8° passo del percorso di orientamento metafisico
Quello che possiamo cambiare sono le nostre percezioni
che hanno l'effetto di cambiare tutto.
Donna Quesada
Dopo la pausa estiva e nonostante i recenti trascorsi, riprendono a pieno ritmo le attività lavorative, scolastiche, accademiche e perfino ricreative, con la rinnovata offerta di corsi e di eventi a cui potersi iscrivere e partecipare.
C'è la voglia di ricominciare, o quantomeno di recuperare e mettere a frutto le energie ricaricate durante la stagione più calda. In effetti, l'equinozio ci indica che è tempo di riprendere il cammino e di marciare spediti fino alle porte dell'inverno, ma ripartire non è facile, specialmente se siamo giunti alla consapevolezza che qualcosa proprio non va.
Guadagnare per consumare a oltranza è un circolo insensato, un obiettivo fallace, al pari del successo conseguito a scapito della propria salute. Non sorprende che in questo mese esplodano le manifestazioni di disagio psicosomatico; l'anima prova a ribellarsi alle forzature di una mente trainata da logiche innaturali e distruttive accendendo campanelli d'allarme nel corpo fisico ed emotivo, essa richiede ascolto interiore e attenzione profonda.
È esattamente questa maggiore avvedutezza che ci avrebbero dovuto insegnare l'emergenza sanitaria e la conseguente, più che prevedibile, crisi economica, con tutto il loro carico di incertezze e di avversità, prove che ci obbligano a guardare in faccia la realtà della nostra vita, prendendo atto di quali sono le vere priorità.
In ogni circostanza, i Maestri hanno sempre insegnato che l'emergenza (come indica l'etimologia della parola stessa) ha un effetto molto simile al denaro sull'uomo occidentale: non lo cambia, semmai lo rivela a se stesso e al mondo.
Ogni volta che dobbiamo attingere a nuove risorse esprimiamo una parte di noi solitamente nascosta dalla maschera sociale che con tanta fatica ci ostiniamo a indossare e proteggere, l'immagine di noi stessi che lasciata senza remore inesorabilmente si sostituisce alle istanze dell'anima sul palcoscenico della vita.
Non a caso, l'enfasi sul denaro e sullo stato di emergenza pressoché costante diffuso dalle comunicazioni di massa scaturisce da una società che bandendo il senso intrinseco del sacro ha finito con l'idolatrare l'esteriorità, al punto da spingere gli individui a sacrificare la propria unicità, vendendosi letteralmente l'anima, pur di salvare le apparenze, anche solo per mantenere l'impressione di condurre una vita normale o di successo.
L'idea stessa di normalità è un concetto aberrante, un tranello mentale che induce all'omologazione, antitesi per eccellenza della biodiversità che in natura è la chiave della prosperità delle specie in un insieme armonico rivolto all'evoluzione.
A ben vedere, anche il pensiero di poter davvero “condurre” la propria vita è assurdo e non può che portare infelicità. È vero che nelle scelte compiute ogni giorno, piccole o grandi, tu manifesti parti di te che hanno un destino e che come tali ti conducono verso una meta, ma credi davvero di poter dirigere la tua vita come si guida un automobile?
Se consideriamo la vita come l'oceano sconfinato dell'esistenza, certamente in esso noi non siamo barche, non siamo manufatti inerti, bensì gocce, molecole intrise di vitalità che insieme creano onde e correnti dotate di intelligenza e destinazione proprie.
È ora di abbandonare una volta per tutte il pensiero egocentrico secondo cui devi far “funzionare” la tua vita, perché tu non sei una macchina che va aggiustata e rimessa in carreggiata e certamente non lo è l'esistenza.
Esiste un'intelligenza sottile, spesso invisibile e insondabile, che muove l'esistenza, ed è a questa forza indomita, a questa saggezza recondita che devi riconnetterti per orientare la tua vita verso l'autentica realizzazione.
Ti invito a riscoprire in te la voce che incessantemente ti esorta a seguire quella corrente e ad assecondare il ritmo naturale degli eventi. Abbi fede negli eventi che si presentano a te, fede nonostante tutto, per il semplice fatto di essere in vita e quindi di avere un compito da svolgere, (diventare te stesso) e non limitarti mai alle apparenze.
Per farlo, è necessario abbandonare l'ansia di arrivare, quella pressione interiore che ci sprona a volere sempre di più e a dare più importanza al risultato che al percorso svolto per ottenerlo.
Nella modalità operativa della nuova era, un'epoca più sostenibile ed equa, non è ammissibile che il fine giustifichi i mezzi, semplicemente perché questo modo di pensare e di agire ci ha portati alla deriva, sia spiritualmente che tecnologicamente, e non possiamo permetterci altri passi dissennati verso il baratro incombente.
