giovedì 22 novembre 2018

Illusioni spirituali e come curarle



Imparare significa scoprire quello che già sai. 
Fare significa dimostrare che lo sai. 
Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te
Illusioni, Richard Bach


Oggi il Sole entra in Sagittario, domicilio in cui lo attende il governatore del segno, Giove, patrocinatore della Terra e, per estensione, dell'umanità cui non può restare indifferente a patto che questa si dimostri all'altezza della propria divina ispirazione. È questo un buon periodo per parlare di libertà, specialmente da quelle illusioni, celesti o concrete, che impedendoci di cogliere la nostra stessa natura ci incatenano a un'esistenza meno che umana.



Naturalmente, come ogni cosa veramente importante, il punto centrale, la chiave dell'arcano, si nasconde nei dettagli, che però sono sempre stati sotto gli occhi di tutti. Nessuno è più prigioniero dello schiavo che si crede di essere il padrone. Qui non mi riferisco alla schiavitù fisica, anche se purtroppo nemmeno a questo livello è stata debellata dall'umanità, ma a quella che consegue all'inconsapevolezza pressoché totale da parte dell'essere umano della propria condizione di animale sociale pensante inesorabilmente assoggettato e condizionato. Lo schiavismo psichico è subdolo e sottile, viene alimentato da molteplici fattori e risulta talmente innestato in profondità nel genere umano da passare praticamente inosservato. Oggi vorrei invitarti a osservare questo fenomeno, che probabilmente determina lo svolgimento della tua vita più di quanto immagini, e magari a lasciar cadere qualche illusione propagandata sin troppo assiduamente dalla spiritualità contemporanea e, con un più alto tasso di precisione e intenzionalità, dagli zelanti portavoce della disinformazione organizzata.



Innanzitutto, volendo affrontare senza compromessi ciò che ci tiene in trappola, è necessario comprendere veramente che cosa sia la libertà. Di per sé l'interrogativo è arduo e scomodo da porsi in un'epoca in cui il tempo sembra non bastare mai, anche se poi cerchiamo di occupare ogni attimo della giornata, forse proprio per l'inconscia paura di ritrovarci con un momento di vera libertà e scoprire di non sapere cosa farcene. Avere della libertà non significa necessariamente poterla o saperla utilizzare a fin di bene. Un po' come quei bovini che vengono liberati per mostrare in televisione quanto siano liberi e felici negli allevamenti: se ne stanno sul prato come inebetiti, senza nemmeno brucare, perché non avendo mai visto l'erba fresca non sanno che sarebbe il loro alimento naturale e aspettano soltanto di ritornare rinchiusi nelle loro stalle, cosa che avverrà puntualmente allo spegnersi delle telecamere. Un po' come chi vince alla lotteria e finisce per sperperare ogni centesimo in poco tempo o chi non vede l'ora che arrivi il fine settimana per uscire dalla ressa cittadina e infilarsi nella ridda dei centri commerciali. Ci sarebbe quasi da ridere se non ne andasse della nostra vita, del modo con cui per incuria e ignoranza gettiamo via le nostre risorse più preziose, solo perché nessuno ci ha mai insegnato a coglierne l'importanza e a realizzarne il potenziale. Ci hai mai pensato? Quanta libertà hai avuto veramente e quanta di essa hai avuto il coraggio di assaporare fino in fondo? Non è facile, non è da tutti nemmeno chiederselo, e sicuramente non è qualcosa che ti è stato insegnato a fare.



La libertà non è fare quello che si vuole quando si vuole, al contrario, libertà, in estrema sintesi e nell'orizzonte delle reali prospettive del genere umano, significa assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Ne consegue necessariamente che per essere veramente liberi bisogna avere, o meglio sviluppare, la capacità di vedere quali scelte possiamo fare, in breve, imparare a distinguere scientemente tra ciò che dipende direttamente o indirettamente da noi e ciò che è oltre ogni possibilità di controllo. L'alimentazione dipende sempre da noi, perché siamo noi a scegliere di cosa e in che modo alimentare il nostro apparato psicofisico e di conseguenza quanto e quale nutrimento offrire all'anima. Un corpo e una psiche resilienti offrono e costituiscono cibo spirituale di un certo livello, preferendo la qualità alla quantità. Di questo ho già parlato diffusamente in Resilienza alimentare, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo l'abisso dell'esempio personale: non basta avere delle conoscenze, bisogna diventare quello che si sa, perché soltanto l'esperienza ha un'influenza diretta sull'evoluzione, è questo il significato, non solo letterale, di riuscire a realizzarsi. Anche per questo Resilienza alimentare non è un trattato teorico, ma un manuale pratico e sinceramente l'ho scritto proprio perché da qualche parte si deve pur cominciare. Un piccolo passo nella direzione giusta vale più di mille parole, se poi quel passo viene fatto insieme, sulla via della condivisione, ben presto l'esperienza del singolo diventerà oggi la scienza del domani, comprovata dalle generazioni future.



