“Forza significa padroneggiare gli altri, ma il vero potere è padroneggiare se stessi.”
Lao Tzu
Dei tre tempi mentali, giacché, lo ricordo, lo scorrere cronologico del tempo è puramente frutto della percezione mentale che si manifesta attraverso il corpo, il presente è l’aspetto più sfuggente. Lo è talmente che si fatica a definirlo a parole e molte discipline esoteriche, preso atto della sua fondamentale indescrivibilità, preferiscono mostrarlo attraverso l’esperienza diretta.
Il presente è un punto nello spaziotempo (i fisici direbbero “una singolarità”) in cui convergono tutte le percezioni, le emozioni (energia in movimento) fluiscono liberamente e cessano le proiezioni mentali (passato e futuro). In effetti, è una condizione di non mente o meglio uno stato di connessione non mediata tra l’anima, che dimora in una dimensione superiore, e l’apparato fisico sensoriale manifesto nella terza dimensione. Il presente è presenza totale nell’adesso, l’unico tempo che abbia una qualche forma di consistenza, in quanto accesso a una realtà superiore, mentre passato e futuro sono realtà virtuali, inconsistenti ed effimere, simili a quella che i carcerieri dell’umanità stanno sviluppando su scala globale per tenere il genere umano ancora più intrappolato nella psicoprigione “mondo”.
Risvegliarsi significa rendersi conto che la coscienza dalla nascita alla morte (e in molti casi anche oltre) si trova ingabbiata nelle percezioni di un apparato illusorio (il corpo) dentro una realtà altrettanto illusoria e ingannevole (il mondo). È come se ci fossimo ridotti a recitare la parte del personaggio in un videogioco. La grande maggioranza delle persone non nota alcunché di strano in questo pandemonio e continua a vivere (trascinare la propria effimera e illusoria esistenza) meccanicamente, in un susseguirsi automatico di azioni e reazioni, proprio come si aspetta il programmatore del videogame che “guadagna” dal totale coinvolgimento di queste anime dormienti; tuttavia, alcuni personaggi, per i motivi più vari riescono in qualche modo a risvegliarsi, smettono di agire (reagire) come automi e guardandosi attorno con occhi nuovi si domandano: “Ehy, a che gioco stiamo giocando? E soprattutto, dove è il giocatore?”. È lì che comincia la grande avventura nel labirinto, perché risvegliandosi alla natura autentica della propria condizione, la coscienza stabilisce una connessione con la realtà che sta oltre l’illusione e l’anima risponde.
Ora, il presente è precisamente una porta di accesso a questo filo diretto con l’anima, anzi, è il punto di accesso più disponibile a chiunque abbia anche solo un vago sentore dell’inganno delle percezioni mentali-sensoriali. Senza doversi cimentare in complesse e spesso rischiose pratiche esoteriche, ecco un modo rapido, efficace e indolore per accedere a uno stato di coscienza non ordinario: stare nel presente, meglio noto come potere di adesso. E guarda caso tutto, ma proprio tutto nella psicoprigione è progettato per distogliere l’attenzione (il grande fuoco trasmutatore della coscienza) dal momento presente: non bastavano l’incessante chiacchiericcio della mente che balza dal passato (passato!) al futuro (astratto) e l’ingombro emotivo (energetico) delle percezioni sensoriali di cui è intessuto l’apparato psicofisico, ora abbiamo anche la tecnologia ormai onnipervasiva che richiede costante attenzione (ecco il punto cardine) ed è sempre più immersiva (chissà perché…) e invadente. Ma sì, già la natura della “realtà” che ci circonda sfugge dolorosamente ai più, per dimenticare (letteralmente!) andiamoci a rifugiare nel “caldo abbraccio” di macchine e algoritmi...siamo in piena sindrome di Stoccolma!
Eppure, nonostante questo manicomio a cielo aperto, il presente è
ancora lì, e rimane accessibile, almeno fintanto che esiste ancora
un briciolo di umanità senziente. Bussate alla porta dell’anima e
vi sarà aperto. E da lì vedrete che a cambiare, all’improvviso e
senza soluzione di continuità, sarà il futuro.
Mariavittoria
LEGGERE PER CRESCERE E MEDITARE
COME LA PIOGGIA PRIMA DI CADERE
di Salvatore Brizzi
Questi Appunti di non-dualità sono un prezioso talismano per chi desidera raggiungere la verità attraverso la via diretta. Argomenti essenziali come la natura del mondo, la realizzazione della liberazione, la vita nel sogno e la differenza tra risveglio e illuminazione vengono affrontati in modo chiaro, lucido e preciso.
“Se la coscienza di sé non è mai presente, la coscienza del Sé non può rivelarsi. Indagare la sensazione di esserci, significa spostare l’attenzione sia dal mondo esterno che dal mondo mentale – dove l’indagine diventerebbe filosofica – per portarla verso il nostro sentirci semplicemente presenti qui-e-ora, ossia verso la consapevolezza pura e semplice, senza ragionamenti dell’intelletto. Questo è il dimorare nella coscienza.”
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