Bhagwan Shree Rajneesh
scelse di essere ricordato con il nome di Osho, derivato dal termine
“oceanico” coniato dal filosofo William James, definendosi così
come colui che si dissolve nell'oceano dell'esperienza. È passato
alla storia come il guru più controverso del '900, capace di
ispirare folle oceaniche di seguaci e di scandalizzare le masse,
osteggiato in ogni modo e in ogni luogo dai poteri precostituiti,
fino al punto di essere incarcerato e avvelenato. Il suo insegnamento
attraversa ogni esperienza terrena e rimane un profondo e totale
invito al risveglio dell'individuo e un richiamo alla libertà
intrinseca nella beatitudine dell'essere.
Accogliere le cose per
come sono: impermanenti, transitorie, illusorie. Fluire nella
corrente della vita. Questa è la disciplina della trascendenza e chi
ha comprensione non necessita di disciplina. Quel che rimane è il
silenzio, e nel silenzio l'eternità del momento presente.
“La beatitudine è
possibile solo in uno stato di libertà totale e incondizionata. Ecco
perché in Oriente è chiamata moksha. Moksha significa libertà
assoluta. Essere con se stessi è moksha perché ora non sei più
dipendente. La tua felicità è semplicemente di tua proprietà, non
la prendi a prestito da nessuno e nessuno te la potrà togliere,
neppure la morte. Ricorda, la morte ti separa solo dagli altri, non
ti separa mai da te stesso.”
“L'uomo che
comprende non necessita di alcuna disciplina. La sua stessa
comprensione è la sua disciplina. Voi avete bisogno di una
disciplina perché non avete sufficiente comprensione. […] Il
vostro agire è l'unica dimostrazione di ciò che conoscete. Solo e
unicamente il vostro agire è la prova della vostra conoscenza.”
(Osho, a cura di Swami
Anand Videha, Bompiani 2016)
Le parole di Osho,
catturate da centinaia di registrazioni delle lezioni e dei discorsi
che teneva ogni giorno, risuonano nel cuore, rompono schemi e
condizionamenti atavici e consentono di ritornare sulla via della
trascendenza con gioia.
“Io non faccio parte
di alcun movimento. Il mio operare è qualcosa di eterno che sta
accadendo da quando il primo uomo apparve sulla Terra, e continuerà
fino all'ultimo uomo. Non è un movimento, è l'essenza stessa
dell'evoluzione: io sono parte dell'eterna evoluzione dell'uomo.
Cercare la verità non è cosa nuova né vecchia. La ricerca del
proprio essere non ha nulla a che fare con il tempo.”
Le frasi di Rumi per risvegliare la forza interiore
La via di Jalal ad-Din Rumi consiste nel raggiungimento dell'estasi
mistica, l'uscita dalla dimensione ordinaria dello spaziotempo e
l'accesso alla dimensione spirituale in cui ogni dualità viene
superata e hanno sede i valori e i principi assoluti di cui le forme
terrene sono soltanto un'immagine relativa e parziale. Rumi diede
origine alla pratica della meditazione in movimento dei dervisci
rotanti, i quali roteando incessantemente al ritmo della musica del
flauto abbandonano il proprio ego e si elevano verso i mondi
superiori; la danza rituale in tondo riproduce il movimento delle
sfere celesti e consente il contatto estatico con l'essenza
dell'Essere. Tutta la poesia di Rumi, che si annovera tra le massime
espressioni della mistica sufi, trasmette l'impressione della
dimensione al di là dello spaziotempo e conduce il lettore in uno
stato di concentrazione rilassata ed espansiva in cui contemplando
intensamente la verità indicata dalle sue parole è possibile cogliere
barlumi di rivelazione dell'oltre.
La poesia mistica di Rumi
MUSICA PER MEDITARE SULLA VIA DI RUMI
RUMI: DIALOGO CON L'UNIVERSO
Giuliana Colella, Mediterranee, 2014
“Rumi si rivolge a ogni uomo, ma soprattutto a quanti soffrono
intensamente per il desiderio di liberarsi delle loro catene, di
uscire dalla prigione e di ricongiungersi con l'amico del loro cuore.
Nel Mathnawi, Rumi illustra questa fase del processo di risveglio
dell'anima con la Storia di una persona che bussò alla porta d'un
amico. L'amico dall'interno gli chiese chi fosse, egli disse: “Sono
io” e l'amico rispose: “Poiché tu sei tu, non aprirò la porta:
non conosco nessun amico che sia 'Io'.”
Includendo istruzioni pratiche sulle tecniche meditative utilizzate
da Rumi e un CD con due tracce di gong per intonare correttamente il
suono HU, questo libro non ripercorre solamente la storia del grande
poeta mistico persiano, bensì la integra con il messaggio universale
della poesia mistica medievale, specialmente attraverso gli scritti
di Dante, ma anche delle grandi correnti sapienziali occidentali
(Platone) e orientali (lo Zen, la Eckankar) in accordo con le recenti
scoperte della fisica e della cosmologia quantistica, e restituisce
un quadro d'insieme complesso e approfondito dell'ambiente, della
visione e delle pratiche degli adepti della contemplazione estatica
danzante.
Colui nel quale sia
nato il desiderio dell'indicibile
e che sia pervaso
dalla facoltà razionale,
la cui mente non è
più affetta dai piaceri dei sensi
è detto “colui che
risale la corrente”.
