martedì 27 marzo 2018

Trappole della spiritualità


Quello che sei è un regalo di Dio nei tuoi confronti,
quello che diventi è il tuo regalo a Dio.
Hans Urs von Balthasar


È primavera e con la natura rinasce l’energia Yang per agire nel mondo esteriore e portare a compimento le proprie intenzioni e aspirazioni. Bene, ma innanzitutto chi è esattamente questo qualcuno che aspira a qualcosa?



Si tratta di una domanda esistenziale fondamentale, che sottende all’autentico desiderio di coscienza di sé e può fare da deterrente ad alcune “trappole spirituali” ben note, eppure solitamente sottovalutate, come ci ricorda questo video che richiederà solo 4 minuti del tuo tempo, ma che potrebbe salvarti da almeno tre errori per i quali rischi di girare invano anni e anni, se non proprio per tutta una vita.



Consideriamo insieme il messaggio che queste tre illustri guide contemporanee si sono date la pena di trasmettere all’umanità in cammino.
Igor Sibaldi (maestro dell’accorgersi) ci mette in guardia dalle due principali trappole della spiritualità: l’io e gli altri, ovvero la convinzione, spesso inconscia, che la verità spirituale sia appannaggio di qualcuno in particolare, evidente segno della mancata connessione con la realtà intrinseca, per quanto l’apparenza a livello superficiale possa dimostrare il contrario.

Prima domanda:
Che cosa sto cercando davvero e perché lo desidero così tanto?

Se stai ancora cercando qualcuno, incluso tu stesso, che ti conduca alla verità, chiediti sinceramente per quale motivo, dal momento che solo conoscendo i tuoi veri moventi potrai sperare di comprendere il significato degli avvenimenti della tua vita e iniziare a interagire, anziché reagire, con il tuo destino.



David Simurgh (maestro dell’Eish Shaok) ci spiega che andare alla ricerca del sacro e della perfezione convinti che si trovi altrove rispetto al presente è pura illusione, è comportarsi come se lo spirito non fosse immanente e trascendente, ovvero come se esistesse una separazione sostanziale tra materia ed energia, manifestazione e potenziale, mondo esteriore e mondo interiore, quando tutto invece è interconnesso e in divenire proprio adesso.

Seconda domanda:
Che cosa mi impedisce di vivere pienamente il presente?

Se stai ancora cercando la perfezione o l’illuminazione da qualche parte, fai un respiro profondo, rilassa il corpo e la mente e ritorna al momento presente, concentra la tua attenzione nell’unico tempo e luogo in cui si esperisce la vita e chiediti quali barriere hai innalzato per non sentire e non sapere che tutto avviene nell’intrinseca perfezione del qui e ora. Solo quando avrai imparato questa lezione, non a parole ma nei fatti, ti sarà possibile risvegliarti e cogliere la verità per quello che è, esattamente così come è.



Daniel Lumera (maestro del perdono) ci ricorda che il percorso del ricercatore spirituale è soggetto a ogni genere di errore, poiché errare è umano, ma la chiave dell’evoluzione sta nell’imparare dai proprio sbagli, una possibilità che si apre solo a chi non pretende di essere già arrivato.

Terza domanda:
Quali sono i miei limiti e come posso trasformarli in nuovi punti di partenza?

Se sei in vita puoi avere la ragionevole certezza che c’è ancora qualcosa che puoi o ti conviene imparare dall’esperienza di questa esistenza, il viaggio diventa un percorso consapevole quando ti rendi conto che ogni limite in realtà è una soglia da varcare, e solo avendo l’umiltà di riconoscerlo potrai davvero passare oltre.



In verità, niente è esteriore, casuale o definitivo nella vita, specialmente in quella del “cercatore spirituale”. Tutti però indossiamo una maschera che si modella sulla base della nostra energia personale fondamentale (mentale o sentimentale, introversa o estroversa) e che sottende alla totalità della nostra percezione. Una volta smascherata la personalità, emerge il temperamento individuale e inizia il gioco della vita a carte scoperte. A quel punto, pur rispettando le regole, esistono infinite possibilità, tali per cui nessuno potrebbe stabilire in anticipo chi vincerà la partita che, a ben vedere, stai giocando oltre lo spazio-tempo e, si spera, al di là di te stesso.

Mariavittoria


TU CHE MASCHERA INDOSSI?

AL DI LÀ DI TE STESSO
La formidabile storia di un divino ballo in maschera
Questo libro è stato scritto per il pioniere spirituale che è in te. Le sue pagine parlano di quei momenti in cui ti sei sentito incompleto, impaurito, fuori posto nel mondo. L’intero manuale ha il compito di farti ritrovare il coraggio di chi è qui per compiere una missione, per spalancare il cuore, per dimenticare la sofferenza.”

Eish Shaok

Nessun commento:

Posta un commento