Queste persone nel togliere le ciabatte, distrattamente,
hanno pensato che la loro vita fosse oltre quelle ciabatte,
altrove, in altro tempo e luogo…
Taiten Guareschi
La vita è in ogni piccola azione che affrontiamo consapevolmente.
Qualche tempo fa vi ho consigliato questo esercizio nel quale provavamo a rimanere presenti e avere la percezione di noi stessi osservando le lancette di un orologio per la durata di un minuto.
Oggi vorrei proporre un approccio più creativo alla percezione di se stessi.
Come abbiamo già detto, in questo tipo di pratica ci si impegna a rimanere presenti svolgendo una determinata azione o per un preciso periodo di tempo durante il quale concentrare tutto il nostro sforzo. Questo significa non far vagare la mente e non far agire il corpo in automatico, come siamo abituati a fare per il 99,9% del nostro tempo, bensì essere consapevoli e sentire fisicamente la propria presenza durante lo svolgimento dell'esercizio.
Sembrerà strano ma le prime volte che ci si sforza in questi tentativi si può avere la sensazione che fino a quel momento non si era mai stati veramente svegli e si può prendere coscienza dello stato di inconsapevolezza automatica nel quale l'essere umano è quasi costantemente immerso.
Una volta che avrete eseguito qualche prova e avrete capito cosa significa essere presenti, spontaneamente vi renderete conto di quanto sarebbe bello riuscire a portare quella sensazione di assoluta consapevolezza all'interno delle vostre azioni quotidiane. In questo modo qualsiasi attività, anche la più insignificante o fastidiosa, acquisterà per voi un valore nuovo ed entrerà attivamente a far parte del vostro cammino verso una maggiore consapevolezza.
L'esercizio
Come ho anticipato, questo esercizio lascia maggior spazio alla vostra creatività, in questo caso, infatti, sarete voi a scegliere dentro quale azione o in quale momento della giornata iniettare la vostra consapevolezza.
Ci sono vari approcci, potete scegliere quello più adatto a voi, in base al vostro carattere.
Un primo approccio consiste nello scegliete un'attività o un momento piacevole e rilassante, per portare in esso consapevolezza e viverlo più pienamente. Un altro invece parte dalla scelta di un'attività che si ritiene fastidiosa o insignificante e riempirla con il ricordo di sé, in modo da caricarla di valore. Probabilmente resterà un'attività spiacevole, ma la renderete utile al vostro percorso di risveglio e quindi in qualche modo interessante. Infine, una terza possibilità è scegliere un'azione neutra, semplice, che normalmente non vi provoca nessun tipo di attrazione o avversione.
In ogni caso, è preferibile scegliete un'azione che non duri troppo tempo, qualche minuto al massimo, e che non impegni troppo la mente. Esempi perfetti potrebbero essere: lavarsi i denti, lavarsi le mani, vestirsi/svestirsi ecc.
Una volta scelta l'attività durante la quale volete ricordarvi di percepire voi stessi, dovete soltanto riuscire a ricordarvene, cioè ogni volta che ripeterete quell'azione dovrete ricordarvi di essere presenti e per quanto possibile dovrete rendervi conto di star compiendo quell'azione durante tutta la sua durata.
Durante l'esercizio, può essere di aiuto ripetere mentalmente l'azione che state svolgendo con consapevolezza, ad esempio: «Io mi sto vestendo» oppure «sono presente, sento me stesso mentre mi vesto » nel caso abbiate scelto l'azione del vestirsi, ma l'importante è cercare di sentire se stessi.
Consigli
Scegliete un'azione sola e sforzatevi soltanto durante quell'azione. Non arrabbiatevi se vi accorgete di non esservi ricordati di svolgere l'esercizio. Ci riproverete la prossima volta che dovrete compiere quell'azione.
Ripetete l'esercizio, senza cambiare azione, per almeno una settimana.
Se vi capita per giorni interi di non ricordarvi, non vi preoccupate e non vi arrabbiate, è del tutto normale. In questo tipo di esercizi quello che conta è il continuare a provare e la presa di coscienza che deriva anche dall'accorgersi della dimenticanza. Non è una gara o una sfida in cui dovete assolutamente riuscire a raggiungere un traguardo.
Stefano
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