lunedì 27 luglio 2015

Freschezza naturale


L'amicizia e l'amore
non si chiedono come l'acqua,
si offrono come il tè.
Detto Zen


Nel cuore dell'estate non è raro che le temperature superino giornalmente i 30° C: siamo alla fine di luglio, ed è appena iniziato il periodo che già i Romani chiamavano canicola, dal 25 di questo mese al 24 del successivo, quando Sirio, l'astro dominante del Cane Maggiore, sorge e tramonta all'unisono con il Sole, rafforzando il solleone, letteralmente “Sole nel segno zodiacale del Leone”, foriero di tutto il Fuoco della stagione calda.


Visti i tempi, i miei consigli sono molto semplici: spegnere la TV, che continua ad inondare le case di cattive notizie, occultamente più dannose e indigeste perfino di un gelato alla panna e cioccolato (i grassi e gli zuccheri per essere metabolizzati sottraggono acqua alle cellule, aumentando la percezione dell'afa), magari accompagnato da una birra ghiacciata (oltre a uccidere letteralmente le cellule cerebrali, l'alcool è un vaso dilatatore e non fa che surriscaldare l'atmosfera, in tutti i sensi poco piacevoli che ti vengono in mente), vale a dire delle immagini solo apparentemente refrigeranti offerte in continuazione dagli spot pubblicitari.
A ben vedere, tutto ciò che è freddo o ghiacciato, accentuando bruscamente l'escursione termica percepita dal corpo rispetto all'esterno e quindi costringendo l'organismo a compensare attraverso la sudorazione, non porta sollievo a lungo, ecco perché nel deserto si bevono tè e infusi bollenti, che innescano esattamente la reazione opposta. Ma visto che qui nel Bel Paese non ci stiamo desertificando quanto piuttosto intontendo a causa del caldo, vediamo alcune accortezze meno esotiche per evitarci il rischio di disidratazione latente, con conseguente calo di funzionalità ed evidenti ripercussioni sul livello energetico, sull'umore e sull'efficacia del Lavoro, che naturalmente non va mai in vacanza.


Bere molta acqua, possibilmente a temperatura ambiente, è un accorgimento tanto scontato quanto importante da ricordare, poiché spesso dimentichiamo che il corretto funzionamento dell'organismo dipende in larga misura da un sufficiente apporto di acqua alle cellule. È necessario assumere almeno 2 litri al giorno di acqua che entra subito in circolazione (con un residuo fisso inferiore a 50 mg/l) e alcalinizzante (con un ph di almeno 7,5), specialmente lontano dai pasti e dopo una qualsiasi attività fisica, anche se non ne avvertiamo il bisogno. Lo stimolo della sete, infatti, è un campanello d'allarme che andrebbe prevenuto, perché giunti in questa fase l'organismo patisce già le prime avvisaglie di disidratazione.


All'individuo mediamente assuefatto all'effetto di dolcificanti, aromi e altri additivi di sintesi (vale a dire a ciascuno di noi) bere molta acqua con regolarità risulta piuttosto inviso, mancando da tempo la giusta motivazione ad adottare questa buona abitudine. Comunque esistono molti modi naturali per rendere l'acqua più gradita, anche a bambini e anziani che soffrono maggiormente gli effetti indesiderati di un'idratazione insufficiente (e dell'ignoranza dilagante, come la disinformazione travestita da notizia...ma possiamo sempre incolpare il clima inclemente). Vediamone alcuni tra i più semplici.
  • Infusione a freddo: è sufficiente mettere in acqua a temperatura ambiente gli ingredienti più dissetanti e lasciarli in infusione per qualche ora. Quando le temperature superano stabilmente i 30 gradi centigradi è consigliabile far avvenire l'infusione direttamente in frigorifero, per almeno tre ore. Si otterrà così un'acqua delicatamente aromatizzata in modo del tutto naturale e piacevole al gusto. Perfetti per l'infusione a freddo sono il tè verde (anche al gelsomino o al lemongrass), il tè bianco e il matè, ma ottimi risultati danno anche qualche fetta di limone e una manciata di foglie di menta e il roibos, cui possiamo aggiungere una goccia di olio essenziale di mandarino ogni litro di liquido.
  • Sangria analcolica: sfruttando il medesimo principio dell'infusione a freddo, è possibile creare dei gustosi mangia e bevi di acqua e succo di ananas o di mela appena preparati e in proporzione variabile a piacere, nei quali immergere pezzetti di melone, di pesca, di albicocche e di altra frutta secondo i propri gusti.
  • Granita alla frutta: si frullano sei cubetti di ghiaccio con due fette di melone o mezza fetta d'anguria (eventualmente anche da mescolare a piacere) e si serve subito, magari con l'aggiunta di un paio di foglie di menta sminuzzate. Si otterrà così un'ottima granita naturale, più dissetante e meno “gelida” degli equivalenti congelati.
Sintomi quali irritabilità, sonnolenza o un calo della capacità di concentrazione potrebbero essere dovuti alla difficoltà da parte dell'organismo di mantenere l'equilibrio idrosalino a fronte di una maggiore sudorazione: via libera quindi a spuntini rimineralizzanti a base di semi di girasole, anguria o succhi appena preparati di sedano e carota. 
Un magnifico riequilibrante della sudorazione, specialmente femminile, è l'infuso di salvia e limone: lasciare dieci foglie di salvia fresca o un cucchiaio di salvia essiccata per dieci minuti in una tazza di acqua bollente, filtrare e appena il liquido è tiepido aggiungere il succo di mezzo limone, se abbiamo la fortuna di disporre di limoni non trattati e di provenienza certa (leggi “del tuo orto o balcone”) possiamo anche far bollire le scorze, solo la parte gialla, insieme all'acqua da versare sulle foglie, per ricavare dal frutto il massimo dei componenti essenziali.
Infine, ricordiamoci che anche un abbigliamento più consapevole può aiutare a ripararci meglio dal caldo eccessivo: prediligiamo indumenti di colore azzurro, rinfrescante, bianco, fotoriflettente, o verde, riequilibrante, in fibre naturali come cotone, lino e seta, traspiranti, schermanti e infinitamente più piacevoli a contatto con la pelle. A chi storce il naso al pensiero di dover stirare montagne di capi spiegazzati, in effetti una pratica di per sé poco gradevole anche togliendo la calura di questo periodo, mi piace ricordare che lo “stropicciato” è un vero e proprio effetto creato, talvolta artificialmente, nei filati di pregio: si chiama froissé ed è soggetto ad alti e bassi come tutte le mode, ma nulla vieta di farlo diventare quel tocco in più nel proprio personale stile di vestire consapevolmente.
Mariavittoria