Dhammapada, 218
La via di Siddhartha Gautama Shakyamuni consiste nel raggiungimento
del nirvana, l'estinzione di ogni illusorietà, seguendo il Nobile
Ottuplice Sentiero: retta visione, retta intenzione, retta parola,
retta azione, retta sussistenza, retto sforzo, retta presenza
mentale, retta concentrazione. Così facendo si esce dal samsara,
o ruota dell'illusorietà, in cui imperano le Quattro Nobili Verità:
la vita è dolore, l'origine del dolore è la brama, la brama può
essere estinta, l'estinzione della brama avviene seguendo il Nobile
Ottuplice Sentiero. Meditando sotto l'albero della bodhi (Ficus
religiosa), Siddhartha divenne Buddha, il Risvegliato e si dice
che in questo modo avviò la ruota del Dharma, i cui raggi
rappresentano il Nobile Ottuplice Sentiero. Il praticante prende
rifugio in quelli che sono dettti i Tre Gioielli: il Dharma (la
Legge o Giustizia cosmica), il Sangha (l'Ordine o Comunità di
praticanti) e il Buddha (il Risvegliato o Guru).
MUSICA PER MEDITARE SULLA VIA DI SIDDHARTHA
DHAMMAPADA
La
via del Buddha
(Urra, Milano 2006, trad. it. dal pali di Genevienne Pecunia)
185
“Non
ingiuriare, non nuocere al prossimo, attenersi alla regola,
moderazione nel cibo, dimorare in solitudine, impegnarsi a ottenere la
mente superiore: ecco l'insegnamento dei Risvegliati!
190
Ma
colui che prende rifugio nel Risvegliato (Buddha), nella Legge
(Dharma) e nell'Ordine (Sangha) scorge con retta conoscenza le
Quatttro Nobili Verità:
191
il
dolore, l'origine del dolore, la cessazione del dolore e il Nobile
Otttuplice Sentiero che conduce all'aquietamento del dolore.
192
Questo
di certo è il rifugio sicuro, questo è il rifugio supremo, essendo
giunti in questo rifugio ci si libera da ogni sofferenza.”
Dhammapada (in pali, in sanscrito dharmapada), non a
caso uno dei libri più amati del canone buddhista è dedicato a
colui che intende seguire la via del Buddha e divenire un Risvegliato
che dopo la morte non rinascerà più, un arahant.
Questa versione a cura di Genevienne Pecunia, compatta e dalla
copertina rigida, è accompagnata da commenti concisi ma utili nel
chiarire gli aspetti principali linguistici e culturali necessari
alla corretta comprensione del testo, e corredata da un glossario
esplicativo.
CHE COSA è IL BUDDHISMO
Un maestro e molte tradizioni
(Mondadori, Milano 2019, trad. it. Elisabettta Valdré)
La guida saggia ripete costantemente ai praticanti che “la pratica
senza conoscenza è niente”. Ecco quindi che il XIV Dalai Lama e la
badessa del monastero americano di Sravasti uniscono le proprie
competenze per offrire ai buddhisti di ogni tradizione una maggiore
comprensione della dottrina che sgorga infinita sia dal canone pali,
la cui tradizione è seguita tipicamente in Sri Lanka, Birmania,
Thailandia, Cambogia, Laos, Vietnam e Bangladesh, sia dal canone
sanscrito seguito principalmente in Cina, Giappone, Nepal e
naturalmente Tibet. Testi in lingue diversi, migliaia di commentari e
luoghi lontani miglia e miglia per delineare una filosofia spirituale
capace di rivoluzionare la vita del praticante, sradicandone la
mentalità materialista e riportando “il reale al reale”.
“Vorrrei
incoraggiare i buddhisti di tutte le tradizioni ad acquisire una
comprensione più profonda della vastità dotttrinale del Budddha:
questo non farebbe altro che aiutarci ad apprezzare ancora di più
le sue qualità eccezionali come Maestro che possiede la saggezza, la
compassione e gli abili mezzi per condurci tutti al risveglio.”
Riflessioni per liberi viaggiatori nello spazio delle varianti
Ci sono guide che
possono mostrarti la strada.
Usale.
E osserva le meraviglie
che ti accadono dentro.
Rumi
Potremmo tradurre così
il titolo di Downsizing, film del 2017 che ha aperto la
quarantasettesima mostra del cinema veneziana, ricevendo molte
candidature e nessun premio.
Questa distopia moderna
contiene un'articolata e lucidissima critica all'ecologia
superficiale insediatasi nella società contemporanea e rivendica il
primato di valori propriamente umani come la solidarietà, l'impegno
civico, la sobrietà e la compassione. È anche un manifesto di
autentica fede e amore, intendendo la prima come forza inarrestabile
dello Spirito e il secondo come un gesto immortale che scalda il
cuore e porta l'anima a maturazione.
Ti invito a guardare il
film da una prospettiva anticonvenzionale e seguire con attenzione
l'evoluzione del protagonista. Considerando i tempi che stiamo
vivendo, è di vitale importanza uscire dall'illusione collettiva,
imparando a distinguere tra egoismo ipocrita e altruismo ecologista quale espressione di un'autentica vocazione dell'anima.
Per fare
ecologia profonda dobbiamo in primo luogo risvegliarci alle istanze ribelli dell'anima.
L'esperienza immaginale:
andare al di là del bene
e del male
rinascere liberi dal
condizionamento
Il percorso spirituale
vale innanzitutto ad uscire dai luoghi comuni e toccare con mano la
non ordinarietà della vita vera, andando oltre sterili ideologie.
Ad esempio, la
bellezza salverà il mondo è una celebre citazione che ormai
quasi tutti sanno attribuire correttamente e sulla quale è facile
concordare, anche se i più ignorano un elemento fondamentale in
merito a questo argomento: il Raggio manifestatore della Bellezza
ricomincerà ad agire sulla Terra soltanto dal 2025 e comunque non
prima che il Raggio alimentatore della cieca devozione (leggi
“fanatismo dogmatico di cui stiamo appunto sperimentando ogni forma
e colore”) sia definitivamente scomparso, portando con sé tutti i
suoi seguaci ferventi o recalcitranti. Per la precisione, dal 2025
ritornerà a manifestarsi anche il Raggio della Conoscenza e così
finalmente, dopo 110 anni di oscurantismo, riemergerà la vera
scienza: esatta, libera e illuminante.
