ginepro, pino e limone) purifica l'aria nella stagione fredda. Una miscela speziata (arancio e cannella) e rinvigorente (abete, bergamotto, canfora, mirto e pompelmo) dà calore all'atmosfera e aiuta il buonumore. Un mix rilassante (cedro, pino cembro, petit grain e sandalo) e rasserenante (canfora, iris, lavanda e neroli) è l'ideale per favorire un sonno tranquillo e sogni piacevoli.
Il miglior regalo rimangono il sorriso e la presenza, un gesto gentile o una parola di sincera attenzione nei confronti del prossimo. Impariamo a coltivare questi doni di Luce nel silenzio, in quello spazio interiore calmo e sereno dove l'anima danza alla melodia del Cuore. Per essere sempre più consapevoli delle meraviglie racchiuse nell'universo interiore, regaliamoci un momento quotidiano di raccoglimento, reso ancora più magico dallo spirito del Natale, cioè dalla Luce che rinasce e si intensifica.


Ecco ad esempio come effettuare una semplice contemplazione della luce:
  • Accendi una candela e posizionala in sicurezza, lontano da tessuti o altri oggetti infiammabili, sopra una superficie piana ignifuga;
  • Siediti a circa un metro dalla candela, in posizione comoda ma con la schiena ben eretta;
  • Chiudi gli occhi e respira lentamente e profondamente per alcuni minuti, portando l'attenzione ad ogni parte del tuo corpo, dalle punte dei piedi alla radice dei capelli, e rilassa le eventuali tensioni percepite; 
  • Quando il tuo corpo sarà completamente rilassato, focalizza l'attenzione sul plesso cardiaco, nella zona tra il cuore e il centro del torace, e rimani in quest'area fino a quando ne percepirai la piacevole sensazione di calore e luce colorata; 
  • Lentamente socchiudi gli occhi e focalizzati sulla fiamma della candela, osservane i movimenti ed ogni altro dettaglio;
  • Chiudi di nuovo gli occhi e torna a dimorare nell'area del Cuore, percepisci la luce e il calore benefico che da lì si irradia in tutto il tuo corpo e poi all'esterno, fondendosi con la luce e il calore della candela. Ripeti questo passaggio fino ad avere l'assoluta consapevolezza dell'espansione di questa luce calda e soffusa che si diffonde da te e attorno a te;
  • Socchiudi gli occhi e prova a visualizzare questa luce calda e soffusa che dall'ambiente in cui ti trovi si espande all'esterno come una nuvola o un'onda dorata, risplendendo sempre più diffusamente;
  • Mantieni la consapevolezza del tuo essere al centro del Cuore e continua a visualizzare la luce che si espande;
  • Lentamente, quando lo riterrai opportuno, apri completamente gli occhi e ringrazia tutti gli esseri luminosi che hanno partecipato all'incontro con la Luce.
Questa contemplazione è un esercizio piacevole da svolgere anche in compagnia, nelle lunghe sere d'inverno, per accompagnare il corso naturale della Luce che riposa e rinasce in ciascuno di noi, propiziando sonni tranquilli e in generale pace e serenità. Così, nel silenzio, alla luce della consapevolezza, si ritrova la dimora di pace dalla quale risplende la pura verità dell'Essere e ogni compagnia diviene comunione e incontro autentico di sé.

Stefano, Mariavittoria, Fabrizio





lunedì 15 dicembre 2014

Il giorno di San Giovanni Evangelista

Vi era un uomo, di quelli che sentono
che l'Io proviene da Dio,
e il suo nome era Giovanni.
(Vangelo di Giovanni)


Giovanni è un nome di derivazione ebraica che significa “dono del Signore” e viene associato all'oro, il metallo solare per eccellenza. Sebbene il calendario ricordi più di un santo con questo nome, due sono le figure carismatiche poste a memoria dei momenti luminari più significativi dell'anno: il Battista e l'Evangelista, araldi del Sole nell'importantissimo periodo solstiziale.
Al culmine dell'estate (massima energia Yang) il Battista, profeta dell'azione ispirata, ci esortava ad agire (vedi il mio post su La notte di San Giovanni), mentre ora, nel periodo di massimo Yin (energia interiorizzante), l'Evangelista, profeta della parola illuminata, invita a riflettere e a far tesoro di quanto esperito. Non si tratta solamente di un'immagine metafisica, questo è il momento di utilizzare i doni in precedenza raccolti e dispensati per preservare il proprio benessere psicofisico, tant'è che ogni profeta autentico è al contempo guaritore e maestro di se stesso.