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"Chi impara a ripulirsi internamente e a depurare l'organismo può scoprire i segreti della piena forma: in breve si percepisce un profondo stato di benessere e salute."



lunedì 13 luglio 2015

Più energia per il Lavoro


Se avessi saputo che stavo per vivere così a lungo, 
avrei avuto più cura di me stesso.
Leon Eldred

Nei post degli ultimi mesi abbiamo enfatizzato la necessità di concentrarsi maggiormente sul benessere dell’individuo, inteso in molte possibili declinazioni (cosmesi e pulizie naturali, alimurgia, tisane...).


Come più volte è stato detto, siamo esseri spirituali che agiscono nella materia, pertanto non si può né trascurare l’aspetto materiale dell’esistenza, né disinteressarsi delle pratiche spirituali. Quindi i due estremi, il materialismo sfrenato della società consumistica occidentale che crea costantemente nuovi bisogni indotti e l'esasperato misticismo orientale che rende indifferenti al mondo, sono ugualmente da guardare con diffidenza. In verità dobbiamo prenderci cura del corpo fisico, che è realmente il tempio che ci è stato affidato per poter operare in questo mondo nel modo migliore affinché l'anima possa compiere tutte le esperienze che le consentano di evolvere. 


Non sottovalutiamo l’impatto che un corpo sano ha sullo sviluppo spirituale dell’individuo. Tendiamo spesso a sottostimare la valenza che una buona alimentazione, un riposo adeguato, una vita sottratta ai ritmi frenetici hanno sul quantitativo di energia a cui possiamo attingere. La persona media pensa inconsciamente di avere a disposizione un quantitativo illimitato di energia, un serbatoio inesauribile al quale rifornirsi, ma non è così. Se intacchiamo la nostra riserva energetica quotidiana facendoci assalire dallo stress, dalle ansie e dalle preoccupazioni, se sottoponiamo il nostro stomaco ad un costante affaticamento dovuto a scelte e combinazioni alimentari discutibili, se trascuriamo l’attività fisica, che cosa ne resterà della nostra energia? Ben poco. E senza energia, possiamo forse illuderci di ottenere un qualche risultato spirituale? Certamente no. Il Lavoro necessita di un prerequisito, troppo spesso implicito, e cioè che il benessere psicofisico sia ormai consolidato. Altrimenti assistiamo ad un incedere zoppicante, puntellato di tentativi di arginare le problematiche che uno stile di vita inadeguato puntualmente presenta e ripresenta. È inutile lamentarsi che la coperta è troppo corta, che non c’è mai tempo e rimandare la cura della propria persona ad un tempo futuro ed indefinito nascondendo la polvere sotto il tappeto e correndo da un impegno ad un altro. Occorre agire con intelligenza e prestare la dovuta attenzione a tutti i segnali che il nostro corpo ci manda in continuazione. 


È tempo di dedicarsi con dedizione a se stessi, ritagliandosi sempre più spazi da consacrare alla cura della propria persona. Inoltre occorre vagliare e valutare i pensieri che affollano la nostra mente (e, se è il caso, sostituirli con altri più benefici) ed indirizzarci verso un ascolto più consapevole delle esigenze interiori, equilibrando e dando la giusta attenzione alla nostra persona, intesa in senso olistico. Solo così avremo delle solide basi e un bagaglio energetico adeguato per intraprendere il cammino spirituale ed il Lavoro con consapevolezza e con rinnovato slancio vitale.
Fabrizio



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"Ognuno ha una soglia individuale di sopportazione della felicità. L'entusiasmo aiuta a spostare questo limite verso l'alto."