Vi era la luce della
verità,
che illumina ogni
uomo
che viene in questo
mondo.
(Gv 1, 9)
In questo contributo parlerò
dell’anima avvalendomi di due riferimenti extratestuali, il primo tratto dal cosmo,
la realtà circostante - cui internet fa da doppio eterico quasi a costituirne
una nuova dimensione - dalla quale possiamo aspettarci di trarre qualche vago
spiraglio luminoso e il secondo proveniente dall’individuo che si rivolge
all’Io, affinché ciascuno comprenda secondo la propria volontà e capacità, come
recita il monito «chi ha orecchie per intendere, intenda!».
La mia riflessione nasce
dall’aver notato che anche in Italia si sta diffondendo il termine psichico
come sostantivo per riferirsi alle persone che nell’epoca precedente in modo
poco lungimirante si sarebbe definite “dotate di poteri paranormali”, si tratta
di una parola tornata in voga come traduzione diretta e letterale dell’inglese psychic, che tuttavia ha una storia ben più antica e nient’affatto estranea alla
civiltà mediterranea.
Il termine psichico è sempre
stato un concetto cardine dello gnosticismo, movimento il cui nome deriva dalla
parola greca che significa “conoscenza”.
In Wikipedia si può
leggere che «per lo gnosticismo la salvezza dell’anima dipende da una forma di
conoscenza superiore e illuminata (gnosi) dell’uomo, del mondo e dell’universo,
frutto del vissuto personale e di un percorso di ricerca della Verità. Gli
gnostici erano "persone che sapevano", e la loro conoscenza li costituiva
in una classe di esseri superiori, il cui status presente e futuro era
sostanzialmente diverso da quello di coloro che, per qualsiasi ragione, non
sapevano».
Igor Sibaldi, nella sua
traduzione filologicamente risvegliante del Vangelo di Giovanni, dalla
quale è tratta anche la citazione in epigrafe, precisa:
«…buona parte degli autori
gnostici insegnavano che l’umanità si divide in tre parti, a ciascuna delle
quali il mondo appare diverso, e a ciascuna delle quali tocca una diversa sorte
spirituale: gli ilici (dal greco hyle, materia), in grado di
percepire soltanto le evidenze concrete della realtà, e destinati al nulla; gli
psichici (da psykhe, anima), in perenne tensione tra la
percezione di quelle stesse evidenze, che essi avvertono come insufficienti, e
la percezione di realtà superiori, a cui essi possono giungere soltanto
attraverso una domatura delle proprie passioni e lo studio costante; e gli pneumatikòi
(da pneuma, spirito), in grado di percepire senza sforzo le realtà
superiori, e perciò liberi dai vincoli di qualsivoglia legge o autorità di
questo mondo. […] Ma a differenza di ciò che ritennero poi gli gnostici
cristiani, secondo Gesù non è tanto l’umanità a dividersi in tre parti, una
sola delle quali – gli pneumatikòi – si salverà certamente: ma è l’uomo,
ogni uomo, ad avere in sé tutte le tre parti, tutte e tre costitutive: l’Io pneumatikòs,
la componente psichica in perenne tensione, e la componente ilica, da cui
sempre deve imparare a staccarsi, e da cui sempre, al contempo, dipende il suo
rapporto con la realtà del mondo.» (Igor Sibaldi, Il codice segreto del vangelo, Speling & Kupfer 2005, pp. 89-90)
Sia che tu propenda per la
possibilità di salvezza dell’intera umanità o solo di un terzo, quel che conta
è sentire la Verità ed essa può venire percepita unicamente da quella parte
sospesa tra esplorazione della materia mortale e dimensioni superiori
immortali. Quella parte è l’anima, il dono più ambito e conteso della Creazione.
Mariavittoria
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"Gli Spiriti guida o Spiriti della Ricchezza, come li chiamò l'Esodo, sono un aspetto della realtà della psiche noto e amorevolmente studiato in tutte le culture religiose e anche nella psicologia moderna, almeno a partire dagli esperimenti di C.G. Jung con il suo celebre maestro Basilide."
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