L'amicizia e l'amore
non si chiedono come
l'acqua,
si offrono come il tè.
Detto Zen
Nel cuore dell'estate non è raro che
le temperature superino giornalmente i 30° C: siamo alla fine di
luglio, ed è appena iniziato il periodo che già i Romani chiamavano
canicola, dal 25 di questo mese al 24 del successivo, quando
Sirio, l'astro dominante del Cane Maggiore, sorge e tramonta
all'unisono con il Sole, rafforzando il solleone,
letteralmente “Sole nel segno zodiacale del Leone”, foriero di
tutto il Fuoco della stagione calda.
Visti i tempi, i miei consigli sono
molto semplici: spegnere la TV, che continua ad inondare le case di
cattive notizie, occultamente più dannose e indigeste perfino di un gelato alla panna e cioccolato (i grassi e gli zuccheri per
essere metabolizzati sottraggono acqua alle cellule, aumentando la
percezione dell'afa), magari accompagnato da una birra ghiacciata
(oltre a uccidere letteralmente le cellule cerebrali, l'alcool è un
vaso dilatatore e non fa che surriscaldare l'atmosfera, in tutti i
sensi poco piacevoli che ti vengono in mente), vale a dire delle
immagini solo apparentemente refrigeranti offerte in continuazione
dagli spot pubblicitari.
A ben vedere, tutto ciò che è freddo
o ghiacciato, accentuando bruscamente l'escursione termica percepita
dal corpo rispetto all'esterno e quindi costringendo l'organismo a
compensare attraverso la sudorazione, non porta sollievo a lungo,
ecco perché nel deserto si bevono tè e infusi bollenti, che
innescano esattamente la reazione opposta. Ma visto che qui nel Bel
Paese non ci stiamo desertificando quanto piuttosto intontendo a
causa del caldo, vediamo alcune accortezze meno esotiche per evitarci
il rischio di disidratazione latente, con conseguente calo di
funzionalità ed evidenti ripercussioni sul livello energetico,
sull'umore e sull'efficacia del Lavoro, che naturalmente non va mai
in vacanza.
Bere molta acqua, possibilmente a
temperatura ambiente, è un accorgimento tanto scontato quanto
importante da ricordare, poiché spesso dimentichiamo che il corretto
funzionamento dell'organismo dipende in larga misura da un
sufficiente apporto di acqua alle cellule. È necessario assumere
almeno 2 litri al giorno di acqua che entra subito in circolazione
(con un residuo fisso inferiore a 50 mg/l) e alcalinizzante (con un
ph di almeno 7,5), specialmente lontano dai pasti e dopo una
qualsiasi attività fisica, anche se non ne avvertiamo il bisogno. Lo
stimolo della sete, infatti, è un campanello d'allarme che andrebbe
prevenuto, perché giunti in questa fase l'organismo patisce già le
prime avvisaglie di disidratazione.
All'individuo mediamente assuefatto
all'effetto di dolcificanti, aromi e altri additivi di sintesi (vale
a dire a ciascuno di noi) bere molta acqua con regolarità risulta
piuttosto inviso, mancando da tempo la giusta motivazione ad adottare questa
buona abitudine. Comunque esistono molti modi naturali per rendere
l'acqua più gradita, anche a bambini e anziani che soffrono
maggiormente gli effetti indesiderati di un'idratazione insufficiente
(e dell'ignoranza dilagante, come la disinformazione travestita da
notizia...ma possiamo sempre incolpare il clima inclemente).
Vediamone alcuni tra i più semplici.
- Infusione a freddo: è sufficiente mettere in acqua a temperatura ambiente gli ingredienti più dissetanti e lasciarli in infusione per qualche ora. Quando le temperature superano stabilmente i 30 gradi centigradi è consigliabile far avvenire l'infusione direttamente in frigorifero, per almeno tre ore. Si otterrà così un'acqua delicatamente aromatizzata in modo del tutto naturale e piacevole al gusto. Perfetti per l'infusione a freddo sono il tè verde (anche al gelsomino o al lemongrass), il tè bianco e il matè, ma ottimi risultati danno anche qualche fetta di limone e una manciata di foglie di menta e il roibos, cui possiamo aggiungere una goccia di olio essenziale di mandarino ogni litro di liquido.
- Sangria analcolica: sfruttando il medesimo principio dell'infusione a freddo, è possibile creare dei gustosi mangia e bevi di acqua e succo di ananas o di mela appena preparati e in proporzione variabile a piacere, nei quali immergere pezzetti di melone, di pesca, di albicocche e di altra frutta secondo i propri gusti.
- Granita alla frutta: si frullano sei cubetti di ghiaccio con due fette di melone o mezza fetta d'anguria (eventualmente anche da mescolare a piacere) e si serve subito, magari con l'aggiunta di un paio di foglie di menta sminuzzate. Si otterrà così un'ottima granita naturale, più dissetante e meno “gelida” degli equivalenti congelati.
Sintomi quali irritabilità, sonnolenza o un calo della capacità di concentrazione potrebbero essere dovuti alla difficoltà da parte dell'organismo di mantenere l'equilibrio idrosalino a fronte di una maggiore sudorazione: via libera quindi a spuntini rimineralizzanti a base di semi di girasole, anguria o succhi appena preparati di sedano e carota.
Un magnifico riequilibrante della sudorazione, specialmente femminile, è l'infuso di salvia e limone: lasciare dieci foglie di salvia fresca o un cucchiaio di salvia essiccata per dieci minuti in una tazza di acqua bollente, filtrare e appena il liquido è tiepido aggiungere il succo di mezzo limone, se abbiamo la fortuna di disporre di limoni non trattati e di provenienza certa (leggi “del tuo orto o balcone”) possiamo anche far bollire le scorze, solo la parte gialla, insieme all'acqua da versare sulle foglie, per ricavare dal frutto il massimo dei componenti essenziali.
Infine, ricordiamoci che anche un
abbigliamento più consapevole può aiutare a ripararci meglio dal
caldo eccessivo: prediligiamo indumenti di colore azzurro,
rinfrescante, bianco, fotoriflettente, o verde, riequilibrante, in
fibre naturali come cotone, lino e seta, traspiranti, schermanti e
infinitamente più piacevoli a contatto con la pelle. A chi storce il
naso al pensiero di dover stirare montagne di capi spiegazzati, in
effetti una pratica di per sé poco gradevole anche togliendo la
calura di questo periodo, mi piace ricordare che lo “stropicciato”
è un vero e proprio effetto creato, talvolta artificialmente, nei
filati di pregio: si chiama froissé ed è soggetto ad alti e
bassi come tutte le mode, ma nulla vieta di farlo diventare quel
tocco in più nel proprio personale stile di vestire consapevolmente.
Mariavittoria
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