lunedì 20 aprile 2015

Erbe spontanee in tavola

“E a ogni animale della terra, a ogni uccello dei cieli 
e a tutto ciò che si muove sulla terra 
ed ha in sé un soffio di vita, 
io do ogni erba verde per nutrimento”. 
E così fu
Genesi


La natura, con grande generosità ci mette a disposizione piante ed erbe che, oltre a nutrirci, ci donano preziosi elementi per la cura ed il benessere del nostro organismo. La primavera è uno dei periodi più indicati per fare una bella passeggiata nel verde incontaminato e dedicarsi alla raccolta di erbe spontanee commestibili. 


Vediamone alcune:

Tarassaco (Taraxacum officinale)
Presente da marzo fino a giugno e poi, in fioriture successive fino all’autunno, è una delle poche erbe che mantiene inalterate le sue proprietà anche una volta cotta. Inoltre ha l’invidiabile primato di essere commestibile in ogni sua parte. Il tarassaco è diuretico, rinfrescante, tonificante e disintossicante. Le foglie più tenere si possono mangiare in insalata, mentre quelle più sviluppate vengono consumate cotte. Con i boccioli dei fiori si preparano dei “falsi capperi” sotto sale. I petali del fiore pienamente sbocciato si possono mangiare in insalata o utilizzare come ingredienti nei dolci o per produrre uno sciroppo dolcificante molto gradevole. Invece, quando il fiore è già sfiorito, la base su cui poggia può essere ancora una volta adoperata per farne un falso cappero. Per finire, la radice della pianta, adeguatamente pulita con una spazzola sotto l’acqua e scorticata, si può mangiare cruda, tagliandola a fettine sottili. In alternativa può essere usata per produrre un buon sostituto del caffè: una volta mondata, la radice viene tagliata a rondelle, seccata in forno (o nell’essiccatoio), fatta saltare in una padella antiaderente e successivamente macinata. Si ottiene così una polvere impiegata alla stregua del macinato di caffè.


Tarassaco in fiore
Aglio orsino (Allium ursinum)
L’aglio orsino, dal sapore molto più delicato rispetto all’aglio tradizionale, vanta delle proprietà simili rispetto al suo celeberrimo parente: è diuretico, purificante, antisettico, ipotensivo. Di questa pianta, simile al velenoso mughetto, ma facilmente distinguibile da esso per l’inconfondibile odore di aglio che emana, possiamo mangiare le foglie, lasciando il bulbo nel terreno per consentirne la ricrescita l’anno successivo. Il periodo di raccolta varia da marzo a aprile, a seconda dell’altitudine. Si mangia fresco o secco, possibilmente non cotto. Se ne può ricavare un ottimo pesto dal colore verde brillante e saporitissimo. I boccioli sono annoverati tra i migliori capperi selvatici e li si può preparare mettendoli sott’olio con un po’ di peperoncino.

Aglio orsino in fiore
Ortica (Ortica dioica)
Ha notissime proprietà depurative, astringenti, emostatiche, decongestionanti, sebonormalizzanti, energetizzanti e mineralizzanti. Le cime (da cogliere con i guanti perché l’intera pianta è urticante) vengono cotte in poca acqua o al vapore e possono essere impiegate come ingredienti di preparazioni semplici e gustose, come ad esempio la frittata o i ravioli. La minestra con ortica e patate rappresenta una ricetta semplicissima ma dal gusto delicato ed inconfondibile. Una curiosità: per tingere le uova sode di giallo, basta farle cuocere nell’acqua in cui sono contenuti dei pezzetti di radice di ortica. Se il colore che si desidera ottenere per le uova fosse il verde, al posto delle radici, si utilizzano le foglie.

