Noi
non siamo esseri umani
che
vivono un'esperienza spirituale.
Noi
siamo esseri spirituali
che
vivono un'esperienza umana.
Pierre
Teilhard de Chardin
Nel mio post precedente
ho ricordato che Il karma non esiste, perché per quanto
accattivante, l'idea di karma e reincarnazione è soltanto l'ennesimo
esempio delle tante convinzioni arbitrarie nelle quali gran parte
dell'umanità indugia da millenni, incantata dalla propria immagine
riflessa, a causa di una conoscenza ancora superficiale delle proprie
effettive peculiarità, nonché delle inestimabili potenzialità
evolutive racchiuse in ogni individuo.
Non intendo dirimere la
questione in termini filosofici, non avrebbe senso, dal momento che
proprio come i gusti anche le convinzioni personali non si discutono.
Tuttavia è sufficiente porsi una semplice domanda: la reincarnazione
aggiunge veramente un tassello significativo alla coscienza
dell'individuo o è solo idea da collezionare insieme agli altri
trofei di un'erudizione vuota e inconcludente? Non sarebbe più
evolutivo imparare ad utilizzare la mente per imparare a conoscersi
e vivere adesso, anziché lambiccarsi il cervello riguardo
a possibili o probabili vite passate, future o in altri mondi?
Siamo qui, e non è certo
un caso. Un'incarnazione umana rappresenta un'opportunità unica per
lo sviluppo cosciente dell'essere: dal momento della nascita e per
tutta la durata della vita terrena l'essere umano ha la possibilità
di rendersi consapevole della propria esistenza, sviluppando la
coscienza di un individuo senziente e forse perfino qualcosa in più.
Il contatto con la materia fornisce l'attrito necessario per
innescare la scintilla di consapevolezza che porta alla certezza
della coscienza IO SONO, una fiamma inestinguibile. Da quel momento
l'essere umano costruisce la propria individualità, esprimendo
talenti e vivendo esperienze che proseguiranno anche dopo il
passaggio chiamato morte. L'anima difatti è immortale e il
suo viaggio rappresenta un eterno presente di infinite possibilità
da realizzare. D'altro canto, anche l'apparato psicofisico umano è
una realtà complessa che una volta animata consente di vivere
coscientemente un'esperienza unica e irripetibile nella materia.
Il fine di una vita
consapevole potrebbe essere il proprio miglioramento costante, non
tanto perché qualcosa di sé vada corretto, quanto per onorare quel
sano impulso all'autoperfezionamento, o meglio alla rettificazione,
che muove l'intera creazione in una spirale evolutiva d'intensità
crescente, dalle viscere dell'immanifesto al cuore pulsante del
nostro universo.
Alla luce della
consapevolezza, smetti di arrancare nel vano tentativo di essere
migliore e comincia a diventare semplicemente chi sei veramente: un
essere unico, che può davvero arrivare a forgiare il proprio
destino, raggiungendo la padronanza nella capacità di interpretare
attivamente il ruolo di scrittore e attore della storia immortale e
infinita che chiamiamo vita.
Mariavittoria
RICONQUISTA IL VERO POTERE
"Voi attirate e manifestate ciò che corrisponde al vostro stato interiore."
Nessun commento:
Posta un commento