La metafisica ha molto in
comune con la vera scienza: è un linguaggio che apre la mente
all'intelligenza del cosmo e alla comprensione di molteplici realtà
dimensionali e soprattutto non è un'opinione. Se hai studiato e
compreso le leggi della vera scienza sei in grado di dimostrarlo ed
esse conferiranno una svolta decisiva nella tua vita, perché la
realtà in cui viviamo dipende direttamente dalla nostra percezione
della verità sottostante, percezione che determina il modo in cui ci
relazioniamo. In questo senso, non c'è differenza tra metafisica,
vera scienza e spiritualità. Al contrario, mi chiedo a che cosa
servano tutte le pratiche spirituali e di sviluppo della coscienza se
non a dare modo di rispondere, in primo luogo, a una triplice domanda
esistenziale:
Chi sono?
Dove sono?
Dove sto andando?
Per rispondere a questa
domanda fondamentale è necessario sviluppare la capacità di
guardare al di là delle apparenze, solo così diventa possibile
aprire gli occhi e osservare la realtà che stiamo contribuendo a
creare.
Seguendo la propria fisiologica
fase di sviluppo evolutivo, il pianeta Terra sta
costruendo il proprio corpo mentale attingendo all'energia della coscienza
collettiva dei viventi. D'altro canto, nel vano
tentativo di fermare questa evoluzione planetaria che porterà a una
nuova e più articolata Età dell'Oro, il sistema oppressivo e
parassita di assoggettamento globale fa pressione sulla paura (il
panico manda in cortocircuito la coscienza) e leva sull'ignoranza
(sapere è potere e tutto quello che ignori potrebbe essere usato
contro di te) per convogliare menti e corpi in una sorta di alveare
cibernetico, una trappola tecnologicamente avanzata dalla quale sarà
sempre più difficile uscire, nonostante ogni sua strada sia
costellata da segnali e indicazioni per raggiungere le uscite di
emergenza e svincolarsi dall'ingorgo globalizzato.
Messaggi e ammonimenti
neanche troppo reconditi vengono veicolati attraverso l'industria
cinematografica.
Le saghe cinematografiche sono un fiume
in piena difficile da arginare per la pur zelante censura preventiva,
di seguito alcune briciole di consapevolezza.
In una pellicola di
grande successo, un'informatica viene braccata da varie
organizzazioni più o meno clandestine per aver inventato un
programma in grado di insinuarsi in qualsiasi videocamera del pianeta
e trovare chiunque in pochi secondi attraverso il riconoscimento
facciale, era il lontano 2013 quando veniva girato questo film, che
sarebbe uscito nel 2015, segnando l'ultima apparizione di uno degli
attori protagonisti, autentico filantropo, marzialista e surfista.
Certamente l'occhio del
Grande Fratello è diventato un classico nell'immaginario collettivo,
ma quanti che lo citano hanno veramente letto il testo di Orwell e
compreso tutto ciò che ispirava la trama dei suoi romanzi?
Nello stesso periodo, più
precisamente nel 2014, esce l'atteso episodio di una celebre saga di
fantascienza con il sottotitolo L'era dell'estinzione, che
introduce un inedito antagonista del paladino dell'umanità:
Lockdown. Curiosamente, il record di incassi viene registrato in un
paese in particolare, la Cina, in cui è ambientato il finale della
storia, quando tutti i personaggi vi arrivano per cercare di arginare
i danni di un'arma creata in laboratorio utilizzando tecnologia
aliena incontrollabile.
Coincidenze? Le
coincidenze però non esistono, che ce ne rendiamo conto o meno,
parafrasando una celeberrima scrittrice “due coincidenze fanno una
prova”. C.G. Jung dedicò studi approfonditi e tutt'ora largamente
fraintesi alle coincidenze significative, arrivando a coniare un nome
per il fenomeno che svela la natura relazionale e non locale
dell'universo: la sincronicità.
Sia chiaro, per lo più i
messaggi dei film che passano il vaglio oggigiorno sono funzionali
alla vigente finestra di Overton, un altro esponente del genere umano
con idee brillanti scomparso prematuramente in circostanze mai
chiarite, ecco dunque la sequela di film postapocalittici che
improvvisamente sono ritornati a popolare piccoli e grandi schermi.
Si tratta di catastrofi molto specifiche, nucleari o climatiche (o
entrambe, visto che la prima non esclude anzi potrebbe comportare la
seconda).
Concludo ritornando al
mio grande amore (accademicamente parlando), la linguistica,
ricordandoti le dieci strategie di manipolazione delle masse
postulate da Noam Chomsky:
Distrazione del
pubblico
Creare problemi e
offrire le soluzioni (altrimenti inaccettabili)
Gradualità (rende
accettabile l'inaccettabile)
Differimento
(incertezza e confusione)
Rivolgersi al
pubblico come a dei bambini
Usare l'aspetto
emotivo più della riflessione
Mantenere il
pubblico nell'ignoranza e nella mediocrità
Stimolare il
pubblico ad essere compiacente verso la mediocrità
Rafforzare il senso
di colpa da parte del pubblico
Conoscere il
pubblico (consumi, abitudini, preferenze...) meglio di quanto
conosca se stesso
Meditare su tutto questo
può avere effetti spirituali? Giro la domanda e ti chiedo: quali
effetti spirituali potranno mai esserci in un ego ipertrofico in
preda a illusioni e autoinganni? Ridimensionarsi, imparando ad
osservarsi con sobria lucidità, è una scelta di ecologia globale,
per la propria salute psicofisica e l'igiene mentale planetario.
