Di per sé un metodo non rappresenta gran
che;
se non si sa come considerarlo e
applicarlo,
il
metodo rimane inefficace.
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Internet
ha cambiato la nostra vita.
Ha
allargato i nostri orizzonti, ha reso alla nostra portata uno sterminato e
potenzialmente infinito stuolo di informazioni. Tutto ha cominciato a
vorticare sempre più rapidamente, la conoscenza è lì, a portata di clic, basta
tendere la mano.
Anche
nel campo della spiritualità si è potuto constatare un fenomeno simile. Se
prima la conoscenza ed il percorso iniziatico erano riservati a pochi, adesso,
grazie alla globalizzazione ed al proliferare delle nuove tecnologie, sono
disponibili metodi, seminari, libri, insegnamenti antichi e nuovi, tecniche,
scuole, vie, percorsi, tutti volti a favorire, se non a "garantire",
l’illuminazione.
L’accessibilità
della conoscenza è certamente un bene, tuttavia comporta rischi e pericoli
insiti nel modo in cui la società consumistica fagocita il nuovo, rendendolo
velocemente obsoleto.
Essere
costantemente bombardati da miriadi di sollecitazioni da parte dei mezzi di
informazione aumenta a dismisura la possibilità che nessuna di esse possa avere
il tempo necessario per sedimentarsi dentro di noi. Un altro fattore da tenere
presente è che occorre utilizzare altro tempo per discriminare quello che
veramente ci interessa da quello che riteniamo superfluo, ma il mondo, nel
frattempo, è già andato avanti… Che fare?
Un
giorno incontrai una signora ad un seminario. Ricordo che iniziò a conversare e
ben presto mi rese edotto del fatto di aver frequentato, con il relatore del
seminario che si teneva durante quella giornata, un corso di ben due anni. Con
assoluto candore mi confidò di non aver mai provato a sperimentare nessun
esercizio: troppe cose da fare, troppi altri impegni e attività. La incrociai
altre volte, indaffarata nel seguire un corso, recuperare libri, dovunque, ma
sempre fuori dal suo centro. Ringrazio vivamente quella signora perché mi
insegnò molto.
La
conoscenza senza esperienza è nulla, un vuoto rivestito di parole destinate a
perdersi. Un metodo, per quanto potente ed efficace possa essere, rimane uno
strumento completamente inutile e morto se non viene applicato e vissuto.
Distribuire la nostra energia su troppi fronti non fa altro che distrarci, e
disperdere le forze ci distoglie dal perseguire con costanza e determinazione
gli obiettivi che riteniamo importanti per la nostra crescita spirituale.
Occorre
prudenza e discernimento. Molti ci invitano a raggiungerli proseguendo in una
certa direzione, il che non è necessariamente una cosa da evitare. La questione
è avere sufficiente chiarezza e luce dentro di sé per capire dove indirizzare i
propri sforzi e a quali lavori riservare la propria attenzione ed il proprio
tempo. Altrimenti l’universo, visto che non siamo in grado di provvedere al
nostro bene da noi stessi, agirà per metterci di fronte a tutte le esperienze
che ci possano aprire gli occhi, ma proprio a tutte, senza discriminare, quindi
a sempre più di quelle che saremo in grado di contenere utilmente.
Grazie
all’intuito, all’esperienza e alla connessione con i mondi sottili, è
relativamente facile, e tutto sommato divertente accorgersi, separare la pula
dal grano e scorgere dove c’è bigiotteria e dove invece brillano gioielli di
luce immortale. Arrivati fin qui, occorre solo allungare la mano e prenderli.
Fabrizio
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SCAVA ALLE RADICI DEL LINGUAGGIO MAGICO
"Tutto ciò che sappiamo può essere superato, se ne abbiamo il coraggio."
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