Vi
sono esercizi di concentrazione sui colori del prisma che possono
aiutarvi a formare la vostra aura,
ma otterrete veramente dei
risultati solo se accompagnerete tali esercizi con un lavoro sulle
virtù.
Così, con l’amore vivificate la vostra aura, con la
saggezza la illuminate,
con la padronanza di voi stessi la
rafforzate,
con la purezza la rendete limpida e chiara.
Omraam
Mikhaёl Aïvanhov
Come ho spiegato nel
post precedente, il fegato è l'organo associato alla primavera e
come tale in questo periodo richiede maggiormente la nostra
attenzione. L'emozione associata al fegato è la rabbia, su di essa
cercheremo di concentrare il lavoro preparatorio all'inizio della
prossima stagione.
È importante rendersi
conto che di per sé tutte le emozioni sono utili, perché
costituiscono un'ottima occasione per imparare qualcosa di noi
stessi; ma per trarre solo il meglio dalle proprie emozioni è anche
necessario comprendere la loro natura e quindi la loro funzione.
La parola emozione
deriva dal verbo latino emovere, “portar fuori, smuovere”,
ed indica un vortice di energia che in un individuo sano, nel quale
corpo-cuore-mente si trovano in equilibrio, si muove in circoli
virtuosi di cui i chakra costituiscono i centri principali. La
condizione naturale delle emozioni è quindi la loro libera
circolazione. Si sente spesso dire che non bisognerebbe mai reprimere
le proprie emozioni, esse infatti quando non vengono espresse tendono
ad accumularsi, impedendo il libero fluire dell'energia; come fare
però quando ci troviamo a dover esprimere emozioni che potrebbero
avere degli effetti spiacevoli?
Spiacevole è
tutto ciò che trasgredisce al comandamento “ama il prossimo tuo
come te stesso”, sul quale vi suggerisco di meditare camminando
all'aria aperta, possibilmente indossando abiti di colore arancione,
la tonalità essenziale che ci aiuta ad entrare in contatto con il
secondo chakra, sede delle emozioni primordiali e della fiamma della
nostra natura creativa e compassionevole.
Per liberarsi in modo
inoffensivo da un eccesso di emozioni bloccate, specialmente dalla
rabbia repressa, propongo un esercizio semplice ma intenso, da
svolgere possibilmente all'aperto e ad una certa distanza da altre
persone. Per tutta la durata della pratica, evitate scatti o
movimenti improvvisi e se necessario prima di cominciare eseguite
qualche esercizio di stretching muscolare per non incorrere in
strappi o stiramenti.
- Posizionatevi in piedi (chi ha problemi di equilibrio o disturbi ai tendini o alla colonna vertebrale può divaricare leggermente le gambe, fino ad avere i piedi perpendicolari alle spalle), rivolgendovi ad uno spazio libero davanti a voi;
- Inspirando lentamente con il naso, alzatevi sulle punte dei piedi e contemporaneamente portate indietro le braccia tese, sollevandole il più possibile, come farebbe uno sciatore per darsi la spinta e partire;
- Espirando rapidamente dalla bocca, tornate a poggiare il peso su tutta la pianta dei piedi, e contemporaneamente portate le braccia avanti (le mani avranno così compiuto un semicerchio, con le punte delle dite che puntano prima indietro, poi verso il basso, e infine avanti), congiungendole davanti a voi con i pugni chiusi e gli indici puntati in avanti;
- Ripetete l'esercizio almeno sette volte, avendo cura di compiere gesti fluidi e di seguire il ritmo del vostro respiro.
Questo esercizio è solo
una pratica propedeutica al lavoro sulle emozioni bloccate, difatti,
è utile per evitare un sovraccarico emozionale del nostro organismo
psicofisico e non va inteso come un mero “sfogo”. Tuttavia, la vera occasione di
crescita non sta tanto nello sbloccare la nostra rabbia repressa,
quanto nel comprendere cosa questa emozione abbia da comunicarci.
Il punto sul quale
vogliamo focalizzarci è quindi imparare a gestire le emozioni, cioè disciplinare il proprio atteggiamento mentale e il proprio
comportamento al fine di ottenere una risposta armonica
all'esperienza del sé che impara a conoscersi. La gestione delle emozioni comprende tre fasi
strettamente interconnesse: osservazione, comprensione, libera
espressione. Di nuovo, la pratica vale più di mille astrazioni, per
questo vi presento un semplice esercizio di ascolto interiore.
- In piedi, tenendo le gambe leggermente divaricate, inspirate portando in alto le braccia, espirate, lasciandole ricadere dolcemente. Eseguite questa respirazione almeno tre volte, cercando senza sforzi di armonizzare i movimenti al respiro;
- Continuate a respirare consapevolmente e portate consapevolezza all'interno di voi;
- Lasciate che la consapevolezza scorra come un'onda benefica in tutto il corpo, e quando vi sentite a vostro agio focalizzate l'attenzione sull'area sacrale, corrispondente al secondo chakra, sede delle emozioni primordiali;
- Ascoltate il vostro secondo chakra, l'energia in esso fluisce liberamente? Se percepite dei blocchi di energia, soffermatevi con cura su ciascuno di essi e ascoltate cosa vi comunica con disponibilità e accettazione, senza giudicare o censurarvi;
- Concludete il momento di ascolto interiore ringraziando il vostro chakra sacrale per il magnifico lavoro che svolge, inviandogli luce e comprensione.
L'ascolto interiore
prepara il passaggio dall'osservazione di ciò che c'è (ad es.
un'emozione di rabbia repressa) alla sua comprensione. Comprendere
significa accettare che ciò che abbiamo individuato, ad es.
un'emozione negativa, ha qualcosa da insegnarci e quindi in un certo
senso è una parte significativa di noi che richiede attenzione. Al
pari delle altre emozioni bloccate, la rabbia in sé non è il
problema, bensì un indicatore di ciò che per noi costituisce un
disagio irrisolto che richiede attenzione. In questa fase è quindi
fondamentale chiedersi perché proviamo quell'emozione e cercare di
comprendere cosa voglia esprimere. A questo punto, una volta trovata una risposta alla domanda fondamentale, impegniamoci per
trovare il modo di mettere in pratica quanto abbiamo scoperto di noi
dall'ascolto della nostra emozione, imparando a manifestare noi
stessi in modo armonioso, cioè privo di conflitti intrinseci, di
resistenze e condizionamenti.
Mariavittoria
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