giovedì 24 gennaio 2019

La mente resiliente



Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni.
La Tempesta, William Shakespeare

Uno dei compiti precipui delle grandi menti è porre sotto gli occhi di tutti le verità universali, immortalandole con parole memorabili. Così Prospero, non a caso un mago, nella Tempesta ci ricorda quale è il vero tessuto della trama della nostra esistenza. Quando dormiamo certamente non cessiamo di esistere e la vita onirica spesso è più vivida e comporta degli effetti più tangibili del nostro vissuto ordinario da “svegli”. La coscienza infatti non dorme mai, nell'essere umano sappiamo che viaggia e fa esperienza tra la realtà della consapevolezza ordinaria (la vita quotidiana) e gli altri piani dell'esistenza in cui tutto, comunque, è energia e informazione. Il corpo riposa e nel sonno si rigenera, la mente invece, da non confondere con il cervello, non si ferma mai, perché per essa, che è un puro sistema organizzatore, l'inattività equivarrebbe alla fine della propria esistenza.



La mente è informazione organizzata veicolata dall'energia e plasma la materia (energia condensata), e poiché tutto nell'universo è energia (rarefatta o condensata in materia), i nostri corpi e tutto il nostro mondo sono un prodotto, più o meno consapevole, della mente, che sia la mente individuale localizzata in quello che definiamo “io”, o le menti collettive responsabili dell'ordine della vita (sintropia) a livello planetario, galattico, universale, ecc.



Una mente resiliente non si limita a reagire, perché essa è in grado di elaborare una risposta appropriata agli stimoli che riceve e, ancor prima, opera delle scelte consapevoli nel selezionare la natura, qualità e quantità di stimoli cui prestare attenzione (ovvero energia). Diventando resiliente, ovvero orientata al benessere autentico e sostenibile, la mente si rivela la migliore signoria dell'evoluzione e fautrice degli intenti creativi della coscienza.



Lo sviluppo sostenibile delle potenzialità della mente è il punto di svolta nella gestione metafisica della realtà. D'altro canto, la scienza si avvicina sempre di più agli insegnamenti mistici, pur mantenendo il proprio linguaggio specialistico, per colmare la lacuna tra antica sapienza e evidenza empirica. Quest'anno il nostro viaggio tra scienza e conoscenza riguarderà le avanguardie della prima e gli aspetti più reconditi della sapienza universale per progredire insieme sulla via della condivisione. Iniziamo considerando gli insegnamenti presentati dal Dottor Gian Piero Abbate (fisico e teologo), che in questo video condensa gli elementi più innovativi della ricerca attuale nei campi della fisica e della biologia, senza trascurarne le connessioni con gli insegnamenti esoterici tradizionali. Per agevolare la visione, riporto per intero la breve descrizione introduttiva dell'intervento, inoltre ho segnalato i punti salienti della lezione in una scaletta dei contenuti.

“La teoria dei campi informazionali. Attivare il nostro corpo diventa una possibilità scientifica basata su una visione organica quantisticamente evoluta alla comprensione dell'Universo. La Fisica si sta ampliando all'informazione, in una dimensione dove non esistono spazio e tempo.”
7:13 – La composizione dell'universo
14:59 – La fisica informazionale indaga la manifestazione della materia
26:28 - La biologia dell'immortalità
36:32 – Passato, presente e futuro racchiusi nel DNA
43:23 – 2 tipi diversi di acqua nel corpo umano
58:19 – Conclusioni teologiche-spirituali
1:00:38 - Conclusioni fisiche-scientifiche



La coscienza è per sua stessa natura ricolma di informazione, sta alla mente resiliente vagliare e discriminare tra ciò che è benefico (sostenibile e costruttivo) e ciò che aumenta il caos (entropia) dell'illusione. La mente resiliente scegliendo per bene si pone come spartiacque decisivo tra evoluzione ed estinzione.
Mariavittoria



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Le sequenze numeriche di Grigori Grabovoi in musica.
Come attivare il Divino in noi e rigenerare il corpo attraverso la musica

Da recenti studi si è scoperto che l'acqua del nostro corpo è suddivisa tra un 60% di H2O e un 40% di H3O2, detta acqua endogena. Quest'ultima si presenta sotto forma di gel e avvolge il DNA. Costituisce il mezzo di collegamento tra il DNA e il mondo esterno, e viceversa. Le musiche di questi CD operano proprio sull'acqua endogena, per riportare le cellule alla loro integrità e piena funzionalità. Non si tratta solo di modificare le imperfezioni, ma di prevenire le cause che creano disfunzioni o disturbi di ogni tipo. Inoltre questo permette di ringiovanire il corpo, migliorando anche funzioni quali la vista o l'udito.”

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