domenica 22 dicembre 2019

Nel segno di Ea


L'umanità non potrà mai vedere la fine dei suoi guai
fino a quando gli amanti della saggezza
non arriveranno a detenere il potere politico
ovvero i detentori del potere non diventeranno
amanti della saggezza.
Platone



Il Solstizio d'Inverno avvia la fase ascendente di incubazione dell'energia solare, preparando il terreno in profondità per le trasformazioni venture, ma quest'anno inaugura anche un periodo molto significativo, foriero di novità potenzialmente eclatanti. 
Mi riferisco all'eccezionale congiunzione di pianeti in Capricorno: Sole, Giove, Saturno, Plutone, uno stellium cui si aggiungerà Mercurio alla fine del mese. Tutto questo è solo un assaggio di ciò che ci attende nel prossimo anno, in cui si verificherà una grande congiunzione che gli studiosi dei ritmi celesti non faticano a riconoscere come un segnale identificativo del momento di massima trasmutazione alla fine di un ciclo cosmico. 
Prima di considerare gli aspetti pratici di questo particolarissimo assetto celeste, ripassiamo un po' di storia archetipica (se non ti interessa puoi saltare i prossimi due paragrafi).



Nell'Antica Roma il Capricorno caratterizzò l'età augustea, un'espressione che etimologicamente equivale a “il tempo di colui che accresce la nazione esercitando l'autorità morale in virtù del favore divino” e che si ispira apertamente all'Età dell'Oro, regno di Saturno, governatore del Capricorno. 
È proprio sotto il segno del Capricorno che il senato attribuì a Ottaviano il titolo di Imperator Caesar Divi filius Augustus, e il primo imperatore romano, protagonista assoluto della propaganda globale rivolta a milioni di sudditi ai quali si presentava come Princeps (“primo e migliore di tutti”) e Pater Patriae, non mancò di sottolineare la sovranità del Capricorno su tutto il mondo conosciuto nelle effigi delle monete che si diffusero dopo la sua riforma (vedi quelle presenti nel Monetiere di Firenze) e di assegnare a diverse legioni come simbolo distintivo l'immagine del capro dalla coda di pesce, le cui sembianze indicano la duplice natura del suo dominio, una terrena, testarda e materialista, e l'altra acquatica, ascetica e spirituale. 
Per gli Antichi Greci la costellazione del Capricorno era stata creata da Zeus in ricordo delle metamorfosi di Pan, ma in realtà l'aspetto di questo animale mitologico è la diretta trasposizione di Suhurmash, “il pesce capra” sumero, la costellazione attribuita al dio Ea, “della casa d'acqua”.



È interessante notare l'enfasi che le tavolette sumere, riprese successivamente da caldei e ellenici, ponevano su tutti i fenomeni riguardanti l'acqua, dalle inondazioni alle siccità, che, in base a transiti planetari ben specifici, avrebbero potuto interessare il globo con particolare intensità sotto il segno del Capricorno. 
Altro elemento degno di nota si evince da fonti persiane, poi tradotte in greco, che assegnano a tale segno un influsso diretto sulla Siria, mentre, ricordiamolo, l'Italia è per tradizione dominio dello Scorpione, segno d'Acqua. 
Plutone, governatore scorpionico, come accennato è già in Capricorno, e Marte, che stando ai babilonesi si troverebbe in esaltazione proprio nel segno di Ea, dal suo domicilio scorpionico, in cui si trova attualmente, lo raggiungerà precisamente nel mese marziano dell'anno prossimo venturo: marzo 2020.



E quindi? Sembra proprio che l'orologio del firmamento stia segnando l'ora dell'impegno personale, formale e istituzionale nell'applicazione rigorosa e solenne di sani principi regolatori della vita pubblica e privata. 
I principali talenti del Capricorno sono appunto la disciplina, la perseveranza e il distacco, doti eminentemente razionali che devono assolutamente essere mediate dalla saggezza di un cuore aperto per non sottomettere la propria responsabilità all'ambizione spietata, al pessimismo e alla durezza che non solo costituiscono il lato oscuro di questo segno zodiacale, ma rappresentano una delle principali zone d'ombra dello Scorpione, in cui, tra l'altro, oggi si trova la Luna insieme a Marte, in opposizione a Urano in Toro. 
Non dimentichiamo che Nettuno è sempre nel suo domicilio in Pesci, a fare da sottofondo ad un'epoca di sedicenti portavoce del popolo e risolutori, il cui motto potrebbe essere “fate come dico e non guardate quello che faccio”, un messaggio idealizzato e sostanzialmente privo di soluzioni, ben diverso dalla condotta sobria e solidale della tanto annunciata e non ancora giunta era acquariana, in cui “i mezzi determineranno il fine” poiché in realtà è dalla bontà dei passi che compiamo giorno dopo giorno che si costruisce la qualità della meta da raggiungere. 
Venere però con l'inizio dell'inverno dal Capricorno è passata in Acquario, come a volerci incoraggiare a instaurare relazioni evolute, basate sull'amicizia e sul rispetto reciproco, anche se il cammino da percorrere verso il sodalizio universale è ancora arduo e insidioso.



