Imparare significa scoprire quello che già sai.
Fare significa dimostrare che lo sai.
Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te.
Illusioni, Richard Bach
Oggi il Sole entra in
Sagittario, domicilio in cui lo attende il governatore del segno,
Giove, patrocinatore della Terra e, per estensione, dell'umanità cui
non può restare indifferente a patto che questa si dimostri
all'altezza della propria divina ispirazione. È questo un buon
periodo per parlare di libertà, specialmente da quelle illusioni,
celesti o concrete, che impedendoci di cogliere la nostra stessa
natura ci incatenano a un'esistenza meno che umana.
Naturalmente, come ogni
cosa veramente importante, il punto centrale, la chiave dell'arcano, si
nasconde nei dettagli, che però sono sempre stati sotto gli occhi di
tutti. Nessuno è più prigioniero dello schiavo che si crede di
essere il padrone. Qui non mi riferisco alla schiavitù fisica, anche
se purtroppo nemmeno a questo livello è stata debellata
dall'umanità, ma a quella che consegue all'inconsapevolezza
pressoché totale da parte dell'essere umano della propria condizione
di animale sociale pensante inesorabilmente assoggettato e
condizionato. Lo schiavismo psichico è subdolo e sottile, viene
alimentato da molteplici fattori e risulta talmente innestato in
profondità nel genere umano da passare praticamente inosservato.
Oggi vorrei invitarti a osservare questo fenomeno, che probabilmente
determina lo svolgimento della tua vita più di quanto
immagini, e magari a lasciar cadere qualche illusione propagandata
sin troppo assiduamente dalla spiritualità contemporanea e, con un
più alto tasso di precisione e intenzionalità, dagli zelanti
portavoce della disinformazione organizzata.
Innanzitutto, volendo
affrontare senza compromessi ciò che ci tiene in trappola, è
necessario comprendere veramente che cosa sia la libertà. Di per sé
l'interrogativo è arduo e scomodo da porsi in un'epoca in cui il
tempo sembra non bastare mai, anche se poi cerchiamo di occupare ogni
attimo della giornata, forse proprio per l'inconscia paura di
ritrovarci con un momento di vera libertà e scoprire di non sapere
cosa farcene. Avere della libertà non significa necessariamente
poterla o saperla utilizzare a fin di bene. Un po' come quei bovini
che vengono liberati per mostrare in televisione quanto siano liberi
e felici negli allevamenti: se ne stanno sul prato come inebetiti,
senza nemmeno brucare, perché non avendo mai visto l'erba fresca non sanno
che sarebbe il loro alimento naturale e aspettano soltanto di
ritornare rinchiusi nelle loro stalle, cosa che avverrà puntualmente allo
spegnersi delle telecamere. Un po' come chi vince alla lotteria e
finisce per sperperare ogni centesimo in poco tempo o chi non vede
l'ora che arrivi il fine settimana per uscire dalla ressa cittadina e
infilarsi nella ridda dei centri commerciali. Ci sarebbe quasi da
ridere se non ne andasse della nostra vita, del modo con cui per
incuria e ignoranza gettiamo via le nostre risorse più preziose,
solo perché nessuno ci ha mai insegnato a coglierne l'importanza e a
realizzarne il potenziale. Ci hai mai pensato? Quanta libertà hai
avuto veramente e quanta di essa hai avuto il coraggio di assaporare
fino in fondo? Non è facile, non è da tutti nemmeno chiederselo, e
sicuramente non è qualcosa che ti è stato insegnato a fare.
La libertà non è fare
quello che si vuole quando si vuole, al contrario, libertà, in
estrema sintesi e nell'orizzonte delle reali prospettive del genere
umano, significa assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
Ne consegue necessariamente che per essere veramente liberi bisogna
avere, o meglio sviluppare, la capacità di vedere quali scelte
possiamo fare, in breve, imparare a distinguere scientemente tra ciò
che dipende direttamente o indirettamente da noi e ciò che è oltre
ogni possibilità di controllo. L'alimentazione dipende sempre da
noi, perché siamo noi a scegliere di cosa e in che modo alimentare
il nostro apparato psicofisico e di conseguenza quanto e quale
nutrimento offrire all'anima. Un corpo e una psiche resilienti
offrono e costituiscono cibo spirituale di un certo livello,
preferendo la qualità alla quantità. Di questo ho già parlato
diffusamente in Resilienza alimentare, ma tra il dire e il
fare c'è di mezzo l'abisso dell'esempio personale: non basta avere
delle conoscenze, bisogna diventare quello che si sa, perché
soltanto l'esperienza ha un'influenza diretta sull'evoluzione, è
questo il significato, non solo letterale, di riuscire a realizzarsi.