Ora veniamo alle illusioni, ovviamente ce ne sarebbero per tutti i gusti, ma atteniamoci all'essenziale, proprio per questo soventemente sorvolato, nocciolo della questione: è illusione pensare di poter fare dei progressi spirituali sostanziali e duraturi con un corpo appesantito da ogni genere di tossina e una psiche fuori da ogni controllo, in cui imperversano pensieri obnubilanti ed emozioni disturbanti. Forse ti sembrerà che stia esagerando, ma davvero pensi che si possa raggiungere un qualche traguardo spirituale senza essere in grado di padroneggiare il proprio veicolo psicofisico? Sarebbe come pretendere di vincere una gara automobilistica senza saper guidare o voler scalare una montagna senza aver prima imparato a camminare. Non ti sembrano pretese eccessive e inverosimili? E pensi sia soltanto un caso che questo genere di facilonerie riscuotano tanto successo nell'epoca in cui si enfatizza la presunta necessità di avere “tutto e subito”? Con questo non ti sto suggerendo di smettere di svolgere ogni pratica spirituale fino a quando non avrai ripulito e padroneggiato corpo e psiche. Piuttosto, ti invito a scegliere le pratiche spirituali che non trascurano l'addestramento psicofisico e che ti consentono di sviluppare ogni parte di te in modo armonico ed evolutivo. Quali esse siano dipende da te e dalle motivazioni profonde che ti spingono a intraprendere un percorso spirituale, e sia chiaro che in una fase dell'evoluzione in cui ci viene chiesto di spiritualizzare la materia non esistono percorsi di vita che in qualche modo non si rivelino essenzialmente percorsi dello spirito. Sei energia spirituale che si muove nella materia e ogni tua scelta è un passo in più verso l'estinzione o l'evoluzione della tua anima, del pianeta, dell'umanità.



Lo ripeto: ogni tua scelta determina il risultato, in questo senso non c'è molta differenza tra quello che scegli di mangiare o di dire o di fare, qualsiasi cosa è una scelta, fa parte del tuo percorso di vita, e ogni percorso è necessariamente spirituale. È lo spirito che in modo sempre più consapevole esperisce la materia. Se così non fosse, non potremmo nemmeno dire che siamo nati e che moriremo: esattamente che cosa nasce e muore, precisamente che cosa entra nel corpo e gli dà la vita, e poi esce dal corpo, ponendo fine a quella stessa esperienza di vita? O forse la stessa idea di vita è un'illusione, una mera convenzione progettata dalla particolare percezione umana, essendo noi tutti, viventi e trapassati, parte integrante della grande corrente continua dell'esistenza? Davvero pensi che smetterai di esistere una volta varcata la soglia della morte? Davvero pensi di non avere avuto un'esistenza prima di nascere? L'interrogativo, se mai, non è quando esistiamo o meno, ma quanto siamo consapevoli e coscienti della nostra esistenza.
E con questo ci siamo lasciati alle spalle anche l'illusoria differenza tra spirito e materia, l'ultima grande illusione cui da millenni si fa riferimento negli insegnamenti di ogni tradizione, e che nonostante questo forse rimane la verità più trascurata nella pratica.

Mariavittoria



RITROVA LA CONNESSIONE CON L'ESISTENZA ATTRAVERSO L'ESPERIENZA

LA VIA DEGLI SCIAMANI
Lo Spirito ha posto in essere l'Anima e l'Anima ha posto in essere il corpo fisico. L'edificazione del corpo fisico ha consentito alla mente umana di essere creata ad immagine e somiglianza dell'Anima e come estensione dello Spirito.”