lunedì 26 agosto 2013

Psiche: la riscoperta di anima


Vi era la luce della verità,
che illumina ogni uomo
che viene in questo mondo.
(Gv 1, 9)

In questo contributo parlerò dell’anima avvalendomi di due riferimenti extratestuali, il primo tratto dal cosmo, la realtà circostante - cui internet fa da doppio eterico quasi a costituirne una nuova dimensione - dalla quale possiamo aspettarci di trarre qualche vago spiraglio luminoso e il secondo proveniente dall’individuo che si rivolge all’Io, affinché ciascuno comprenda secondo la propria volontà e capacità, come recita il monito «chi ha orecchie per intendere, intenda!». 


La mia riflessione nasce dall’aver notato che anche in Italia si sta diffondendo il termine psichico come sostantivo per riferirsi alle persone che nell’epoca precedente in modo poco lungimirante si sarebbe definite “dotate di poteri paranormali”, si tratta di una parola tornata in voga come traduzione diretta e letterale dell’inglese psychic, che tuttavia ha una storia ben più antica e nient’affatto estranea alla civiltà mediterranea.
Il termine psichico è sempre stato un concetto cardine dello gnosticismo, movimento il cui nome deriva dalla parola greca che significa “conoscenza”.
In Wikipedia si può leggere che «per lo gnosticismo la salvezza dell’anima dipende da una forma di conoscenza superiore e illuminata (gnosi) dell’uomo, del mondo e dell’universo, frutto del vissuto personale e di un percorso di ricerca della Verità. Gli gnostici erano "persone che sapevano", e la loro conoscenza li costituiva in una classe di esseri superiori, il cui status presente e futuro era sostanzialmente diverso da quello di coloro che, per qualsiasi ragione, non sapevano».
Igor Sibaldi, nella sua traduzione filologicamente risvegliante del Vangelo di Giovanni, dalla quale è tratta anche la citazione in epigrafe, precisa:
«…buona parte degli autori gnostici insegnavano che l’umanità si divide in tre parti, a ciascuna delle quali il mondo appare diverso, e a ciascuna delle quali tocca una diversa sorte spirituale: gli ilici (dal greco hyle, materia), in grado di percepire soltanto le evidenze concrete della realtà, e destinati al nulla; gli psichici (da psykhe, anima), in perenne tensione tra la percezione di quelle stesse evidenze, che essi avvertono come insufficienti, e la percezione di realtà superiori, a cui essi possono giungere soltanto attraverso una domatura delle proprie passioni e lo studio costante; e gli pneumatikòi (da pneuma, spirito), in grado di percepire senza sforzo le realtà superiori, e perciò liberi dai vincoli di qualsivoglia legge o autorità di questo mondo. […] Ma a differenza di ciò che ritennero poi gli gnostici cristiani, secondo Gesù non è tanto l’umanità a dividersi in tre parti, una sola delle quali – gli pneumatikòi – si salverà certamente: ma è l’uomo, ogni uomo, ad avere in sé tutte le tre parti, tutte e tre costitutive: l’Io pneumatikòs, la componente psichica in perenne tensione, e la componente ilica, da cui sempre deve imparare a staccarsi, e da cui sempre, al contempo, dipende il suo rapporto con la realtà del mondo.» (Igor Sibaldi, Il codice segreto del vangelo, Speling & Kupfer 2005, pp. 89-90)


Sia che tu propenda per la possibilità di salvezza dell’intera umanità o solo di un terzo, quel che conta è sentire la Verità ed essa può venire percepita unicamente da quella parte sospesa tra esplorazione della materia mortale e dimensioni superiori immortali. Quella parte è l’anima, il dono più ambito e conteso della Creazione.
 
Mariavittoria


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"Gli Spiriti guida o Spiriti della Ricchezza, come li chiamò l'Esodo, sono un aspetto della realtà della psiche noto e amorevolmente studiato in tutte le culture religiose e anche nella psicologia moderna, almeno a partire dagli esperimenti di C.G. Jung con il suo celebre maestro Basilide."








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