venerdì 22 ottobre 2021

L'energia di Plutone

 21° passo del percorso di orientamento metafisico

Agiamo nell'Ombra

per servire la Luce.

Il Credo


La forza ctonia plutoniana agisce in profondità, animando tutto ciò che rimane nascosto e invisibile al mondo della superficie. 

Occorre essere consapevoli dell'importanza fondamentale di questa energia dirompente che prelude ad ogni nuovo inizio e alimenta le manifestazioni più drammatiche della realtà: in un universo in cui nulla si crea e nulla si distrugge, poiché tutto ciò che esiste si trova costantemente in trasformazione, demolire ciò che ormai è vecchio e obsoleto è una necessità imprescindibile per fare spazio a ciò che si manifesta di nuovo e più evoluto. 

 


Lo smantellamento di una forma è il processo alchemico trasmutativo propedeutico alla costruzione di un'altra: nel buio dello spazio profondo una stella muore e dalla sua esplosione prende forma una nebulosa, la culla di migliaia di nuove stelle; nell'oscurità della terra il seme si spacca e ne fuoriesce il germoglio di una nuova pianta... e così via senza soluzione di continuità, questo processo alchemico di rigenerazione avviene in ogni forma di vita che segue il proprio corso naturale.

Come lo Yin nei confronti dello Yang, il buio nutre e prepara la rinascita della luce che si rinnova continuamente. Che cosa accade invece, quando questo procedimento alchemico si ferma, se l'opera al nero non prosegue ed evolve nelle successive trasmutazioni? L'oscurità potenzialmente rigenerativa bloccata si ripiega su se stessa e inizia a stagnare e ad agire come forza regressiva e involutiva.

Il bruco rimasto chiuso nel proprio bozzolo marcisce: si è ritratto davanti alla sfida della vita che è per natura cambiamento e trasmutazione, opponendosi alla propria evoluzione, poteva diventare farfalla e librarsi in aria, invece ritornerà alla terra per nutrire i vermi.

Ecco che il lato oscuro della forza plutoniana ha preso il sopravvento: è il nulla dell'entropia distopica che avanza, i cui araldi sono quei poteri occulti intenti pervicacemente alla prevaricazione e alla manipolazione che oggi vediamo sistematicamente all'opera nel mondo, dediti incessantemente all'asservimento del genere umano e di tutti i deboli e gli indifesi. 

 

 

L'attuale frangente della fase di transizione è fortemente plutoniano: avrai notato che la parola chiave delle prime evidenti mobilitazioni della coscienza di massa è libertà, un diritto inviolabile che oggi sembra vacillare davanti alle logiche dell'asservimento volontario perpetrato in nome della scienza.

A chi ha spirito di osservazione o quantomeno buona memoria, non sfuggirà che fino a poco tempo fa erano i credo religiosi ad animare lo scontro, oggi viviamo in un mondo in cui ai più sembra perfettamente normale aderire a decisioni estremiste asserendo di “credere nella scienza”, una mera contraddizione in termini che viene propugnata come un assioma indiscutibile con lo stesso fervente fanatismo dei portavoce dei dogmi religiosi. 

Stiamo assistendo alla creazione sul piano mentale di una nuova divinità: l'ennesimo simulacro cui affidare le proprie ansie esistenziali. Nondimeno le forze liberatrici non hanno mai smesso di operare nel mondo.



Considerando il pantheon mondiale, la divinità plutoniana più venerata è Shiva, il distruttore dell'ignoranza instillatrice nei cuori del duplice veleno di paura e attaccamento, oggi più che mai efficaci nel piagare l'umanità sotto forma di indifferenza e materialismo, precisamente ciò che consente al consumismo e ai meccanismi della tecnocrazia produttrice delle politiche di asservimento globale di schiacciare l'anima umana, inchiodata alle esigenze velleitarie di una macchina biologica dissennata disposta a tutto pur di sopravvivere, ovvero pronta a farsi schiavizzare pur di sfuggire a quella imprescindibile fase di trasmutazione che è la morte.

Nella tradizione sciamanica si ricorda che la vera vita è la seconda. Innumerevoli sono gli esempi nel mito e nella storia tesi a ricordarci che per maturare è necessario scendere negli abissi e incontrare l'ombra.

