Ognuno di noi è artista della propria vita:
che lo sappia o no, che lo voglia o no,
che gli piaccia o no.
(Z. Bauman)
Mi chiamo Fabrizio. Per anni questo nome mi è rimasto attaccato addosso senza che mi trasmettesse niente di particolare. Era un nome come un altro, non troppo comune, senza nulla di speciale. Non mi rendevo conto che i miei genitori, inconsciamente, avevano predisposto una sveglia che si sarebbe dovuta attivare ogni qual volta il mio nome fosse stato pronunciato. Fabrizio deriva dal latino faber, “fabbro, artefice”. Un costruttore, dunque, un forgiatore di cose concrete.
La domanda: che cosa deve forgiare ognuno di noi?
La vita. La vita, in primo luogo, è quello che siamo chiamati a plasmare. Nessun verbo può essere meglio accostato al sostantivo vita.
Ma come si fa a diventare artefici della propria vita? C’è un metodo? Ci sono delle regole da seguire?
La buona notizia è che, sebbene nessuno possa spiegarci in modo accurato come fare, prendere in mano le redini della nostra vita dipende unicamente da noi.
In che modo? Vediamo alcuni semplici suggerimenti da prendere in considerazione per cominciare a plasmare la vita autenticamente a nostra immagine e somiglianza:
- Non demandare, non delegare, non affidare ad altri quel che è di tua competenza: la tua vita, il modo in cui vivi e tutte le motivazioni correlate. Dare ad altri la responsabilità di gestire la tua vita è come subaffittare una proprietà e, nella migliore delle ipotesi, vivere da estranei in casa propria, gli eventuali danni comunque ricadranno su di te.
- Osserva il mondo esterno come una proiezione del tuo mondo interiore. Cosa ti dice quello che vedi, quello che vivi? Tutto ciò che ti circonda offre preziosi indizi sulla tua condizione attuale di essere cosciente incarnato.
- Rimani vigile mentre segui la tua corrente di vita. Un conto è fluire attraverso l’esistenza, un altro è farsi portare pigramente e passivamente dalla risacca.
- Impara a fare silenzio e ad ascoltare. Dal silenzio, dallo spazio del Cuore emerge la voce interiore, la guida per la tua autenticità. Impara anche ad ascoltare gli altri, cosa ti stanno dicendo veramente? Cosa comunicano dal profondo?
Inoltre, esercitiamoci nel quotidiano all'arte di forgiare e plasmare la materia:
- Coloriamo la vita: che sia un foglio bianco o la parete di casa, abituiamoci a utilizzare i colori in modo creativo e personale.
- Prendiamo un pezzo di legno grezzo e proviamo ad intagliarlo.
- Apriamo il frigorifero, possibilmente quando le cibarie scarseggiano, e utilizzando solo quel che troviamo al suo interno, cuciniamo un piatto originale.
- Facciamo qualcosa che pensiamo di non essere in grado di compiere. Qualcosa di utile, nel quale di solito non ci cimentiamo: una riparazione, fare il cemento ed aggiustare un muretto, inchiodare delle assi per fare un piccolo suppellettile, una mensola o una staccionata in legno...
Si tratta di piccole azioni che ci consentono di scoprire concretamente che siamo più di quanto pensiamo di essere: tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare dell'inconsapevolezza.
Forgiare la propria vita è un ritorno alle origini. È incominciare a vedere noi stessi come artefici della nostra esistenza e a disimparare abitudini da schiavo e prigionie interiori che ci sono state insegnate e a cui abbiamo aderito incondizionatamente: possiamo semplicemente sbarazzarcene come fossero un abito vecchio. E indossarne uno nuovo, interamente confezionato da noi.
Fabrizio
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