Mariavittoria
RESI UMANI
Da organismi
scimmieschi all'ominide pensante. Una storia ancora da scrivere
La storia dell'umanità
dovrà essere riscritta. Con questa certezza si conclude il saggio di
Pietro Buffa e Mauro Biglino, in cui biologia molecolare e filologia
si intrecciano ereticamente per indagare sugli indizi della
domesticazione umana, un fenomeno ampiamente ignorato che una volta
confermato e opportunamente circostanziato segnerebbe una svolta
epocale nella consapevolezza dell'umanità.
“Come abbiamo avuto
modo di osservare, il processo di domesticazione è in grado di
produrre effetti sulla biologia di una specie, proprio attraverso
alterazioni dei tempi di sviluppo di varie carattersitche. [...]Forse
noi umani siamo ancora in una 'adolescenza della specie',
un'adolescenza cosmica che, nel disegno universale, ci vede distanti
dalla consapevolezza.”
Sappi
che il mondo dell'unità è al di là dei sensi
e
se desideri superare la distinzione tra “tu” e “io”
devi
procedere in quella direzione,
devi
spiccare quel volo.
Rumi
Oggi
si celebra la giornata mondiale della Terra. Nel rispetto del senso
profondo di questo evento e lontano da ogni moda superficiale, ti
invito a prenderti del tempo per ascoltare con attenzione la voce dell'ecologia profonda, la
prospettiva del fare anima, dell'essere umano ecocentrico
custode del creato dall'alba dei tempi grazie alla propria visione
nonduale dell'esistenza e del cosmo natura.
Si
tratta di un'intervista radiofonica a Selene Calloni Williams di
estrema attualità e pertinenza metafisica. Nota le risposte di
Selene alle domande degli ascoltatori e la qualità delle reazioni
che suscita negli ascoltatori, il suo discorso è una vera e propria
lezione immaginale che parla al cuore dell'umanità.
Alcuni
punti chiave su cui riflettere:
Ecologia
profonda significa fare anima;
Fare
anima significa acquisire coscienza consapevole;
La
coscienza consapevole rispetta e custodisce ogni forma di
biodiversità;
Nella
biodiversità è parte integrante l'essere umano;
L'essere
umano va educato a creare bellezza;
La
bellezza è l'espressione naturale dell'amore incondizionato;
L'amore
è il linguaggio universale dell'evoluzione.
Sia
chiaro: con bellezza qui non si intende l'adesione ad un canone
estetico soggettivo, bensì la bellezza universale come naturale
emanazione di armonia. In questo senso, la bellezza è la somma legge spirituale che orienta l'evoluzione.
Smetti di chiederti se le cose siano giuste, comincia a vedere quanto sono belle, per farlo dovrai uscire dalla logica mentale e aprire il cuore, così ti avvicinerai allo sguardo dell'anima.
In
effetti, nel cuore della primavera sboccia l'energia venusina: la
bellezza ineffabile del fiore che aprendosi incondizionatamente
consente il perpetuarsi della vita.
A ben vedere il fiore concentra ed esprime la
bellezza della vita stessa: è una manifestazione effimera, quindi imperfetta ma al
contempo unica e irripetibile, e per questo irresistibilmente
attraente e fonte di elevata ispirazione.
Solo la bellezza così intesa, quale espressione d'amore
incondizionato e quindi di autentico rispetto e cooperazione, può
vincere gli impulsi distruttivi e belligeranti che portano
all'estinzione.
La
natura è essenzialmente cooperativa, solo uno sguardo estremamente arido, meschino e
superficiale vede in essa una mera lotta per la sopravvivenza.
Le
specie che prosperano maggiormente in natura sono quelle che nel lungo periodo
hanno saputo condividere risorse e scambiarle con l'ambiente in modo
reciprocamente vantaggioso.
Poiché tutto è collegato, la relazione
privilegiata in natura è la simbiosi: un equilibrio dinamico tra
specie diverse ma armonicamente integrate nell'ecosistema.
Non può
esserci autentica armonia fino a quando una specie aspirerà al
dominio finalizzato allo sfruttamento e alla
prevaricazione. In verità, nessuna specie aspira a questo in natura,
è la mente, sia essa umana, aliena o artificiale, che pretende di
acquisire il controllo totale nel vano tentativo di allontanare da sé la morte e non
potendo dominare le forze della natura le esautora, come raccontano i
miti antichi in cui la svolta truce e perversa degli accadimenti
avviene sempre a seguito del tradimento del patto di alleanza con la
natura.
Occorre
riflettere approfonditamente sull'incapacità della mente di
accettare la propria transitorietà, la coesistenza di visibile e
invisibile, nascita e morte che sottendono all'inesorabile fine di
ogni ciclo che abbia un inizio.
L'anima si incarna per fare
esperienza in un viaggio, la vita, che per sua stessa natura ha un
inizio e quindi una fine e in cui tutto, in verità, accade per un
fine.
La
storia umana è un compendio delle atrocità perpetrate nel vano
tentativo di ottenere il controllo totale da parte di esseri
disconnessi dalla natura, è necessario prenderne atto affinché la
memoria inosservata non si ripeta incessantemente nel disperato tentativo di
essere compresa.
Tutta
la materia veicola delle informazioni e come tale contiene una
memoria, ma alcuni materiali sono più propensi a trattenere le
memorie, ad esempio i cristalli utilizzati dalle antiche civiltà,
tra gli elementi naturali sicuramente quello preposto a custodire la memoria è
l'acqua.
