Ci sono fiori dappertutto
per chi è capace di vederli.
Matisse
I fiori sono uno degli spettacoli più entusiasmanti della natura: riempiono i nostri occhi con i più straordinari giochi di colore, le nostre narici con le più soavi fragranze ed il nostro cuore di una leggerezza inebriante. Essi sono anche utilizzabili in cucina. Per conoscerli meglio ho preparato un
Vediamo alcuni esempi.
Primula (Primula vulgaris); primula maggiore (Primula elatior); primula odorosa (Primula veris)
Questa pianta dai colori sgargianti predilige i prati ed i boschi in collina e in montagna, le zone umide, cresce su terreni calcarei e vicino ai muri a secco. Fiorisce da marzo a maggio. Possiamo mangiare in insalata le foglie più tenere e cuocere le altre per arricchire il nostro piatto di verdure lessate o al vapore. Usiamo l’accortezza di cogliere solo le foglie laterali, senza intaccare le radici della pianta. Il fiore si può utilizzare nelle frittate, candito, oppure per la preparazione di frittelle dolci, torte o nella più laboriosa confettura di primule. Occorre prestare particolare attenzione alla fase di pulitura della corolla del fiore, nella quale potrebbero annidarsi degli insetti: una delle procedure più semplici ed efficaci consiste nel lasciare la corolla in ammollo nell’acqua per qualche minuto e poi risciacquare delicatamente.
Papavero comune (Papaver rhoeas)
Il papavero, pianta che può raggiungere i sessanta centimetri di altezza, si propaga anche nelle aree dismesse e lungo i margini delle strade o delle ferrovie. Il fiore, dai caratteristici quattro petali scarlatti, sboccia da maggio-giugno fino anche ad agosto-settembre. Possiamo mangiare i petali freschi crudi o usarli per colorare bevande e sciroppi, nonché utilizzarli per guarnire ed ornare i nostri piatti.
Margherita (Bellis perennis)
Le pratoline allietano la nostra vista nei prati primaverili: il bianco ed il giallo trapuntano i manti erbosi senza soluzione di continuità. Possiamo utilizzarne il fiore, qualche corolla è sufficiente, crudo in insalata, oppure metterne una generosa manciata nelle minestre. Anche le foglie tenere possono essere utilizzate allo stesso modo. Le corolle delle pratoline si prestano altresì ad essere candite.
Magnolia (Magnolia liliiflora dai fiori viola-fucsia e Magnolia grandiflora, dai caratteristici fiori bianchi)
Le pratoline allietano la nostra vista nei prati primaverili: il bianco ed il giallo trapuntano i manti erbosi senza soluzione di continuità. Possiamo utilizzarne il fiore, qualche corolla è sufficiente, crudo in insalata, oppure metterne una generosa manciata nelle minestre. Anche le foglie tenere possono essere utilizzate allo stesso modo. Le corolle delle pratoline si prestano altresì ad essere candite.
Magnolia (Magnolia liliiflora dai fiori viola-fucsia e Magnolia grandiflora, dai caratteristici fiori bianchi)
I petali di questo vistoso e bellissimo fiore offrono il meglio di sé cucinati fritti. La varietà di magnolia dai fiori bianchi, in virtù dei suoi petali più teneri, si presta maggiormente ad essere preparata fritta in padella. Una volta lavati accuratamente i petali e preparata la pastella, la frittura deve essere molto veloce al fine di consentire una delicata doratura di ogni petalo.
Tulipano (Tulipa liniifolia, ...)
Questo notissimo bulbo, noto principalmente per le sue molteplici e variegate variazioni cromatiche che ne caratterizzano i petali, è anche un originale manicaretto. La preparazione che di gran lunga ne esalta le caratteristiche organolettiche è la frittura dei petali, simile alla tempura, la stessa che possiamo utilizzare per i petali di magnolia.
Questo notissimo bulbo, noto principalmente per le sue molteplici e variegate variazioni cromatiche che ne caratterizzano i petali, è anche un originale manicaretto. La preparazione che di gran lunga ne esalta le caratteristiche organolettiche è la frittura dei petali, simile alla tempura, la stessa che possiamo utilizzare per i petali di magnolia.
Viola mammola (Viola odorata); viola cornuta (Viola hirta); Viola gialla (Viola biflora); viola silvestre (Viola silvestris); viola del pensiero (Viola tricolor)
Questo meraviglioso fiore, che predilige i margini dei boschi, i prati, i sentieri, i cespugli, ma anche i giardini, fiorisce da marzo a maggio (la viola del pensiero da maggio a settembre). Possiamo utilizzare il fiore come guarnizione commestibile in un gran numero di piatti oppure candirlo, o ancora, per la preparazione di gelatine o marmellate davvero squisite. Con i fiori possiamo anche preparare uno sciroppo molto indicato ogni qual volta abbiamo la gola irritata oppure come rimedio per la tosse. I fiori si prestano anche ad insaporire, grazie alla loro delicata essenza, piatti di pesce (da provare l’accostamento con la sogliola).
Questo meraviglioso fiore, che predilige i margini dei boschi, i prati, i sentieri, i cespugli, ma anche i giardini, fiorisce da marzo a maggio (la viola del pensiero da maggio a settembre). Possiamo utilizzare il fiore come guarnizione commestibile in un gran numero di piatti oppure candirlo, o ancora, per la preparazione di gelatine o marmellate davvero squisite. Con i fiori possiamo anche preparare uno sciroppo molto indicato ogni qual volta abbiamo la gola irritata oppure come rimedio per la tosse. I fiori si prestano anche ad insaporire, grazie alla loro delicata essenza, piatti di pesce (da provare l’accostamento con la sogliola).
Alcuni fiori sono molto adatti ad essere canditi (vedi Elenco dei principali fiori edibili): in questo modo potremo preparare un dolcetto naturale e delizioso. Ecco come fare:
Sciroppare un cucchiaio d’acqua con 50 grammi di zucchero di canna integrale, preferibilmente proveniente da agricoltura biologica. Immergere nel composto ottenuto una manciata di fiori per due giorni, poi farli essiccare al sole o in forno. Si conservano a temperatura ambiente per almeno una settimana.
Fabrizio
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