Piantaggine (Plantago lanceolata; Plantago media; Plantago maior)
Questa erba può essere mangiata da aprile-maggio fino ad ottobre, sia cruda, nelle insalate, sia cotta, al vapore, lessata, o anche nelle minestre. È preferibile la varietà lanceolata, soprattutto se consumata fresca, per via delle sue foglie più tenere. Il decotto di piantaggine ha effetti depurativi, astringenti ed antinfiammatori. La preparazione è semplice: in mezzo litro di acqua si fa bollire per cinque minuti una manciata di pianta essiccata. Dopo averla fatta riposare per dieci minuti se ne possono assumere tre bicchieri al giorno a digiuno. La piantaggine può essere proficuamente utilizzata per alleviare ed eliminare il prurito prodotto dalle punture di insetti e zanzare: basta sminuzzare le foglie fresche e strofinarle sulla puntura. Questa pianta aiuta anche a cicatrizzare più velocemente le ferite e, grazie a questa velocizzazione del processo, le cicatrici, risultano molto meno evidenti. 

Erba cucca (Rumex acetosa)
Ha proprietà diuretiche, antinfiammatorie e rinfrescanti. Non a caso, durante una passeggiata la si può cogliere e masticare: oltre ad essere piacevolmente aspra e dal retrogusto di limone, è squisitamente rinfrescante. La si può cucinare come gli asparagi oppure si possono utilizzare le foglie fresche crude in piccole quantità. Le larghe foglie basali vengono impiegate come rimedio cicatrizzante. 

Crescione d’acqua (Nasturtium officinale)
Pianta che cresce preferibilmente vicino ai corsi d’acqua e prevalentemente in posizioni ombreggiate. È diuretica, stimolante, espettorante, purificante. Si raccolgono rametti e foglie, dal tipico sapore piccante ma gradevole, che si possono mangiare crudi, in insalata, o cotti, nelle minestre. Nel caso in cui si intenda consumare cruda, è necessario lavarla accuratamente con del bicarbonato di sodio, onde mondarla da tutte le impurità. 

Ortica rossa
Falsa ortica o ortica rossa (Lamium purpureum)
Questa pianta, dagli inconfondibili fiori dal color purpureo, è presente diffusamente nei giardini e nei campi. Se ne mangiano il fiore ed il gambo solo cotti, in quantità moderate, scottati e fatti saltare in padella ed uniti ad altre erbe di campo per bilanciarne il sapore pronunciato.

Fabrizio








lunedì 6 aprile 2015

La tela dell'angelo

I fiori della primavera sono i sogni dell'inverno
raccolti alla mattina
al tavolo degli angeli.
Khalil Gibran


Primavera essenzialmente è sinonimo di risveglio stagionale: è questo il periodo migliore nel quale coltivare la nostra linfa vitale, affinché cresca e produca nuovi fiori e frutti dello spirito.
Gli spunti per una crescita consapevole sono ovunque per chi impara a vedere oltre le apparenze.


Il segno della croce, che nelle celebrazioni cristiane suggella la benedizione a altri momenti salienti, indipendentemente dal rito religioso agisce da autentico promemoria agli occhi della coscienza. Si tratta infatti di un gesto simbolico dalle vastissime implicazioni esoteriche, che anche ad un primo sguardo esteriore manifesta un connubio altamente significativo di determinate parole e lievi pressioni di precise parti del corpo, proprio come se si volesse risvegliare questi punti, riportandoli alla consapevolezza di chi pratica. Così si dice:
Padre (toccando in corrispondenza del sesto chakra, il centro della Mente superiore che vede e sa oltre ogni apparenza), Figlio (in corrispondenza del quarto chakra, il centro del Cuore che sente e conosce la verità) e Spirito (in corrispondenza della spalla sinistra o attributo dell'Azione rigorosa), Santo (in corrispondenza della spalla destra o attributo della Sapienza misericordiosa).
Ecco quindi che si sono tracciate le due dimensioni fondamentali della vita: l'asse verticale della realtà trascendete (il rapporto tra Volontà e Armonia) e l'asse orizzontale del mondo delle forme ( il rapporto tra Giustizia e Amore) in cui agire per esprimere le verità superiori. In senso metafisico, sulla via della Conoscenza guardiamo a sinistra per trovare lo Spirito d'iniziativa, l'impulso contingente ad agire, e per evolvere ci rivolgiamo a destra verso il nostro Santo protettore che appunto ci guida sulla retta via. Poiché si nutre di passato e di tutto ciò che crediamo di sapere, lo Spirito sinistro rimane un valido alleato se manteniamo il debito distacco dalle brame egocentriche implicite nel suo ruolo di diavolo tentatore. Dall'altro lato, il Santo protettore è meglio noto come angelo custode, letteralmente un “messaggero” celeste che ci accompagna dalla nascita alla morte, con il preciso compito di proteggerci e guidarci.
In genere, durante le prime fasi della vita, la benevola presenza dell'angelo custode è quasi tangibile, ma attorno ai trent'anni raggiunge il punto di massima lontananza per lasciare al suo protetto la piena responsabilità delle proprie azioni e dell'esercizio del libero arbitrio: spetterà quindi all'individuo mantenersi deliberatamente in contatto con il proprio custode e continuare a beneficiare consapevolmente del suo aiuto.