Questo
pianeta è azzurro grazie all'acqua in cui si manifestò la vita e che lo ricopre per due terzi,
riflettendo il colore principale della radiazione del cielo, a sua volta
azzurra come risultato dell'incontro tra il vento solare e
l'atmosfera terrestre.
L'azzurro
è un colore eminentemente spirituale: rasserena la mente, rinfresca
il corpo, tranquillizza la psiche. Pochi sono consapevoli del fatto
che la sua energia esprime l'unione amorevole tra il Sole e la Terra.
È il colore della comunicazione sincera e aperta, il colore della
verità che esprime la vita.
MEDITAZIONE PER IL
PIANETA AZZURRO
Dal
punto di vista metafisico, su questo pianeta azzurro necessariamente
siamo chiamati a ricordare.
Per vivere veramente devi ricordare chi
sei. Ogni tua cellula deve ricordarsi di sé, del progetto animico che le ha dato forma,
per dare espressione alle potenzialità evolutive racchiuse nel DNA
umano.
Predisponiti
al ricordo dedicando qualche momento ogni notte per osservare il
cielo a mente serena e connetterti con il cosmo natura.
Ricordandoti
chi sei, ricorderai che la tua opera volge necessariamente al
beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Quando mediti davvero, in verità
non lo fai per fini egoistici ma per l'armonia cosmica, e poiché
tutto è collegato questo si traduce in benefici anche per te, come
per tutti coloro che si trovano sulla via dell'evoluzione cosciente.
Impara a vedere come tutto è collegato al di là di ogni distanza apparente.
Ora
puoi seguire questa meditazione guidata in due fasi:
I
FASE: riconnessione Terra Sole tramite il Cuore
II
FASE: amore e sostegno al Pianeta Azzurro
Puoi
ripetere liberamente le due meditazioni, anche separatamente e in
momenti diversi della giornata, ma ti consiglio di svolgerle al
mattino presto, quando il campo terrestre è meno perturbato
dall'inconscio collettivo umano, almeno in questo emisfero.
Il Pianeta Azzurro è il luogo in cui la tua anima ha scelto di
incarnarsi, la relazione che instauri con il tuo ambiente riflette il
tuo mondo interiore che a sua volta influenza direttamente ciò che
si manifesta all'esterno, poiché sostanzialmente non esiste nessuna
differenza tra interno ed esterno. Ricordandoti chi sei e ascoltando la voce dell'anima, libererai gli eventi dalla necessità di ricordarti che sei qui per evolvere.
Mariavittoria
JIN SHIN JYUTSU
L'arte
dell'autoguarigione mediante il tocco delle mani
Tutto è energia, imparare a percepirla e a veicolarla
intenzionalmente è un passo fondamentale nel cammino di
autoguarigione e quindi di guarigione planetaria. Il Jin Shin Jyutsu
offre pratiche di riequilibirio energetico semplici ed efficaci, in
grado di innescare profondi cambiamenti sia a livello individuale che
sul piano collettivo, perché sottende spontaneamente a uno stile di vita più
consapevole e in armonia con il cosmo natura e i suoi cicli vitali.
“Questo
metodo si basa sulla filosofia orientale, per la quale l'essere umano
è parte integrante della natura e delle sue leggi. Secondo questa
concezione, la vita ha origine da un'energia vitale che si manifesta
in vari gradi di profondità e di sottigliezza, che vanno dalle forze
cosmiche invisibili al corpo visibile.”
Esiste un punto in cui
fisica moderna e metafisica combaciano perfettamente ed è la
definizione di materia come stato d'energia a bassa frequenza. In
estrema sintesi, non c'è nessuna differenza nella sostanza della realtà che
ci circonda: tutto è energia a frequenze diverse, e l'energia
condensa dove si concentra l'attenzione.
Le tradizioni sciamaniche
utilizzano la metafora del sogno per spiegare la stessa verità
universale: viviamo dentro ad un sogno, sia di notte sia di giorno.
Comprendere chi sia il
sognatore può fare la differenza, perché quello che succede quando
ti convincono ad aderire al sogno di qualcun altro lo vediamo ogni
giorno sempre di più a causa dell'effetto della massa critica: è la
realizzazione della distopia al di là di ogni naturale
immaginazione.
La distopia non è
affatto il tuo sogno, ma siccome ti comporti come se lo fosse
contribuisci ad alimentarla con la tua energia, di fatto dandole
sostanza, giorno dopo giorno, con la tua attenzione fino a renderla la normalità.
Nella prigione della
mente che mente la pena da scontare è l'adesione inconsapevole
all'illusione collettiva.
Di per sé, al di là del
bene e del male tutto va come deve andare, tutto è commisurato allo
stato di coscienza vigente, ma se continui a vivere dentro al sogno
di qualcun altro poi non lamentarti quando ti sveglierai di
soprassalto e dovrai affrontare la verità nuda e cruda.
Mi riferisco al passaggio
inevitabile che questa sedicente società civile sta cercando di
rimuovere dalla coscienza collettiva: la morte.
G.I. Gurdjieff in un
famoso discorso riportato da P.D. Ouspensky disse:
"L'uomo può nascere,
ma per nascere deve prima morire e per morire deve prima
risvegliarsi!"
Il maestro armeno ripeteva spesso ai suoi
allievi che è necessario risvegliarsi o morire nel
tentativo, non stava esagerando, o forse una vita da schiavi
dell'illusione globale ti sembra un'esistenza degna di essere vissuta
da un'anima immortale?
La vita è un percorso
evolutivo dell'anima, solo chi ha dimenticato la voce dell'anima può
sprecare il proprio tempo nell'oblio della contemporaneità.