È nella dimensione ctonia che scompare l'ingenua fanciulla per riemergere come regina al di là del bene e del male terrestri (Persefone-Kore-Proserpina, la più bella e potente tra le dee greco-romane perché abitatrice dei due mondi e signora dell'aldilà); Gesù è morto inchiodato alla croce-materia dell'ignoranza e della paura umana e risorto nella pienezza dello Spirito Santo per prendere posto tra i grandi maestri dell'umanità.

Per quanto si presenti in svariate forme differenti, il varco al quale l'ombra attende è sempre lo stesso bivio: procedere lungo il retto cammino verso la luce, anche quando è rimasto solo un angusto pertugio tortuoso, o retrocedere e sprofondare nel mare dell'inconsapevolezza in cui si inabissano le coscienze perdute.

 


Evoluzione o estinzione della coscienza? Dal punto di vista metafisico, puoi scoprire verso quale meta stai camminando considerando il tuo rapporto con i messaggeri dell'energia di Plutone: morte e ricchezza.

Ogni incarnazione ha inizio con l'ingresso dentro a un corpo che fisicamente passa dal buio indifferenziato del grembo materno alla luce individualizzata del mondo: nascere significa letteralmente venire alla luce, e dunque morire non è che un passaggio verso un'altra luce, un'opportunità per compiere un salto evolutivo di coscienza, simile a quelle fasi di trasmutazione altrettanto potenti e plutoniane conosciute come morti in vita di cui le iniziazioni costituiscono un aspetto ritualizzato.

L'anima sa che la vita è mutamento, anzi, accoglie ogni incarnazione come singolare opportunità di trasmutarsi per evolvere attraverso le prove e gli insegnamenti della ruvida scuola della materia.



Solo chi ha dimenticato il contatto con l'anima, rinnegando la verità eterna fino al punto di dimenticarsi chi è veramente, teme la morte e la rifugge ad ogni costo, placando l'ansia e il malessere esistenziale attraverso l'accumulo di possedimenti, fama e altri analoghi raggiungimenti superficiali e transitori.

Che cosa si debba intendere per transitorio è presto detto: tutto ciò che non potrai in nessun caso portare con te dopo la morte.

La paura della morte è stata vinta più di duemila anni fa grazie all'insegnamento e all'esempio, tra gli altri, di Gesù Cristo, sempre limpido e diretto nell'affermare la verità:

E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita?

(Matteo 6:27)

Un cristiano che abbia paura della morte o che si lasci ossessionare dalle questioni mortali è come un rettile al comando di una nazione: un'aberrazione incosciente, un'allucinazione distopica che svanirebbe come fanno gli incubi al mattino se solo gli esseri umani osassero svegliarsi.

Riflettiamo insieme su cosa sia oggi la vera ricchezza:

  • Avere un apparato psicofisico sufficientemente sano da non dover ricorrere a farmaci e servizi ospedalieri.

  • Avere la capacità di farcela in ogni situazione dando il meglio di sé.

  • Avere una rete di contatti fatta di persone in carne ed ossa, su cui poter contare anche in caso di necessità.

  • Avere ben presente la voce della propria guida interiore che dispensa il giusto consiglio anche quando è controproducente o impossibile chiedere aiuto ad altri.

  • Avere l'irremovibile certezza che l'anima ha scelto di vivere appieno questa incarnazione, con tutto ciò che comporta.

  • Avere la pace dentro, anche quando tutto sembra crollare (compreso il corpo fisico).

  • Dimorando nella tranquillità e nella consapevolezza, avere solo sentimenti di fratellanza e compassione nei confronti del prossimo e di tutti gli esseri viventi.

  • Avere la netta percezione di essere una goccia in un mare infinito e che insieme ad altre gocce si può sostenere l'onda dell'evoluzione umana.

Salute, resilienza, amicizia solidale, spiritualità, fede, pace interiore, amore incondizionato, sintonia cosmica... sono questi i componenti della vera ricchezza che niente e nessuno potrà toglierti, mai.

La vera ricchezza è avere in abbondanza tutto ciò che non si può comprare e per cui vale davvero la pena di vivere.

In preparazione alla meditazione dell'energia di Plutone, ti invito a riflettere sul significato profondo della morte e della ricchezza, lasciandoti guidare dalle note di una melodia che drena le energie stagnanti dal secondo chakra da cui scaturisce l'energia creativa.