Spetta a ciascuno di noi mantenersi saldamente sulla retta via, possibilmente senza lasciarsi distrarre dai professionisti dell'intrattenimento e imbrigliare nelle  trappole emotive, di cui ho già parlato. 
Visto che questo Sole in Capricorno si associa più che mai all'età aurea e per antonomasia è il mattino a portare sulla Terra il massimo di oro eterico, nella stagione in cui più si avverte la penuria di luce solare raccomando di rinvigorire l'aura e l'intero apparato psicofisico ricorrendo all'aromaterapia e all'automassaggio, ad esempio attraverso un breve rituale ayurvedico del risveglio che la naturopata remediana Rosa Massari illustra in questo video:


Rituale ayurvedico del risveglio dell'energia: stimolazione dei marma in 10 minuti

Dieci minuti dedicati al risveglio energetico alla mattina, uniti a dieci minuti di meditazione alla sera, possono essere sufficienti per mantenerci in uno stato di presenza in cui la mente rimane quieta e collegata alle ragioni del cuore, con risultati che vanno ben oltre la capacità di immaginazione umana. 
Pensando alla necessità di temprare la forza del Capricorno alla fiamma dell'Amore, mi sovviene l'introduzione della ballata cavalleresca di Marco Mengoni (nato il 25 dicembre) intitolata Guerriero:


                                                 Elevo questa spada attraverso il cielo

                                                 Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo

                                                Solo sulla cima attenderò i predoni

                                               Arriveranno in molti solcheranno i mari

                                               Oltre queste mura troverò la gioia

                                               O forse la mia fine comunque sarà gloria

                                              E non lotterò mai per un compenso

                                              Lotto per amore, lotterò per questo.


Tuttavia, il senso ultimo della parabola esperienziale nel segno di Ea mi sembra meglio espresso in un'altra canzone d'amore che nella sua semplice verità suona come un manifesto delle istanze della transizione aurea in corso:



Riporto una manciata di frasi, tratte da Tutto l'amore che ho, su cui vale la pena soffermare l'attenzione:
                                         
                                                Un prigioniero dentro al carcere infinito

                                                mi sentirei se tu non fossi nel mio cuore,

                                                starei nascosto come molti dietro a un dito

                                                a darla vinta ai venditori di dolore.

                                                ...

                                               Senza l'amore sarei solo un ciarlatano,

                                               come una barca che non esce mai dal porto.

                                                ...

                                               Considerando che l'amore non ha prezzo,

                                               lo pagherò offrendo tutto l'amore che ho.


Va da sè che la capacità di provare vero amore per qualcuno o qualcosa è una diretta conseguenza della capacità di dare e ricevere amore in se stessi, unica prova e condizione di un cuore aperto e pronto ad assumere il comando. Millenni addietro Platone enunciò lo stesso messaggio programmatico senza rime:


                                           Prima di pensare a cambiare il mondo, fare le rivoluzioni, 
                                           meditare nuove costituzioni, stabilire un nuovo ordine, 
                                           scendete prima di tutto nel vostro cuore, 
                                           fatevi regnare l'ordine, l'armonia e la pace. 
                                          Soltanto dopo, cercate delle anime che vi assomigliano 
                                          e passate all'azione.

Costruiamo il nostro mondo proiettando all'esterno ciò che siamo interiormente, tanto in alto come in basso. La lezione del Capricorno, il segno di Ea-Enki, “signore della terra”, in cui attualmente confluiscono le principali forze planetarie, sta proprio nel diventare un faro di autentica rettitudine nell'esercizio del comando attraverso le virtù di volontà, amore e saggezza, un'attitudine che oggi non può più prescindere da una condotta personale consapevole ed esemplare. Il potere, senza integrità, è nulla, recita il celebre testimonial di un profumo molto in voga, niente di più vero, purché alle parole seguano i fatti!

Mariavittoria



RITORNA AL FUTURO ANDANDO ALLE ORIGINI DELLA STORIA UMANA


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Esaminando ciò che deve ancora essere, attraverseremo il confine fra storia e profezia; l'una non si può comprendere senza l'altra, e le riporteremo entrambe. Questa sarà la nostra guida. Rivolgiamo ora lo sguardo a ciò che sarà, sbirciando attraverso le lenti di ciò che è stato.”

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