Ricordiamo alcune semplici pratiche per vivere bene l'inverno, avvalendosi del raccolto di San Giovanni:
  • L'iperico racchiude in sé i doni del Sole: energia, forza vitale, luce. L'olio è ottimo per massaggi rinvigorenti, che alleviano reumatismi e dolori di varia natura (articolari, lombari, da distorsioni o ematomi...); è possibile aggiungere olio essenziale di rosmarino (2-3 gocce per cucchiaio di olio vegetale) che dona un profumo gradevole e aumenta l'effetto neurotonificante. Una tazza di infuso d'iperico al giorno aiuta il buonumore e garantisce sonni tranquilli pur senza compromettere la lucidità diurna; se ne bevono fino a 3 tazze per contrastare i malesseri invernali.
  • Il rosmarino come l'iperico è neurotonico, energizzante e aiuta la circolazione sanguigna, ma risulta particolarmente benefico anche per alleviare i disturbi digestivi. Un massimo di tre tazze al giorno di infuso (un cucchiaino di foglie tritate in una tazza di acqua bollente da filtrare dopo dieci minuti) allevia i crampi addominali di varia natura (difficoltà digestive, indisposizioni femminili). La domenica mattina è il momento ideale per un bagno tonificante e stimolante: in un litro di acqua bollire 60 gr. di foglie fresche, aggiungere un cucchiaio di olio d'oliva e lasciare in infusione per venti minuti, quindi filtrare e mescolare all'acqua calda del bagno.
  • La menta rinfresca l'alito, purifica la cute e schiarisce la mente, ma attenzione alle mucose perché un eccesso di mentolo potrebbe irritarle. In generale, l'infuso (due cucchiaini di foglie essiccate in una tazza di acqua bollente per 5-7 minuti) bevuto dopo pasto aiuta la digestione, combatte raffreddore, nausea, inappetenza, dolori mestruali. L'olio, ottenibile lasciando a macerare 6-10 cucchiai di foglie fresche in mezza tazza di olio vegetale per un mese, si friziona direttamente sulla pelle per dare sollievo a cefalee da tensione e gonfiori. Anche i suffumigi recano sollievo ai disturbi da raffreddamento: inalare i vapori dell'acqua calda versata sopra 2 o 3 cucchiaini di foglie essiccate.

Il mattino del 27 dicembre è il momento di completare il ciclo di divinazione annuale estraendo la seconda carta dell'anno:
  • Nelle ore comprese tra il sorgere del sole e il mezzodì, si mescolino le carte del mazzo di Tarocchi maggiori, concentrandosi sulla visualizzazione del proprio fuoco interiore (è appropriato chiedere assistenza al proprio angelo custode o spirito guardiano);
  • Si dispongano le carte coperte del mazzo a ventaglio;
  • Si formuli interiormente e con chiarezza l'intento di estrarre la propria carta dell'anno;
  • Si passi la mano non dominante (chi è avvezzo alla lettura delle Carte saprà regolarsi anche diversamente) lentamente sul ventaglio di carte, focalizzandosi sulle sensazioni percepite fino ad individuare una carta specifica;
  • Si estragga una carta con la certezza di avere scelto la propria carta dell'anno.
La carta estratta fornisce molteplici indicazioni: rappresenta il Lavoro che siamo chiamati a svolgere nei prossimi sei mesi e parimenti si interseca al Lavoro che, adeguatamente meditato nel semestre appena concluso, inizierà a svolgere su di noi la carta estratta durante la notte di San Giovanni Battista, fungendone altresì da commento. È infatti necessario riflettere approfonditamente sul significato delle due carte, da considerare in successione come specchio metaforico dell'evoluzione di cui siamo attualmente protagonisti. Cosa può significare, ad esempio, aver estratto la medesima carta? Oppure la carta numerologicamente corrispondente a quella estratta in precedenza, ma sul ciclo successivo? Naturalmente chi pratica da più anni potrà avvalersi di spunti di riflessione ancora maggiori, considerando le carte dell'anno in corso nel più ampio contesto di una progressione pluriennale di indicazioni tarologiche. In ogni caso, se interrogati opportunamente, l'angelo custode e gli spiriti guida sapranno fornire preziosi suggerimenti mirati per beneficiare appieno delle indicazioni offerte dal ciclo delle carte dell'anno. Lo scopo, dunque, è sempre quello di imparare a conoscersi e trarre il massimo insegnamento da ogni situazione vissuta e in costante divenire.
Mariavittoria