Una volta sbloccata, è proprio l'energia plutoniana che ti consente di attingere all'audacia, prerogativa di ogni libertà e vera ricchezza, perché solo andando in profondità nei recessi dell'animo arriverai a comprendere le origini delle tue paure e la nuda verità che accomuna ogni anima risvegliata:

Per quanta paura tu possa provare, ci sono cose più importanti della paura e non hanno prezzo.

Farsi animare da questa profonda consapevolezza plutoniana significa vivere intensamente e andare oltre ogni apparenza. Apri il terzo occhio, lasciando fluire liberamente l'energia dal secondo chakra al sesto, il ricettore dell'intuizione profonda.


 

Nella società odierna, costruita attorno alla vuota superficialità dell'apparire ad ogni costo, i plutoniani incutono fastidio e timore: con perniciosa perizia rigirano il coltello nelle piaghe dei corpi ottenebrati, insinuandosi tra le crepe dell'ego fino a farlo cadere in pezzi, fino a quando il grido di dolore dell'anima sarà così insopportabile da costringere la coscienza a svegliarsi.


MEDITAZIONE DELL'ENERGIA DI PLUTONE

N.B.: vedi le indicazioni preliminari valide per tutte le meditazioni per contattare le energie transpersonali (Meditazione dell'energia di Urano).

Tutti i fenomeni naturali emergono da movimenti invisibili o nascosti in profondità. Non puoi vedere queste grandi forze all'opera, ma ne puoi osservare gli effetti.

Sei disposto a fidarti dell'invisibile e dell'indimostrabile? È la fiducia nell'intelligenza universale che conferisce perseveranza e durevolezza davanti all'ignoto avvenire. Tale fiducia scaturisce da una buona connessione con la propria Ombra, il corpo di bardo che ci completa in quanto esseri al contempo morenti e viventi, in cui le energie visibili e invisibili si compenetrano amorevolmente e cocreano la realtà manifesta.

Con questa meditazione ci immergiamo in profondità, perché la forza e il nutrimento stanno nelle radici.

Grande importanza riveste come sempre la respirazione, infatti respirare è vivere, ma anche un certo dinamismo nella postura durante la pratica, per favorire la circolazione dell'energia.

Il luogo ideale per praticare questa meditazione è il prato o la nuda terra ai piedi di un grande albero, se ciò non ti è possibile, recati in un luogo tranquillo privo di interferenze elettromagnetiche; se ti trovi al chiuso, brucia incenso naturale di ginepro o di sandalo.

  • Inizia risvegliando l'energia con cinque minuti di shaking intenso: in piedi, tenendo i piedi alla stessa ampiezza delle spalle, le ginocchia leggermente piegate e le braccia rilassate, saltella sul posto, alzandoti sulle punte dei piedi per poi ricadere sui talloni, scuotendo tutto il corpo. Il movimento che ti anima parte dai piedi e sale come un'onda, fino alla testa, per poi ridiscendere nuovamente. I tuoi occhi sono aperti e i muscoli rilassati (anche la mandibola). Mantieni un ritmo sostenuto (respira profondamente dal naso) continua a scuoterti e lascia che il corpo si muova e sussulti liberamente, puoi aiutarti a completare questa prima fase seguendo il ritmo di una traccia musicale corroborante della durata di circa cinque minuti come questa:



  • Consenti al corpo di accasciarsi, sdraiandoti in posizione supina, con le gambe e le braccia rilassate. Chiudi gli occhi e lasciati avvolgere dall'oscurità. Seguendo il ritmo naturale del tuo respiro entra in profondità dentro di te.

  • Visualizza il tuo corpo sdraiato ai piedi di un grande albero, porta l'attenzione in basso, alla periferia inferiore del tuo profilo e senti il contatto con la terra. Immagina di sprofondare lentamente nel terriccio odoroso.

  • Lentamente il tuo corpo sprofonda, scendendo sempre di più nella terra che ti avvolge completamente tra le radici del grande albero. Qui regna l'oscurità.

  • Ascoltati in profondità, accogli le emozioni che si manifestano e concediti tutto il tempo necessario per viverle pienamente.

  • L'oscurità soffice e odorosa della terra ti avvolge completamente, rigenerandoti in profondità. Apri i sensi sottili e lasciati penetrare dall'energia della terra.



  • Lentamente riemergi dal terreno, risali in superficie ed ecco che il tuo corpo e di nuovo sdraiato ai piedi del grande albero. Concediti qualche istante di riposo, poi lentamente muovi le dita dei piedi, poi quelle delle mani e rimanendo ad occhi chiusi portati in posizione seduta a gambe incrociate, con la schiena diritta e le mani posate in grembo con i palmi rivolti verso il tuo ombelico, la sinistra sopra la destra.

