domenica 24 giugno 2018

Obiettivi e aspirazioni dell'anima




Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare
Lucio Anneo Seneca


Nel precedente post abbiamo analizzato le chiavi per raggiungere la felicità.
Oggi prendiamo in considerazione un metodo semplice ed efficace per individuare e quindi realizzare gli obiettivi della nostra vita.




Innanzitutto, bisogna che ci mettiamo bene in mente che questo tema non va affrontato alla leggera, ma semmai con leggerezza. Occorre evitare di dare per scontato che la determinazione degli obiettivi non sia nient’altro che esplicitare i nostri desideri, magari elencando la prima cosa che ci passa per la mente. Al contrario, con questo atto volontario e consapevole, stiamo ponendo le basi per stabilire che cosa vogliamo veramente fare, e quindi che cosa esprimere del nostro essere in questa vita; si tratta di un’opera di importanza basilare, che richiede impegno, attenzione e dedizione, specialmente da parte di coloro che intendono evolvere consapevolmente. 
Bisogna che ci muniamo di pazienza, perché occorre investire del tempo e delle energie per discernere che cosa sia veramente meglio per noi e, al contempo, munirsi di entusiasmo, perché quello che stiamo facendo è un vero e proprio atto metafisico di creazione.



Cerchiamo di sistemarci comodamente in un luogo piacevole (una panchina al parco, la nostra camera immersa nella penombra alla luce di una candela, sul balcone o in giardino purificati dai raggi del sole e da una brezza leggera…), in cui nel tempo torneremo ogni volta per svolgere la nostra opera creatrice, dando alla nostra attività un ritmo, se possibile, costante. Nell’effettuare queste scelte non ci sono costrizioni, soltanto la gioiosa consapevolezza di stare consacrando una parte del tempo alla creazione consapevole di qualcosa di unico e fondamentale per il nostro mondo. 
Quando siamo immersi in questa atmosfera piacevole e rilassata, cerchiamo di fare un po’ di vuoto all’interno di noi stessi, una sorta di purificazione, soprattutto dagli influssi del bombardamento di informazioni, input e condizionamenti che costantemente subiamo. Per farlo, possiamo seguire una tecnica specifica di respirazione consapevole (ad esempio la respirazione ha o quella piko piko, spiegate e consigliate dalla resilienza alimentare), oppure semplicemente seguire per qualche minuto il flusso naturale del nostro respiro, fino a liberarci da ogni tensione corporea o pensiero importuno.



Una volta rilassati, possiamo concentrarci serenamente sul compito che ci siamo prefissati. Il primo passo fondamentale da compiere è discriminare fra ciò che ci appartiene e quello che invece ci arriva come riflesso dell’ambiente che ci circonda. Occorre cioè distinguere fra gli obiettivi che ci derivano da influenze esterne (pubblicità, istituzioni, relazioni personali, ecc.) e le aspirazioni che invece è il nostro io autentico, meglio ancora l’anima stessa, a suggerirci. Questa netta separazione può apparire banale, ma non lo è, anzi è un passo cruciale e una riflessione essenziale da compiere per emanciparsi dalle pressioni condizionanti, che altrimenti continueranno a plasmare la nostra vita a livello inconscio. Per operare questa distinzione, innanzitutto svolgiamo l’esercizio sui desideri spiegato alla fine del post precedente, cercando di non tralasciare nessun ambito (per esserne sicuri, possiamo rispondere alle domande proposte considerando ogni settore della nostra vita, ad esempio famiglia, lavoro, amici, interessi personali…), dopodiché stiliamo un elenco di tutte le attività in cui eccelliamo senza sforzo, tutto quello che spontaneamente ci viene bene. Questa lista includerà anche le qualità, i pregi, i talenti che riconosciamo essere nostri e costituirà una buona base di partenza per elaborare una direzione verso la quale muoverci.



Quando i nostri obiettivi piano piano affioreranno alla coscienza, non esaminiamo subito la loro fattibilità, anzi, questo non è affatto il nostro compito: a noi spetta di focalizzarci sull’obiettivo autentico, ovvero svelare le aspirazioni dell’anima, senza esaminare i metodi per arrivare a realizzarlo. Lasciamo che l’imponderabile, l’inammissibile e l’impossibile entrino dalla porta principale nella nostra vita e che il nostro mondo si prenda cura di come raggiungere le nostre mete. 
Potrebbe non venirci in mente niente ed essere ancora totalmente ignari della direzione da imprimere alla nostra vita: niente paura, continuiamo con tranquillità la nostra ricerca, offrendo quotidianamente alla nostra anima il maggior numero di esperienze possibili, tra quelle che più ci ispirano o anche che ci appaiono praticabili, per quanto insolite (qui vale la risposta alla domanda cruciale Perché no?), onde lei possa, una volta riconosciuto quello che fa al caso suo, indicarcelo con sicurezza. 
Un obiettivo comunque lo possiamo sempre portare avanti con sicuro beneficio: espandere il nostro benessere psicofisico e la nostra consapevolezza attraverso la pratica della resilienza alimentare e avvalersi attivamente di tutto ciò che rende degna di essere vissuta la nostra permanenza in questa dimensione.



Il lavoro di identificazione delle aspirazioni dell’anima procederà per stratificazione, aggiungendo, limando, perfezionando, rivedendo e, certo, anche sottraendo: è un movimento in divenire, in trasformazione, una forma pensiero nostra alleata che si può plasmare, preziosa e duttile come l’oro, rinfrescante e piena di vita come l’acqua, dinamica come l’aria e rigenerante per il fuoco dello spirito. 
Investiamo dunque in noi stessi, dedichiamo del tempo a trovare quello che ci sta veramente a cuore e conduce all’autentica realizzazione: quale miglior viatico per una vita piena e gioiosa, in armonia con il nostro sé più profondo e con tutto ciò che ci circonda e che inevitabilmente ci fa da specchio.
Fabrizio


RITROVA LA VIA DELLA TUA AUTENTICA REALIZZAZIONE

IL PIACERE PRIMA DI TUTTO
Come liberarsi dalle catene e ritrovare il senso dell'Esistenza

"Quando senti sorgere in te il Piacere della Potenza, allora sii come un guerriero; quando hai la possibilità di guardare al Desiderio per orientarti, sii come un sacerdote; quando la Libertà ti chiederà di essere al posto tuo, lasciale quel posto con totale reverenza, come farebbe un danzatore, non hai nulla da perdere. Questa fluidità è Vita! Se rinunci a lei e diventi rigido, non sei più vivo, ti sei lasciato intrappolare."