La verità dello Zen,
una sua piccola parte, è trasformare
una vita di azioni
monotone e banali
in una vita di arte,
piena di genuina creatività interiore.
T. Suzuki
Nel cuore di maggio,
l'energia primaverile o piccolo Yang sale verso il suo picco di
creatività. Per non dissipare questo fermento, vediamo come
trasformarlo costruttivamente avvicinandoci ad alcuni principi
cardine dello Zen, la disciplina filosofica di matrice buddhista che
con mirabile grazia e mira ineccepibile arriva a toccare l'essenza
del vivere nel qui e ora, rimanendo nel mondo ma non del mondo.
Tentare di definire lo
Zen sarebbe arduo, se non proprio controproducente, pertanto mi
affiderò ad una serie di suggestioni che consentono di entrare in
risonanza con l'attitudine zen.
Per un'introduzione allo
Zen rimando volentieri a questo video, tratto dalla serie
Molteplici visioni del mondo, che presenta una serie di
informazioni e di brevi letture, inclusi alcuni koan molto
rivelatori.
Riproponendo la forma
dialogica tra maestro e allievo, nel video si parla di mente, uomo e
cosmo, karma, meditazione e naturalmente di illuminazione o satori.
Se l'ascolto ti è stato gradito, consiglio anche la seconda e ultima parte del video, in cui si approfondisce l'idea
fondamentale e necessaria di trascendere il dualismo e
contemporaneamente di praticare il non attaccamento insito nella via
di mezzo: non troppo lontano, non troppo vicino, nel centro, il punto
di osservazione e di creazione ideale.
Lo Zen offre la
conoscenza esperita, non puramente teorica, del fatto che il Vuoto è
Forma e la Forma è Vuoto, un principio rappresentato dall'enso,
che simboleggia l'illuminazione, la forza e l'universo. La sua
importanza è tale che l'enso costituisce uno dei soggetti zen
preferiti nello shodo o arte giapponese della calligrafia, e
si dice che riveli l'indole dell'artista. Quale altro simbolo più
del cerchio può manifestare nella sua essenzialità il grado di
centratura di chi lo dipinge?
enso |
La scuola di pittura Zen
è chiamata zen-ga, e come le altre vie zen (ad es. kendo,
“via della spada”, e bushido, “via del tiro con l'arco”)
è una vera e propria arte, in quanto mezzo di espressione della
propria natura autentica attraverso la manifestazione di una triplice realizzazione: dimenticare il sé (la
Forma è Vuoto), superare il dualismo (il Vuoto è Forma) e
raggiungere l'illuminazione (il Vuoto è Vuoto e la Forma è Forma).
Per avere un'idea, anche visiva, della pittura zen, suggerisco di
visitare questo sito, che oltre a presentare la vita e l'opera del
grande artista zen quattrocentesco Sesshū
Tōyō
propone un viaggio
approfondito nell'estetica zen, dalle origini sino ai giorni nostri.
Uno dei principi
dell'estetica zen che forse colpisce maggiormente l'osservatore
occidentale è fukinsei, “asimmetria” o “asperità” in
grado di esprimere una perfetta armonia nella composizione. Come essa
può riuscire è indescrivibile se non attraverso il linguaggio della
metafora: la spada forgiata dal fuoco si tempra nell'acqua e solo ciò che si piega non
si spezza, come bene illustra la tecnica del bonsai.
Ginepro, Bonsai Club di Castellaro Lagusello |
Forse ti stai chiedendo
cosa possa avere a che fare questo discorso con te. La risposta non
può che essere vagamente zen: tutto e niente.
“Tutto” perché
arrivando a intendere lo Zen come sinonimo di Centratura è facile
comprendere che la pratica zen per eccellenza è vivere nel qui e
ora, sviluppando la meditazione in azione, non limitata ad una
tecnica strumentale, come ad esempio lo zazen, ma come veicolo
di presenza in sé e di per sé.
“Niente” perché in
realtà non ha importanza che tu conosca lo Zen a livello
concettuale, dal momento che chiunque si dedichi sinceramente
all'arte di essere già pratica Zen. In effetti, lo Zen è ovunque
lungo la via della ricerca spirituale, del ritorno a casa o comunque
tu voglia chiamarlo, e oggi come ieri parla la lingua di Oriente e di
Occidente, come ti dimostra questo breve ma intenso video che ti
propongo come meditazione corroborante.
Leggi attentamente la
Preghiera del guerriero, di cui riporto di seguito il testo
originale dello scrittore britannico Stuart Wilde accompagnato da una
mia traduzione:
The
Warrior’s Prayer / Preghiera del guerriero
I
am what I am. / Sono quello che sono.
In
having faith in the beauty within me I develop trust. / Avendo fede
nella bellezza dentro di me sviluppo fiducia.
In
softness I have strength. / Nella gentilezza ho forza.
In
silence I walk with the gods. / Nel silenzio cammino con gli déi.
In
peace I understand myself and the world. / Nella pace comprendo me
stesso e il mondo.
In
conflict I walk away. / Nel conflitto mi allontano.
In
detachment I am free. / Nel distacco sono libero.
In
respecting all living things I respect myself. / Rispettando tutte le
creature rispetto me stesso.
In
dedication I honour the courage within me. / Nella dedizione onoro il
coraggio in me.
In
eternity I have compassion for the nature of all things. /
Nell'eternità ho compassione della natura di tutte le cose.
In
love I unconditionally accept the evolution of others. / Nell'amore
accetto incondizionatamente l'evoluzione degli altri.
In
freedom I have power. / Nella libertà ho potere.
In
my individuality I express the God-Force within me. / Nella mia
individualità esprimo la Forza divina in me.
In
service I give of what I have become. / Nel servizio dono ciò che
sono diventato.
I
am what I am: / Sono quello che sono:
Eternal,
immortal, universal, and infinite. / Eterno, immortale, universale e
infinito.
And
so be it. / E così sia.
Lo Zen insegna a cogliere e manifestare l'essere
nella sua espressione più radiosa e incorruttibile. In questo senso,
la Preghiera del guerriero
riassume la via e la vita zen, in cui tu sei quello che sei.
Tuttavia, che il tuo percorso sia propriamente o consciamente zen non
ha molta importanza, purché arrivi sinceramente al cuore della
verità eterna: la quiete dopo ogni tempesta.
Mariavittoria
SPIRITUALITÀ
PRATICA
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“Ciò
che facciamo nella vita e l’esserne o meno consapevoli determina il
livello di pace e di gioia che generiamo.”
"La pratica costante dello Zen consente all'individuo di sviluppare le proprie capcità in direzione di un'armonia interiore corrispondente all'equilibrio del mondo circostante."
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