  • Pronuncia mentalmente il mantra dell'impermanenza di tutte le cose APPARE SCOMPARE, sintonizzandoti con la transitorietà di tutte le forme manifeste.

  • Lentamente davanti a te il tuo occhio interiore visualizza l'immagine di una figura umana, è la tua Ombra, identica a te ma speculare, che ti osserva seduta proprio davanti a te. Continua a ripetere il mantra dell'impermanenza e nota come la tua Ombra e il tuo stesso corpo cambiano consistenza e si compenetrino leggermente ad ogni respirazione.

  • Entra nello spazio liminale che ti separa e ti connette alla tua Ombra seguendo il ritmo naturale del tuo respiro. Inspira SO, espira HAM:



  • Ora hai ristabilito la connessione consapevole con la tua Ombra, il corpo di bardo che ti completa e custodisce per te le tue ricchezze invisibili. Impegnati a portare questa consapevolezza nella vita quotidiana. Ogni volta che te ne ricordi, recita mentalmente il mantra dell'impermanenza di tutte le cose APPARE SCOMPARE e prendi contatto con la tua Ombra, la parte di te che ti accompagna oltre la soglia del visibile.

La consapevolezza profonda e universale dell'impermanenza e della transitorietà di ogni manifestazione mortale è una fonte inesauribile di saggezza: si narra che re Salomone avesse un anello magico dal quale non si separava mai, da cui traeva costantemente ispirazione per le sue sagge decisioni e che recava incisa la scritta Anche questo passerà.

È il medesimo monito sull'impermanenza di cui è permeato il messaggio del Libro di Qoelet, riassumibile nel celebre incipit vanità delle vanità, tutto è vanità (Ecclesiaste 1:1). Segue un passo altamente poetico che parla all'anima risvegliata:

                  Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno per cui fatica sotto il sole?

                  Una generazione va, una generazione viene
                  ma la terra resta sempre la stessa.

                 Il sole sorge e il sole tramonta,
                 si affretta verso il luogo da dove risorgerà.

                Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana;
               gira e rigira e sopra i suoi giri il vento ritorna.

              Tutti i fiumi vanno al mare,
              eppure il mare non è mai pieno:
              raggiunta la loro meta,
              i fiumi riprendono la loro marcia.

             Tutte le cose sono in travaglio
             e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.

             Non si sazia l'occhio di guardare
            né mai l'orecchio è sazio di udire.

           Ciò che è stato sarà
           e ciò che si è fatto si rifarà; non c'è niente di nuovo sotto il sole.

        (Ecclesiaste 1:3-9)

Tutto ciò che è mortale e terreno è destinato a perire. La vera ricchezza immortale in definitiva è amore e resilienza, da cui il motto di progetto Vajra Vivere Amare Conoscere: vivere davvero, non limitandosi a sognare, presuppone resilienza, ovvero capacità di rispondere con un adattamento evolutivo a ogni sollecitazione, e la vera conoscenza, incontro di saggezza ed esperienza, è solo un altro volto dell'amore.

Nero è il colore in risonanza con l'energia plutoniana, ossidiana e corniola sono le pietre che ci sintonizzano su questa forza ctonia da comprendere e pacificare in noi stessi per non finire travolti dalle sue prorompenti e incontenibili manifestazioni esteriori apportatrici di morte e distruzione.

Mariavittoria


LA PULSAZIONE TANTRICA

L'energia umana. Dalle radici umane alla fioritura spirituale

 


Tutti siamo stati repressi, tutti indossiamo un'armatura e tutti possiamo usare gli stessi fondamentali principi della respirazione e del movimento per riprenderci la nostra energia e ristabilire una pulsazione sana nel corpo.”

Questo libro, scritto, redatto, tradotto e rivisto da allievi diretti di Osho, è un classico tra i manuali energetici che presentano il complesso e delicato lavoro di rilascio delle emozioni represse, partendo dal presupposto che sia proprio questa repressione a rendere gli esseri umani prigionieri di uno spietato sistema di asservimento globale che si autoalimenta a causa dell'inconsapevolezza degli individui che vi si trovano intrappolati.