lunedì 1 dicembre 2014

L'arte di vivere

Ognuno di noi è artista della propria vita: 
che lo sappia o no, che lo voglia o no, 
che gli piaccia o no. 
(Z. Bauman)

Mi chiamo Fabrizio. Per anni questo nome mi è rimasto attaccato addosso senza che mi trasmettesse niente di particolare. Era un nome come un altro, non troppo comune, senza nulla di speciale. Non mi rendevo conto che i miei genitori, inconsciamente, avevano predisposto una sveglia che si sarebbe dovuta attivare ogni qual volta il mio nome fosse stato pronunciato. Fabrizio deriva dal latino faber, “fabbro, artefice”. Un costruttore, dunque, un forgiatore di cose concrete.
La domanda: che cosa deve forgiare ognuno di noi? 
La vita. La vita, in primo luogo, è quello che siamo chiamati a plasmare. Nessun verbo può essere meglio accostato al sostantivo vita. 
Ma come si fa a diventare artefici della propria vita? C’è un metodo? Ci sono delle regole da seguire?
La buona notizia è che, sebbene nessuno possa spiegarci in modo accurato come fare, prendere in mano le redini della nostra vita dipende unicamente da noi. 


In che modo? Vediamo alcuni semplici suggerimenti da prendere in considerazione per cominciare a plasmare la vita autenticamente a nostra immagine e somiglianza:

- Non demandare, non delegare, non affidare ad altri quel che è di tua competenza: la tua vita, il modo in cui vivi e tutte le motivazioni correlate. Dare ad altri la responsabilità di gestire la tua vita è come subaffittare una proprietà e, nella migliore delle ipotesi, vivere da estranei in casa propria, gli eventuali danni comunque ricadranno su di te. 

- Osserva il mondo esterno come una proiezione del tuo mondo interiore. Cosa ti dice quello che vedi, quello che vivi? Tutto ciò che ti circonda offre preziosi indizi sulla tua condizione attuale di essere cosciente incarnato.

- Rimani vigile mentre segui la tua corrente di vita. Un conto è fluire attraverso l’esistenza, un altro è farsi portare pigramente e passivamente dalla risacca.

- Impara a fare silenzio e ad ascoltare. Dal silenzio, dallo spazio del Cuore emerge la voce interiore, la guida per la tua autenticità. Impara anche ad ascoltare gli altri, cosa ti stanno dicendo veramente? Cosa comunicano dal profondo?

Inoltre, esercitiamoci nel quotidiano all'arte di forgiare e plasmare la materia: 

- Coloriamo la vita: che sia un foglio bianco o la parete di casa, abituiamoci a utilizzare i colori in modo creativo e personale. 

- Prendiamo un pezzo di legno grezzo e proviamo ad intagliarlo.

- Apriamo il frigorifero, possibilmente quando le cibarie scarseggiano, e utilizzando solo quel che troviamo al suo interno, cuciniamo un piatto originale.

- Facciamo qualcosa che pensiamo di non essere in grado di compiere. Qualcosa di utile, nel quale di solito non ci cimentiamo: una riparazione, fare il cemento ed aggiustare un muretto, inchiodare delle assi per fare un piccolo suppellettile, una mensola o una staccionata in legno...

Si tratta di piccole azioni che ci consentono di scoprire concretamente che siamo più di quanto pensiamo di essere: tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare dell'inconsapevolezza.


Forgiare la propria vita è un ritorno alle origini. È incominciare a vedere noi stessi come artefici della nostra esistenza e a disimparare abitudini da schiavo e prigionie interiori che ci sono state insegnate e a cui abbiamo aderito incondizionatamente: possiamo semplicemente sbarazzarcene come fossero un abito vecchio. E indossarne uno nuovo, interamente confezionato da noi.

Fabrizio