Risvegliati alla verità adesso.
Il sogno è lo stato di
tutte le cose, è la condizione dell'esistenza nella materia.
Il punto di svolta non è
solamente comprendere chi sta sognando ma soprattutto perché,
e si tratta di due domande esistenziali alle quali le guide
dell'Umanità forniscono una risposta univoca da secoli.
Le
ultime parole del Buddha e le ultime parole di Giordano Bruno
sintetizzano l'apice della ricerca spirituale di ogni tempo e luogo.
“Sammasati (“ricordati chi
sei”).”
“Ogni cosa avviene per un ottimo
fine.”
Non
esiste altro che coscienza presente a se stessa. La sofferenza nasce
dall'attaccamento all'illusione delle percezioni sensoriali ovvero
mentali. Le cose si manifestano perché hanno un fine, la causa è
illusoria, mentre il fine orienta il corso degli eventi.
L'universo
è spazio legato al tempo dal vuoto pieno di potenzialità.
Tu non
sei il risultato del tuo passato, sei un progetto del tuo futuro in via di
realizzazione.
Ricordati chi sei.
Ricordati che sei dentro ad un sogno
e stai sognando.
Per
prepararti alla meditazione del risveglio nel sogno, ti invito
a riflettere sull'insegnamento del mistico Tilopa al suo allievo
Naropa:
“Il supremo modo di vedere è
trascendere soggetto e oggetto.
La suprema meditazione è non essere
distratti.
La suprema condotta è assenza di
sforzo.
La realizzazione della meta è non
avere né speranza né timore.
La vera natura della coscienza è
chiarezza al di là delle immagini.
La meta della via degli esseri
risvegliati è conseguita senza una via da percorrere.
Il sommo risveglio è realizzato
senza qualcosa da praticare.”
MEDITAZIONE
DEL RISVEGLIO NEL SOGNO
Esiste
una differenza sostanziale tra sognare la propria vita e vivere il
proprio sogno, è la stessa che separa l'illusione egocentrica dalla
vocazione spirituale, e sta tutta nella capacità di rendersi conto
che effettivamente in ogni momento stiamo sognando.
Tutto
è pura percezione sensoriale, quindi tutto avviene come se
fosse reale, ma in verità tutto ciò che possiamo esperire non è
altro che un'interpretazione per lo più mentale, soggettiva e
collettiva, di una serie di impressioni sensoriali.
La
forma è sostanza, nel senso che non esiste alcuna sostanzialità, ad
eccezione dell'energia, lo Spirito, che è onnipresente come
informazione intelligente all'opera ovunque.
Non
mi è concesso di condurti fino all'incontro con la chiara luce,
è un percorso che sta a te compiere personalmente con l'aiuto delle
tue guide, tuttavia, con questa meditazione posso invitarti ad arrivare fino alla soglia del
transpersonale.
La
meditazione del risveglio nel sogno è molto semplice, ma richiede
un'inflessibile disciplina:
Siediti
in un luogo tranquillo, svuota la mente, rilassa il corpo, chiudi
gli occhi ed entrando profondamente dentro di te, ripeti il mantra
del risveglio: STO SOGNANDO.
Ogni
istante del giorno in cui te ne ricordi, ripeti dentro di te il
mantra del risveglio: STO SOGNANDO.
Quando
cammini, ti siedi, ti sdrai, passi da un ambiente all'altro,
attraversi una porta, guardi dalla finestra, ti spogli, ti vesti,
fai la doccia, fai le pulizie, sali su un mezzo di trasporto, sali o
scendi le scale, prepari i pasti, leggi, scrivi... ripeti il mantra
del risveglio: STO SOGNANDO.
Quando
provi un'emozione intensa, qualsiasi emozione sia, ripeti il mantra
del risveglio: STO SOGNANDO.
Quando
incontri un'immagine, un evento o una persona che ti impressiona
particolarmente, ripeti il mantra del risveglio: STO SOGNANDO.
Questo
è un mantra infallibile, il risultato arriverà immancabilmente
se ti ricorderai di ripeterlo indefessamente.
La
mente farà sorgere un'infinità di domande, per cui potresti chiederti: ma quale risultato dovrebbe arrivare?
Naturalmente
il risultato sei tu.
Questo è il ricordo di sè.
Il
risveglio ti lascia a tu per tu con chi sei veramente.
Può
sembrare paradossale che per risvegliarsi nel sogno sia necessario,
assolutamente necessario, ripetere il mantra STO SOGNANDO al punto da
interiorizzarlo totalmente, ma è proprio questo koan
irrisolvibile a bruciare le percezioni illusorie della mente
ordinaria consentendo l'ampliamento dello stato di coscienza.
Nei
momenti che ti sembrano più ostici, quando la mente, il corpo o
perfino il mondo intero sembra opporre strenua resistenza al
perpetuarsi di questa pratica di consapevolezza, puoi aiutarti a
rimanere saldamente nell'intento di ripetere il mantra del risveglio stringendo
con forza il pugno destro mentre ripeti dentro di te le parole del risveglio: STO
SOGNANDO.
È
importante che il mantra risuoni dentro di te, non deve essere
pronunciato a voce, potrebbe essere perfino controproducente poiché
tutto proviene dall'interno ed è lì che la frequenza del mantra
deve agire andando sempre più in profondità.
L'energia
marziana è la prima a svegliarsi con l'inizio della primavera: tempo
di agire per manifestare il proprio progetto di vita.
Naturalmente,
puoi esprimere solamente ciò che hai già compreso dentro di te.
Più
sei consapevole di stare sognando e più hai risorse per realizzare
il tuo sogno nel sogno: l'autentica vocazione della tua anima.