Non è un caso che due dei principali maestri dell'autrice, Osho e Wilhelm Reich, entrambi pionieri e massimi esponenti nel loro settore di ricerca, morirono a seguito della detenzione e delle misure oppressive cui furono sottoposti negli Stati Uniti d'America: erano instancabili ricercatori della verità, incorruttibili nella loro missione di liberare le coscienze e come tali vennero prima ferocemente perseguitati e poi subdolamente eliminati. Nonostante ciò, la loro opera fondamentale non può essere fermata perché si rivolge all'essenza umana, alla scintilla di libertà gioiosa e inestinguibile che alberga in ogni cuore.

Il messaggio di Reich al mondo è che questo processo di civilizzazione si è spinto troppo oltre nella direzione del controllo emozionale. Il costo, in termini di creazione di esseri umani nevrotici incapaci di godersi veramente la vita, è troppo alto. Ciò è particolarmente vero oggi. Con lo sviluppo della scienza l'uomo ha ingegnosamente creato un mondo confortevole, pieno di meraviglie tecnologiche che rendono il lavoro più facile e offrono ogni genere di piacevole attività, ma il parallelo appiattimento della forza vitale ci ha reso quasi incapaci di godere di ciò che abbiamo raggiunto. Se vogliamo ritrovare l'amore per la vita dobbiamo riappropriarci delle nostre emozioni.”

La sedicente società civile esige un prezzo da tutti coloro che desiderano farne parte, una sorta di contrazione e ritrazione dalla vita, ed è un costo che ancora oggi, nonostante tutto, alcuni valorosi considerano insostenibile. Ad ogni modo, le emozioni sono potenti correnti di energia che quando vengono represse o costrette si somatizzano, con pesanti ripercussioni a livello psicofisico e spirituale.

Se i nostri muscoli si abituano a irrigidirsi e a contrarsi, la nostra energia, non potendo fluire liberamente attraverso il corpo, si ritira dando origine a un modello di vitalità ridotta che può durare per tutta la vita.”

Da questo modello di vitalità ridotta, inteso come sostanziale rattrappimento del potenziale vitale dell'individuo, generalizzato e considerato come la norma cui attenersi è facile passare a quello di cittadinanza ebete, consumatrice acritica totalmente asservita al sistema dominante, che è precisamente il risultato più comune di ogni civiltà fondata su un atteggiamento prevaricatore nei confronti della natura.

L'autrice è comunque fiduciosa nelle risorse di autoguarigione riattivabili dagli esseri umani sotto la guida di un terapeuta esperto e dedica ampio spazio alla descrizione degli esercizi di rilascio emozionale che si avvalgono delle conoscenze e delle tecniche tratte da diverse discipline (posizioni di bioenergetica, tecniche reichiane, meditazioni di Osho...).

Una volta che le emozioni negative sono state identificate, possiamo affrontarle nei modi già descritti: la rabbia può venire forzatamente espulsa battendo i pugni sul materassino, scuotendo la testa e gridando; la paura può essere rilasciata attraverso urla acute e lacrime; il dolore attraverso il pianto. Quando il canale dell'espressione è libero anche i sentimenti cosiddetti 'positivi' possono fluire: la rabbia lascia il posto all'amore, la paura si dissolve nella fiducia, il dolore si trasforma in gioia! Il centro del cuore comincia a pulsare in modo più naturale quando la sua energia si espande.”

Naturalmente, la terapia neoreichiana, costellata da pratiche insolite apparentemente bizzarre, non è per tutti, ma questo non esclude la possibilità di avvicinarvisi anche solo per consentire all'ombra di manifestarsi. In effetti, mentre coloro che vi si applicano con coraggio e apertura possono ottenere risultati di primaria importanza, coloro che vi si accostano animati da sincero interesse ma senza addentrarvisi hanno l'occasione di comprendere meglio l'energia che li anima e anche questo è un risultato di qualche rilevanza ai fini dell'evoluzione umana: un piccolo passo verso un rapporto più genuino e diretto con la vita.

Usiamo la parola 'personalità' per descrivere il carattere di qualcuno, ed è significativo che originariamente il riferimento fosse a una maschera che copriva il volto; infatti è proprio questo che essenzialmente fa la personalità. […] Non c'è quindi da stupirsi se nei muscoli del viso, della testa e del collo si è accumulata una grande quantità di tensione. Ci sforziamo continuamente di controllare il volto, di creare e mantenere la giusta maschera sociale, di mostrare ciò che è accettabile e nascondere il resto.”


 

 

Nessun commento:

Posta un commento