Sì, andando in quella direzione, facendo ostinatamente finta di niente, la catastrofe sarà imminente. La buona notizia è che c'è ancora tempo, per ciascuno di noi, per fermarsi, accorgersi dell'errore e cambiare direzione.
Un passo fondamentale per lasciare andare l'ansia da prestazione che attanaglia l'individuo alle prese con la nostra società, consiste nell'abbandonare la logica perversa e distruttiva della competizione e abbracciare quella inclusiva e costruttiva della cooperazione ad ogni livello. Puoi iniziare subito, smettendo di farti la guerra.
Smetti di cercare di difendere una certa immagine di te (vincente, perfetta...) che ammette soltanto il successo, questo tipo di successo ad ogni costo rima con decesso, ti conduce all'esaurimento, perché è soltanto accumulo di oggetti e di sensazioni transitorie, un appagamento di desideri inesauribili che ti logora nell'anima e distrugge la tua integrità.
Abbandona la chimera del “devo essere/avere questo o quello...” e abbraccia la via del “voglio essere pienamente me stesso”.
MEDITAZIONE PER LASCIARE ANDARE STRESS E TENSIONI
Ascolta la breve riflessione di Selene Calloni Williams sulle immagini e pratica la celebrazione della vita nelle sue fasi quotidiane di transizione (quando mangi, quando ti svegli, quando ti addormenti).
Il codice che sequenzia la tua vita deve essere naturale. Entra nella foresta immaginale seguendo la voce di Selene, cambia la tua percezione della realtà e liberati dall'ansia mentale e dalla tensione psicofisica.
Respira e lascia andare. Respira consapevolmente, consenti anche al tuo corpo di tornare a fluire, seguendo il ritmo naturale della vita e degli eventi che si rivelano a te.
Nessuna pratica ti porterà più vicino a te stesso del lasciare andare, del concederti di scorrere liberamente come acqua di fiume, come ogni energia fa spontaneamente.
La seguente sequenza fluida di yoga sciamanico è l'ideale da svolgere al mattino, almeno per tre volte, in piena consapevolezza. Presta attenzione al respiro, in particolare espira con forza, emettendo l'aria dalla bocca, anche sonoramente.
Lascia andare! Quello che sei veramente si rivela per sottrazione, non devi aggiungere niente che non sia l'espressione autentica di te stesso.
Bastano pochi minuti per ritrovare l'armonia delle energie interiori ed esteriori, è fondamentale mettersi in ascolto della propria interiorità e rilasciare ogni tensione, specialmente quelle derivanti dalle memorie traumatiche immagazzinate in profondità nel corpo e quelle dovute alle manifestazioni di noi che rifiutiamo di accogliere e ci ostiniamo a reprimere nella psiche.
Abbraccia la tua unicità, che è una danza di luci e di ombre.
In sottofondo, per la tua meditazione rigenerante, dopo aver lasciato andare stress e tensioni, puoi utilizzare questa traccia audio. Siedi comodamente e lasciati trasportare nella dimensione metafisica.
L'animale guida di questo passo è il delfino, Maestro della gioia. La pura gioia o entusiasmo, da non confondere con l'euforia (un'emozione disarmonica) è un sublime indicatore di autenticità e come tutte le emozioni superiori non conosce opposti. Ciò che ti dà gioia vibra all'unisono con la tua anima, alimenta la tua naturale vitalità e ti riconnette all'essenza più intima dello spirito: il piacere immoto e imperituro di essere.
I kahuna, sciamani hawaiiani, raccontano che l'uomo è il sogno del delfino; esiste un legame sottile e una forte affinità, rintracciabile perfino a livello anatomico, tra l'essere umano e questo cetaceo dotato di grande intelligenza, compassione e instancabile allegria. Il delfino non può che suscitare simpatia ad un cuore aperto ed esercita un effetto terapeutico di riequilibrio delle emozioni e delle energie psicofisiche anche nei soggetti più restii.
Il delfino, acrobatico abitatore del mondo che si dipana tra gli abissi e il cielo, ti insegna la libera espressione delle emozioni (equilibrio dell'elemento Acqua) e l'utilizzo spensierato dell'intelligenza comunicativa (equilibrio dell'elemento Aria), come tutti i Maestri può farti visita in sogno e accompagnarti nelle tue meditazioni.
Mariavittoria
PSOAS
"Nella prima e seconda parte del libro (relative agli aspetti fisici ed emozionali), spiegando le varie connessioni dello psoas abbiamo avuto la riprova della inequivocabile relazione tra la chimica del cervello e la nostra salute fisico-emotiva. Sapendo che lo psoas è localizzato nel plesso solare, come potrebbe questo muscolo non essere anche collegato ai chakra spirituali e al loro effetto sul benessere e l'intenzione della persona? Tuttavia, quando non è contratto, lo psoas non è un trasmettitore di energia, ma piuttosto un abilitatore."
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