A
quel punto, non ha più importanza in quale prigione fisica o
psichica ti trovi, perché “dentro” e “fuori” sono solamente
limiti mentali.
Che cosa succede quando ti svegli dentro al sogno? Quando
sei sveglio volere è potere e tutto avviene naturalmente
senza soluzione di continuità nell'immanenza del momento presente.
Mariavittoria
LA PRATICA DELLA
MEDITAZIONE CAMMINATA
Consapevolezza in
movimento: la pace in ogni passo
Il
maestro zen di tradizione vietnamita Thich Nhat Hanh e la sua allieva
insegnante di dharma Nguyen Anh-Huong hanno realizzato questo
libro, facile da portare con sé, corredato da un cd con cinque
meditazioni guidate (in italiano) e da un dvd (in lingua originale
inglese sottotitolato in italiano) che in poco più di mezz'ora
racconta la storia del maestro e illustra gli aspetti salienti del
suo insegnamento e della pratica della meditazione camminata, uno dei
pilastri della meditazione buddhista tradizionale, per lo più
attraverso le parole del maestro stesso.
Thich
Nhat Hanh ha attraversato la soglia della chiara luce all'inizio di
quest'anno, poco dopo l'ingresso del Sole in Acquario, ed è stato un
maestro precursore della Nuova Era sia in Europa che in America, di
seguito trascrivo un breve estratto del suo discorso agli allievi
occidentali:
“In questa società
le persone non sono davvero vive, vogliono prepararsi per la vita ma
non sono capaci di viverla, perché corrono sempre, stanno sempre
pensando al futuro, non sono capaci di fermarsi, di stabilirsi nel
momento presente e vivere profondamente ogni momento della loro vita.
[…] Viviamo in una situazione molto pericolosa, ci sono 50000
bombe atomiche e in qualunque momento possiamo distruggere il nostro
pianeta. Praticate la meditazione respirando e sorridendo e potreste
trovare la soluzione per farci uscire da questa situazione. Non
praticate solo per voi stessi, lo fate per tutti. […] Il risveglio
è la condizione fondamentale per essere davvero vivi.”
Ricordo bene lo scorso
ottobre, in cui tutto poteva finire senza colpo ferire, praticamente
senza soffrire ulteriormente più dello stretto necessario. Era già un caldo caldo autunno che con
il suo fermento concitato e frettoloso presagiva un inverno arido e
duro; camminavo lungo un sentiero, avvolta dal paesaggio boschivo.
La natura, operosa maestra di vita dello Spirito nella materia, si stava
preparando all'inevitabile avvenire mentre io internamente ancora recalcitravo, sospinta all'indietro dalla nostalgia dell'estate, fugace nei suoi effetti benefici eppure non troppo distante alle mie spalle, sperando che
nel frattempo quello scenario distopico da pessimo film di fantascienza che si
stava cupamente delineando all'orizzonte non si sarebbe mai
realizzato.
Dopotutto le fluttuazioni nello spazio delle varianti
sono imprevedibili e letteralmente tutto per quanto improbabile
rimane nella dimensione potenziale delle possibilità.
Davvero la
coscienza collettiva occidentale voleva insistere nell'errare fino a
riaprire le ferite mai del tutto rimarginate della storia che nel
secolo breve erano diventate dei veri e propri squarci nell'anima
umana? Non c'era proprio un'alternativa incruenta?
Riflettevo e procedevo
lungo il sentiero, quando mi imbattei in un gruppetto di alberi che
aveva tutta l'aria di voler comunicare un messaggio al mondo intero.
Era un boschetto di aceri canadesi, dai tronchi esili e ramificati,
che agitavano le chiome nella brezza leggera con le foglie aguzze e
seghettate tutte accese di cremisi e scarlatto.
L'acero è una pianta
tipicamente nordica, ma la sua chioma infuocata, che spicca tra i
colori della natura, ovunque trasmette lo stesso messaggio alla
coscienza: è lo stesso rosso del sangue pulsante che denuncia i crimini contro la vita e reclama la verità.
Il senso di giustizia
dello Spirito dell'acero viene ricordato in diverse leggende, come
quella della principessa Cordalia, uccisa per invidia e gelosia dalle
sorelle e seppellita sotto un acero che si tinse di rosso scarlatto
per indicare il luogo dove era stata occultata la salma della nobile
innocente.
Proprio con il legno
d'acero si fabbricarono portentosi strumenti musicali, come i violini
di Stradivari venati di cremisi che si dice incantassero le folle e un flauto magico
ungherese scarlatto che all'improvviso si mise a parlare per denunciare un
assassino rimasto impunito.
Anche gli antichi ellenici non avevano
dubbi sul carattere veemente e furente dell'acero, e lo consacrarono
a Fobos e Deimos, gli impetuosi e temuti aurighi figli di Ares e
Afrodite, ovvero di Marte e Venere che proprio in questo periodo
solcano il firmamento in un'unione insolitamente stretta e duratura.
In metafisica è noto che
tutte le fiamme prima di spegnersi diventano rosse. I colori
autunnali dell'acero mi avevano sempre trasmesso un senso di forza e
fiducia nella vita: mentre il resto della natura sbiadiva con
l'attenuarsi della luce e la perdita di clorofilla, quell'alberello
d'aspetto esile ritirava sì la sua linfa solare ma nel farlo si
ammantava di tutte le sfumature del fuoco.
Ammiravo quell'ardente
manifestazione di volontà di vita a fronte delle inesorabili
avversità incombenti, e quel moto naturale dello Spirito oggi
sboccia nel popolo dell'acero rosso che si unisce e solleva per la
libertà, per la verità e per la giustizia.