Uno dei metodi più efficaci per rinsaldare o ristabilire il contatto con il proprio angelo custode, che comunque rimane sempre accanto al suo protetto, è dedicarsi alle attività creative, particolarmente favorite in questo periodo di risveglio delle energie primaverili.
Il disegno e la pittura intuitivi si rivelano pratiche benefiche, vere e proprie meditazioni creative di cui tornerò a parlare.


Oggi consiglio un esercizio semplice, mirato a prendere coscienza della presenza dell'angelo custode, per il quale saranno sufficienti i materiali da disegno (ad es. carta o cartoncino, pastelli, pennarelli o gessi colorati) che hai già a disposizione.
  1. Porta con te il materiale selezionato in un luogo che ti ispiri pace e bellezza, possibilmente all'aria aperta e in una giornata in cui il cielo è sereno.
  2. Sistemati in una posizione comoda per disegnare, con la schiena ben diritta.
  3. Chiudi gli occhi ed esegui qualche respiro profondo per rilassare dolcemente tutta la muscolatura del tuo corpo.
  4. Rivolgiti mentalmente al tuo angelo custode, ringraziandolo per la sua presenza costante in ogni momento della tua vita. Esprimi a modo tuo tutto il riconoscimento nei confronti di quest'essere meraviglioso e amorevole che veglia su di te.
  5. Apri gli occhi e comincia a disegnare al centro del foglio un piccolo cerchio dal quale farai partire dei lunghi raggi che si estenderanno fino ai margini dell'area di disegno. Ti consiglio di disegnare a mano libera, ma se preferisci puoi aiutarti con un righello. Evita di dare giudizi estetici e lascia che la tua mano diventi un tutt'uno con gli strumenti del tuo disegno.
  6. Colora il disegno a tuo piacimento, lasciandoti guidare dall'intuito.
  7. Osserva il disegno finito e mentalmente rivolgiti all'angelo custode, consapevole della sua presenza accanto a te. Se necessario effettua qualche altro respiro profondo per mantenerti in uno stato rilassato. Apporta i tocchi finali al disegno, e concludi l'esercizio ringraziando la vita per la magnifica opportunità di conoscerti meglio attraverso l'azione creativa.
  8. Impegnati a portare l'armonia e la pace che hai sperimentato mentre disegnavi in ogni altra tua azione o pensiero.

Se preferisci, puoi svolgere lo stesso esercizio utilizzando materiale da pittura, ad es. colori a tempera (facili da mescolare anche per i principianti) su tela o legno. Scegli una tecnica o una combinazione di tecniche, che ti piaccia e che comporti l'uso del colore.


Naturalmente, l'azione creativa comprende tantissime attività (giardinaggio, bricolage, taglio e cucito...) nelle quali magari già ti cimenti regolarmente e che potrai esplorare meglio diventando sempre più consapevole della presenza benefica del tuo angelo custode, che se vorrai ti ispirerà pensieri e opere illuminanti.
    Mariavittoria