lunedì 5 agosto 2013

I mille volti dell'informazione


Di per sé un metodo non rappresenta gran che;
se non si sa come considerarlo e applicarlo,
 il metodo rimane inefficace.
Omraam Mikhaël Aïvanhov


Internet ha cambiato la nostra vita.
Ha allargato i nostri orizzonti, ha reso alla nostra portata uno sterminato e potenzialmente infinito stuolo di informazioni. Tutto ha cominciato a vorticare sempre più rapidamente, la conoscenza è lì, a portata di clic, basta tendere la mano.

Anche nel campo della spiritualità si è potuto constatare un fenomeno simile. Se prima la conoscenza ed il percorso iniziatico erano riservati a pochi, adesso, grazie alla globalizzazione ed al proliferare delle nuove tecnologie, sono disponibili metodi, seminari, libri, insegnamenti antichi e nuovi, tecniche, scuole, vie, percorsi, tutti volti a favorire, se non a "garantire", l’illuminazione.

L’accessibilità della conoscenza è certamente un bene, tuttavia comporta rischi e pericoli insiti nel modo in cui la società consumistica fagocita il nuovo, rendendolo velocemente obsoleto.
Essere costantemente bombardati da miriadi di sollecitazioni da parte dei mezzi di informazione aumenta a dismisura la possibilità che nessuna di esse possa avere il tempo necessario per sedimentarsi dentro di noi. Un altro fattore da tenere presente è che occorre utilizzare altro tempo per discriminare quello che veramente ci interessa da quello che riteniamo superfluo, ma il mondo, nel frattempo, è già andato avanti… Che fare? 

Un giorno incontrai una signora ad un seminario. Ricordo che iniziò a conversare e ben presto mi rese edotto del fatto di aver frequentato, con il relatore del seminario che si teneva durante quella giornata, un corso di ben due anni. Con assoluto candore mi confidò di non aver mai provato a sperimentare nessun esercizio: troppe cose da fare, troppi altri impegni e attività. La incrociai altre volte, indaffarata nel seguire un corso, recuperare libri, dovunque, ma sempre fuori dal suo centro. Ringrazio vivamente quella signora perché mi insegnò molto.
La conoscenza senza esperienza è nulla, un vuoto rivestito di parole destinate a perdersi. Un metodo, per quanto potente ed efficace possa essere, rimane uno strumento completamente inutile e morto se non viene applicato e vissuto. Distribuire la nostra energia su troppi fronti non fa altro che distrarci, e disperdere le forze ci distoglie dal perseguire con costanza e determinazione gli obiettivi che riteniamo importanti per la nostra crescita spirituale.
Occorre prudenza e discernimento. Molti ci invitano a raggiungerli proseguendo in una certa direzione, il che non è necessariamente una cosa da evitare. La questione è avere sufficiente chiarezza e luce dentro di sé per capire dove indirizzare i propri sforzi e a quali lavori riservare la propria attenzione ed il proprio tempo. Altrimenti l’universo, visto che non siamo in grado di provvedere al nostro bene da noi stessi, agirà per metterci di fronte a tutte le esperienze che ci possano aprire gli occhi, ma proprio a tutte, senza discriminare, quindi a sempre più di quelle che saremo in grado di contenere utilmente.
Grazie all’intuito, all’esperienza e alla connessione con i mondi sottili, è relativamente facile, e tutto sommato divertente accorgersi, separare la pula dal grano e scorgere dove c’è bigiotteria e dove invece brillano gioielli di luce immortale. Arrivati fin qui, occorre solo allungare la mano e prenderli.
Fabrizio


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SCAVA ALLE RADICI DEL LINGUAGGIO MAGICO

"Tutto ciò che sappiamo può essere superato, se ne abbiamo il coraggio."






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