Uniti a sostegno dello
Spirito dell'acero rosso
Libertà, verità,
giustizia.
MEDITAZIONE SULLO SPIRITO
DELL'ACERO ROSSO
Questa meditazione
connette le energie tardo invernali saturnine a quelle marziane
protoprimaverili e consente di ritrovare il contatto con i valori
fondamentali della vita e la giusta motivazione per agire in loro
difesa.
Per praticarla avrai
bisogno di una sciarpa o di un foulard o di un cordino di colore
rosso vivo.
Siediti in un luogo
tranquillo, puoi tenere le gambe incrociate o perpendicolari al
suolo, controlla che la schiena sia dritta. Tenendo la sciarpa (o il
foulard o il cordino) avvolto nella mano sinistra, appoggiala sul
ginocchio sinistro.
Appoggia la mano
destra sul ginocchio destro e chiudi gli occhi.
Respira e concentra
l'attenzione nella zona del tuo ombelico, avverti un piacevole
calore che da quella zona si diffonde in tutto il tuo corpo.
Da questo spazio
caldo immagina di entrare nella foresta: il sentiero è accidentato,
sali e scendi faticosamente, ma la tua direzione è certa. Prosegui
fino a quando incontri un albero enorme: è un acero canadese ritto
e imponente con la sua chioma rosso fiamma.
Avvicinati
lentamente all'albero, chiedi il permesso di stabilire un contatto e
entra nel suo campo di forza: ha un messaggio per te, un messaggio
rivolto a tutta l'umanità.
La vita naturale reclama libertà, verità,
giustizia.
Senti l'energia
dello Spirito dell'acero rosso, lascia che ti raggiunga e scorra
nelle tue vene come sangue rosso vivo e pulsante.
Ora l'energia dello
Spirito dell'acero rosso scorre in tutto il tuo corpo, concentrala
nella zona del tuo ombelico e inspirando falla salire verso il
cuore, le braccia, le mani.
Stringi forte i
pugni.
L'energia dello
Spirito dell'acero rosso continua a salire nel tuo corpo e raggiunge
la tua gola: spalanca la mano destra e apri la bocca, lasciando che
l'energia esca in parte come suono, ma conservane un poco dentro di te che ora
percepisci scorrere come un filo di rubino che collega la zona dell'ombelico,
il cuore, le braccia, le mani e la gola.
Concludi la
meditazione ringraziando di cuore lo Spirito dell'acero rosso e
tutti i suoi emissari.
Apri gli occhi, e
osserva la sciarpa (o il foulard o il cordino) che tieni stretta nella mano
sinistra, sii consapevole che in essa scorre lo Spirito dell'acero
rosso che reclama libertà, verità e giustizia per la vita naturale. Indossa
la sciarpa e agisci nel mondo in conformità al tuo impegno.
Familiarizza con
l'energia della foresta, lo Spirito della natura sostiene coloro che
si schierano sinceramente a sostegno della vita.
In erboristeria
alchemica, l'acero è una pianta saturnina antisettica e
mineralizzante: dalla sua linfa si produce lo sciroppo che quando è
puro, biologico e di prima scelta è un dolcificante naturale con
delle buone caratteristiche nutritive.
La corteccia giovane di
acero nei paesi nordici viene utilizzata per ottenere dei preparati
che hanno le stesse ottime proprietà delle gemme del pioppo,
il "dolente guardiano" dell'Eridano ben conosciuto dall'erboristeria
tradizionale di pianura e dalla farmacia della natura.
È precisamente dalla resina delle gemme del
pioppo che le nostre api fabbricano la propoli, un procedimento dal
quale una virtuosa azienda toscana ha tratto insegnamento per offrire
un'alternativa vegana (Propolgemma) a questo potente
antimicrobico e antinfiammatorio naturale.
Il gemmoderivato
floripotenziato di pioppo aiuta la psiche ad aprirsi all'ambiente
circostante superando le paure profonde, è un buon antinfiammatorio
generico e in sinergia con altre piante è un ottimo rimedio per la
tosse, anche cronica, e per contrastare i danni del fumo e dello smog.
Due miscele di fiori
australiani aiutano a mobilitare le proprie risorse naturali per
liberarsi dalle imposizioni ingiuste e ad esprimersi con chiarezza ed
efficacia in difesa dei propri diritti fondamentali: OppressionFree e Fluent Expression.
Lo Spirito dell'acero
rosso ci richiama alle nostre responsabilità individuali: mai come
ora è tempo di agire in modo irreprensibile agli occhi dell'anima.
Libertà, verità e giustizia sono valori umani universali che vanno
risvegliati e incarnati, radicandoli in se stessi e nei propri
comportamenti sempre più in profondità, giorno dopo giorno.
Quando
tutte le maschere della superficialità cadranno come le foglie
d'autunno, rimarrà la nuda essenza ed è soltanto da quella naturale linfa
vitale che si potrà costruire una nuova e sincera fioritura in
primavera.
Mariavittoria
AGROECOLOGIA
E CRISI CLIMATICA
Le soluzioni
sostenibili per affrontare il fallimento dell'agroindustria e
diffondere una nuova forma di resilienza
Anche l'ambientalismo ha
due facce, quella chiara e sincera dei difensori della vita e della natura e
quella oscura e ipocrita del profitto ad ogni costo mascherato da bene collettivo. È
necessaria una chiara presa di coscienza da parte dell'umanità resiliente,
prima che il disumano processo di glebalizzazione in atto diventi una
piaga permanente della società. L'autrice di questo libro si batte
da trent'anni per l'attuazione di progetti che realizzano questa
luminosa presa di coscienza, nella consapevolezza che la difesa della
vita e della natura è un prerequisito imprescindibile per la
prosperità dell'essere umano.