lunedì 15 dicembre 2014

Il giorno di San Giovanni Evangelista

Vi era un uomo, di quelli che sentono
che l'Io proviene da Dio,
e il suo nome era Giovanni.
(Vangelo di Giovanni)


Giovanni è un nome di derivazione ebraica che significa “dono del Signore” e viene associato all'oro, il metallo solare per eccellenza. Sebbene il calendario ricordi più di un santo con questo nome, due sono le figure carismatiche poste a memoria dei momenti luminari più significativi dell'anno: il Battista e l'Evangelista, araldi del Sole nell'importantissimo periodo solstiziale.
Al culmine dell'estate (massima energia Yang) il Battista, profeta dell'azione ispirata, ci esortava ad agire (vedi il mio post su La notte di San Giovanni), mentre ora, nel periodo di massimo Yin (energia interiorizzante), l'Evangelista, profeta della parola illuminata, invita a riflettere e a far tesoro di quanto esperito. Non si tratta solamente di un'immagine metafisica, questo è il momento di utilizzare i doni in precedenza raccolti e dispensati per preservare il proprio benessere psicofisico, tant'è che ogni profeta autentico è al contempo guaritore e maestro di se stesso.


Ricordiamo alcune semplici pratiche per vivere bene l'inverno, avvalendosi del raccolto di San Giovanni:
  • L'iperico racchiude in sé i doni del Sole: energia, forza vitale, luce. L'olio è ottimo per massaggi rinvigorenti, che alleviano reumatismi e dolori di varia natura (articolari, lombari, da distorsioni o ematomi...); è possibile aggiungere olio essenziale di rosmarino (2-3 gocce per cucchiaio di olio vegetale) che dona un profumo gradevole e aumenta l'effetto neurotonificante. Una tazza di infuso d'iperico al giorno aiuta il buonumore e garantisce sonni tranquilli pur senza compromettere la lucidità diurna; se ne bevono fino a 3 tazze per contrastare i malesseri invernali.
  • Il rosmarino come l'iperico è neurotonico, energizzante e aiuta la circolazione sanguigna, ma risulta particolarmente benefico anche per alleviare i disturbi digestivi. Un massimo di tre tazze al giorno di infuso (un cucchiaino di foglie tritate in una tazza di acqua bollente da filtrare dopo dieci minuti) allevia i crampi addominali di varia natura (difficoltà digestive, indisposizioni femminili). La domenica mattina è il momento ideale per un bagno tonificante e stimolante: in un litro di acqua bollire 60 gr. di foglie fresche, aggiungere un cucchiaio di olio d'oliva e lasciare in infusione per venti minuti, quindi filtrare e mescolare all'acqua calda del bagno.
  • La menta rinfresca l'alito, purifica la cute e schiarisce la mente, ma attenzione alle mucose perché un eccesso di mentolo potrebbe irritarle. In generale, l'infuso (due cucchiaini di foglie essiccate in una tazza di acqua bollente per 5-7 minuti) bevuto dopo pasto aiuta la digestione, combatte raffreddore, nausea, inappetenza, dolori mestruali. L'olio, ottenibile lasciando a macerare 6-10 cucchiai di foglie fresche in mezza tazza di olio vegetale per un mese, si friziona direttamente sulla pelle per dare sollievo a cefalee da tensione e gonfiori. Anche i suffumigi recano sollievo ai disturbi da raffreddamento: inalare i vapori dell'acqua calda versata sopra 2 o 3 cucchiaini di foglie essiccate.

Il mattino del 27 dicembre è il momento di completare il ciclo di divinazione annuale estraendo la seconda carta dell'anno:
  • Nelle ore comprese tra il sorgere del sole e il mezzodì, si mescolino le carte del mazzo di Tarocchi maggiori, concentrandosi sulla visualizzazione del proprio fuoco interiore (è appropriato chiedere assistenza al proprio angelo custode o spirito guardiano);
  • Si dispongano le carte coperte del mazzo a ventaglio;
  • Si formuli interiormente e con chiarezza l'intento di estrarre la propria carta dell'anno;
  • Si passi la mano non dominante (chi è avvezzo alla lettura delle Carte saprà regolarsi anche diversamente) lentamente sul ventaglio di carte, focalizzandosi sulle sensazioni percepite fino ad individuare una carta specifica;
  • Si estragga una carta con la certezza di avere scelto la propria carta dell'anno.
La carta estratta fornisce molteplici indicazioni: rappresenta il Lavoro che siamo chiamati a svolgere nei prossimi sei mesi e parimenti si interseca al Lavoro che, adeguatamente meditato nel semestre appena concluso, inizierà a svolgere su di noi la carta estratta durante la notte di San Giovanni Battista, fungendone altresì da commento. È infatti necessario riflettere approfonditamente sul significato delle due carte, da considerare in successione come specchio metaforico dell'evoluzione di cui siamo attualmente protagonisti. Cosa può significare, ad esempio, aver estratto la medesima carta? Oppure la carta numerologicamente corrispondente a quella estratta in precedenza, ma sul ciclo successivo? Naturalmente chi pratica da più anni potrà avvalersi di spunti di riflessione ancora maggiori, considerando le carte dell'anno in corso nel più ampio contesto di una progressione pluriennale di indicazioni tarologiche. In ogni caso, se interrogati opportunamente, l'angelo custode e gli spiriti guida sapranno fornire preziosi suggerimenti mirati per beneficiare appieno delle indicazioni offerte dal ciclo delle carte dell'anno. Lo scopo, dunque, è sempre quello di imparare a conoscersi e trarre il massimo insegnamento da ogni situazione vissuta e in costante divenire.
Mariavittoria


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