Anche per questo Resilienza alimentare non è un trattato
teorico, ma un manuale pratico e sinceramente l'ho scritto proprio
perché da qualche parte si deve pur cominciare. Un piccolo passo
nella direzione giusta vale più di mille parole, se poi quel passo
viene fatto insieme, sulla via della condivisione, ben presto
l'esperienza del singolo diventerà oggi la scienza del domani,
comprovata dalle generazioni future.
Ora veniamo alle
illusioni, ovviamente ce ne sarebbero per tutti i gusti, ma
atteniamoci all'essenziale, proprio per questo soventemente
sorvolato, nocciolo della questione: è illusione pensare di poter
fare dei progressi spirituali sostanziali e duraturi con un corpo
appesantito da ogni genere di tossina e una psiche fuori da ogni
controllo, in cui imperversano pensieri obnubilanti ed emozioni
disturbanti. Forse ti sembrerà che stia esagerando, ma davvero pensi
che si possa raggiungere un qualche traguardo spirituale senza essere
in grado di padroneggiare il proprio veicolo psicofisico? Sarebbe
come pretendere di vincere una gara automobilistica senza saper
guidare o voler scalare una montagna senza aver prima imparato a
camminare. Non ti sembrano pretese eccessive e inverosimili? E pensi
sia soltanto un caso che questo genere di facilonerie riscuotano
tanto successo nell'epoca in cui si enfatizza la presunta necessità
di avere “tutto e subito”? Con questo non ti sto suggerendo di
smettere di svolgere ogni pratica spirituale fino a quando non avrai
ripulito e padroneggiato corpo e psiche. Piuttosto, ti invito a
scegliere le pratiche spirituali che non trascurano
l'addestramento psicofisico e che ti consentono di sviluppare ogni
parte di te in modo armonico ed evolutivo. Quali esse siano dipende
da te e dalle motivazioni profonde che ti spingono a intraprendere un
percorso spirituale, e sia chiaro che in una fase dell'evoluzione in
cui ci viene chiesto di spiritualizzare la materia non esistono
percorsi di vita che in qualche modo non si rivelino essenzialmente
percorsi dello spirito. Sei energia spirituale che si muove nella
materia e ogni tua scelta è un passo in più verso l'estinzione o
l'evoluzione della tua anima, del pianeta, dell'umanità.
Lo ripeto: ogni tua
scelta determina il risultato, in questo senso non c'è molta
differenza tra quello che scegli di mangiare o di dire o di fare,
qualsiasi cosa è una scelta, fa parte del tuo percorso di vita, e
ogni percorso è necessariamente spirituale. È lo spirito che in
modo sempre più consapevole esperisce la materia. Se così non
fosse, non potremmo nemmeno dire che siamo nati e che moriremo:
esattamente che cosa nasce e muore, precisamente che cosa entra nel
corpo e gli dà la vita, e poi esce dal corpo, ponendo fine a quella
stessa esperienza di vita? O forse la stessa idea di vita è
un'illusione, una mera convenzione progettata dalla particolare
percezione umana, essendo noi tutti, viventi e trapassati, parte
integrante della grande corrente continua dell'esistenza? Davvero
pensi che smetterai di esistere una volta varcata la soglia della
morte? Davvero pensi di non avere avuto un'esistenza prima di
nascere? L'interrogativo, se mai, non è quando esistiamo o
meno, ma quanto siamo consapevoli e coscienti della nostra
esistenza.
E con questo ci siamo
lasciati alle spalle anche l'illusoria differenza tra spirito e
materia, l'ultima grande illusione cui da millenni si fa riferimento
negli insegnamenti di ogni tradizione, e che nonostante questo forse
rimane la verità più trascurata nella pratica.
Mariavittoria
RITROVA
LA CONNESSIONE CON L'ESISTENZA ATTRAVERSO L'ESPERIENZA
LA VIA
DEGLI SCIAMANI
“Lo Spirito ha posto
in essere l'Anima e l'Anima ha posto in essere il corpo fisico.
L'edificazione del corpo fisico ha consentito alla mente umana di
essere creata ad immagine e somiglianza dell'Anima e come estensione
dello Spirito.”
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