domenica 22 dicembre 2024

I tempi della vita: il futuro

“La porta è ampia e aperta, non ritornare a dormire.” Rumi

Dei tempi cronologici, percepiti dalla mente e subiti dal corpo, il futuro è l’aspetto dal sembiante più effimero. Serbiamo dei ricordi del passato, almeno così ci sembra ordinariamente, e attraverso la presenza nel qui ed ora possiamo esperire il presente, ma nulla ci connette al futuro, salvo qualche presagio o presentimento fugace e incerto. Eppure, dal punto di vista metafisico, il senso di una vita si evince e si orienta proprio dal futuro: gli eventi accadono perché hanno un fine e la gestione consapevole della realtà, il Reality Transurfing e tecniche analoghe, insegna ad esplorare lo spazio delle varianti per selezionare ciò che intendiamo manifestare nella nostra vita. Nessuno ha mai detto che ciò sia facile o di immediata comprensione, ma è il futuro a guidare ogni esistenza: evoluzione o estinzione. Anche l’anima ama guardare al futuro: ognuno di noi ha preso forma nella materia non tanto per ciò che è, bensì in funzione di ciò che potrebbe diventare. Se come esseri umani imparassimo a vedere e a valorizzare il potenziale futuro delle persone e finanche delle risorse materiali, vivremmo certamente in un mondo migliore. Lo sanno bene coloro che con pazienza, fede e lungimiranza lavorano per lo sviluppo sostenibile del genere umano, costantemente volti all’evoluzione dell’anima e al regno dello spirito, nonostante la feroce opposizione degli schiavisti occulti dell’umanità e dei loro numerosi seguaci più o meno consapevoli della pubblica distruzione di cui si rendono complici.

Per chi sa vedere al di là delle apparenze, il futuro è una guida affidabile, foriera di poteri e meravigliose potenzialità. È la buona stella che guida gli abitanti del domani: inventori, scopritori, creativi, pionieri e innovatori, ma è anche il genio magico nella lampada, poiché tutto ciò che desideriamo, dal punto di vista energetico, esiste già da qualche parte in attesa di realizzarsi. Purtroppo, l’essere umano ordinario ha una concezione molto limitata e limitante di futuro, tutt’al più come cumulo di aspettative (positive o negative), ovvero un’accozzaglia di proiezioni mentali zavorranti, al pari delle rimuginazioni sul passato e spesso altrettanto confuse, incoerenti e meccaniche. Sono proprio queste inutili preoccupazioni che dal punto di vista psicosomatico originano i disturbi manifesti nella parte destra del corpo, afferente al fegato, l’organo che la medicina tradizionale cinese considera il generale degli eserciti, sede di volontà coordinatrice e motivazione ad agire. Anche gli attacchi di rabbia e le conseguenze somatiche della collera repressa (sovrappeso, disturbi epatici e biliari, crampi e dolori muscolari, onicomicosi e fragilità ungueale…) derivano spesso da una relazione frustrante con il proprio futuro, che in qualche modo si percepisce come bloccato. Alcune semplici domande possono aiutare a fare chiarezza e liberare le energie compresse nel corpo e nella psiche:

  • Che cosa provo veramente? (Focalizzarsi sulle emozioni percepite)

  • Che cosa voglio veramente ottenere? (Focalizzarsi sui propri bisogni)

  • Cosa posso fare per sentirmi meglio? (Individuare e intraprendere azioni per il proprio benessere)

Un rapporto sano (libero da distorsioni percettive, false aspettative e atteggiamenti inconsapevoli) con il futuro è il prerequisito ideale per lavorare consapevolmente alla propria realizzazione. Ciò vale anche in retrospettiva, come ho già specificato nel post sul passato, perché realisticamente non possiamo nemmeno pensare di percorrere con serenità la nostra strada se ci rapportiamo morbosamente con ciò che è già accaduto o che potrebbe accadere. Una volta radicati nel presente e liberi dalle proiezioni mentali del passato, il futuro sarà come un sesto senso, la bussola che ci indica la direzione nel mondo, mentre l’anima orienta la personalità dal livello sovramentale del tempo: l’eternità.

Mariavittoria


LEGGERE PER CRESCERE E MEDITARE

GUIDA PER ISTRUTTORI E ALLIEVI DEL CORSO DI RISVEGLIO

di Salvatore Brizzi

Il futuro prossimo venturo dell’umanità appartiene alla razza ignea, la genia non artificialmente modificata dell’essere umano verticale, dotato di Volontà inscuotibile, Amore e Intelligenza, che si ergerà dalle ceneri di una civiltà corrotta e oramai in sfacelo. Possiamo facilitare questo passaggio evolutivo lavorando indefessamente su di noi. Questo libro è una guida di inestimabile valore per tutti coloro che si dedicano in scienza e coscienza alla creazione della futura umanità: insegnanti, oratori e comunicatori, ma sarà d’ispirazione anche a chi lavora nell’ombra per servire la luce. Uscire dall’illusione è l’unica via.

Le persone, nonostante decidano di frequentare un Corso di Risveglio, pensano comunque di essere, più o meno, già sveglie. Riescono a fare la spesa al supermercato, riescono a svolgere un mestiere, riescono a riprodursi… e questo è sufficiente per farle sentire sveglie. Non percepiscono, cioè, la disperazione del loro stato di coscienza. Finché restano all’interno del processo PRODUCI-CONSUMA-CREPA la loro vita è difficile… sì… tuttavia è ancora sopportabile e può ancora dare l’illusione di un certo grado di libero arbitrio (possono scegliere se ordinare pizza o carne al ristorante). Se una persona sentisse davvero di vivere come una stupida macchina biologica, capace solo di produrre lavoro, consumare e riprodursi, dedicherebbe tutte le sue forze, istante dopo istante, al suo risveglio. Niente al mondo potrebbe fermarla.”